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Il 29 settembre ad Agnadello l’ultima iniziativa zonale nell’ambito della Giornata del Creato

Si conclude domenica 29 settembre la serie di iniziative promosse nelle cinque zone pastorali della diocesi nell’ambito della 14esima Giornata nazionale per la custodia del creato, ispirata quest’anno al tema “Quante sono le tue opere, Signore. Coltivare la biodiversità”. L’ultimo appuntamento, rivolto alla zona pastorale 1, si svolgerà nel pomeriggio di domenica 29 settembre ad Agnadello.

L’evento, aperto a tutti, inizierà alle 15.30 presso l’oratorio San Giovanni Bosco, dove i presenti saranno invitati ad aderire a un’attività ecologica, vale a dire la pulizia della zona circostante la struttura di via Gemona, in omaggio al carattere eco-ambientale dell’iniziativa.

Il pomeriggio proseguirà alle 16.30 nel cortile della casa parrocchiale con la proiezione di un filmato di commento all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco preparato dal gruppo culturale della parrocchia agnadellese di San Vittore martire.

Alle 17.30 ci si sposterà nel giardino della villa Douglas Scotti, in centro paese, per la Messa, che sarà presieduta da don Maurizio Lucini, coordinatore dell’area pastorale “Nel mondo con lo stile del servizio”. A seguire, i saluti finali. In caso di pioggia la Messa sarà celebrata in chiesa parrocchiale.

Locandina




Una pianta da far curare e far cresce per le parrocchie della Zona 5

Luogo incantato quello che ha accolto domenica 15 settembre la 14esima Giornata per la custodia del Creato, celebrata per il primo anno in maniera coesa e capillare in diocesi. Ogni zona pastorale ha dedicato una giornata al tema della biodiversità, scelto dalla CEI quale tema centrale su cui soffermarsi nell’anno pastorale in corso. Per la zona 5 l’organizzazione è stata affidata alla parrocchia di Bozzolo che, in collaborazione con altre realtà sociali ed ecclesiali, ha scelto la località Tezzoglio quale luogo di preghiera e di incontro. Ad accogliere i presenti don Luigi Pisani, parroco di Bozzolo, e don Paolo Tonghini, fondatore della Comunità Laudato si’ viadanese.

Hanno raccolto l’invito ad essere presenti diverse parrocchie della zona, che hanno ricevuto in dono un albero da piantare presso i propri oratori, per rispondere simbolicamente e concretamente alla campagna nazionale “60 milioni di alberi” lanciata pochi giorni fa dalla stessa Comunità Laudato si’. “Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita – si legge sul comunicato stampa – realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Dall’innalzamento della temperatura derivano i problemi che affliggono oggi il pianeta: carestie, fame, guerre, migrazioni, catastrofi naturali”.

Il pomeriggio, dopo un momento di preghiera comunitaria, ha visto le testimonianze di Francesco Cecere (oasi Le Bine di Calvatone) e di Mimma Vignoli (Distretto agricolo biologico casalasco-viadanese), che si sono soffermati sulla perdita di biodiversità che il territorio locale ha subìto negli ultimi trent’anni a causa di un’agricoltura convenzionale poco attenta al bene comune e alla  salvaguardia del pianeta. A seguire, un intervento di Mauro Ferrari, sociologo delle migrazioni, attualmente interessato al tema della botanica sociale in un’ottica di ecologia delle migrazioni. A lui è andato il compito di ripensare l’accoglienza quale moto di fraternità, manifestazione che può accettare la vicinanza anche di ciò che non è necessariamente produttivo, in nome della natura sociale dell’uomo. «Con l’ambiente e con ciò che non ci è utile abbiamo un rapporto non pacificato. Lo stesso che si vive nelle relazioni tra esseri umani. Questo è dovuto a una sorta di inconsapevolezza del rapporto totalmente gratuito che possiamo godere nei confronti della natura e dell’uomo». Come a dire che si fatica a dare valore a ciò che non ha un costo (o non produce beneficio) in termini economici.

La giornata si è poi conclusa con i saluti dei vari sacerdoti presenti. Don Paolo Tonghini, dal canto suo, ha richiamato la comunità cristiana a rispondere all’appello ad agire subito rivolto da papa Francesco a “ogni persona che abita questo pianeta” per la salvezza della Terra e dell’umanità intera, perché «è ancora poca è l’attenzione su questi temi anche e soprattutto all’interno delle nostre parrocchie».

Accanto a lui è intervenuto don Maurizio Lucini, responsabile diocesano dell’area “Nel mondo con lo stile del servizio” e incaricato diocesano di Pastorale della salute, che ha richiamato alla crisi delle coscienze. «La crisi ecologica che viviamo è anche crisi umana e soprattutto delle coscienze. Tutto si può ricondurre alla crisi spirituale dell’uomo, alla sua coscienza smarrita. Momenti come quello di oggi servono per sensibilizzare le nostre comunità».

Da ultimo don Davide Barili, vicario zonale della zona 5, che ha concluso la giornata soffermandosi sul titolo dato all’iniziativa. «Dicendo che oggi si celebra la giornata per la salvaguarda del creato (e non della natura) si intende ricondurre il tutto all’artefice di ogni cosa, al creatore. Preoccuparsi di alberi e fiumi può essere una strada per tornare a Dio. O forse, per custodire il creato, occorre proprio ripartire da Lui».

Hanno aderito all’iniziativa, collaborando all’organizzazione e presenziando con loro rappresentanti, la Comunità Laudato si’ di Viadana, il Distretto agricolo biologico, la Consulta del Volontariato viadanese, l’associazione New Tabor e Slow Food Oglio-Po.




La Giornata del Creato della Zona 4 celebrata alla Cascina San Marco di Tidolo

L’amore per il Creato e la sua cura sono al centro dell’esperienza umana e cristiana vissuta a Cascina San Marco di Tidolo, frazione di Sospiro, dove una cinquantina di ragazzi con disabilità intellettiva ed autismo coltivano, raccolgono e trasformano i frutti rossi in squisite confetture biologiche.

Una straordinaria realtà di inclusione sociale, lavorativa e di ecologia “integrale” che diventa autentica celebrazione del Creato attraverso il lavoro dell’uomo, il dono della terra e dei suoi frutti: more e lamponi, mirtilli e ribes.

È a partire da questa realtà che la Zona pastorale 4 ha voluto festeggiare la 14^ Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, invitando a conoscere l’attività svolta dall’impresa agricola-sociale Cascina San Marco, un progetto nato nel 2018 da Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro con la collaborazione e il sostegno di 23 imprese del territorio.

Il pomeriggio si è aperto con il benvenuto del Presidente di Cascina San Marco Simone Zani, il quale ha precisato come «questo posto, immerso nella campagna cremonese, rappresenti un nuovo progetto di vita per i giovani e adulti con disabilità chiamati ad uscire dal contesto di vita residenziale per sperimentare un contesto relazionale e lavorativo a contatto con la natura».

Il parroco di Sospiro don Federico Celini ha poi introdotto una riflessione sulla Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, ricordando che «abbiamo ricevuto un mandato biblico, quello di custodire il Creato, dono prezioso, dunque è necessario sviluppare una coscienza ecologica reale e vera, come quella che si sperimenta a Cascina San Marco, luogo di incontro, di condivisione, di azione e di produzione, di cura delle persone in condizione di fragilità».

Rosolino Fiorini, presidente del gruppo ecologico El Muroòn di Sospiro, è intervenuto per spiegare l’attività a supporto degli operatori di Cascina San Marco nella fase della raccolta dei piccoli frutti, illustrando in generale tutto il servizio svolto a favore dell’ambiente e della comunità dal 1992.

Sante Mussetola, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, ha infine sottolineato che «l’attuale crisi ecologica è un appello alla conversione interiore, pertanto siamo chiamati a vivere la dimensione cristiana anche in rapporto con l’ambiente secondo una ecologia della relazione e ragionando sul “noi”».

L’iniziativa si è conclusa con la degustazione delle marmellate e la visita guidata del frutteto e del laboratorio di produzione.

 




Sabato a “La Isla de Burro” di Zanengo giornata di preghiera per la custodia del creato

Nell’ambito delle tante iniziative che in tutte le zone pastorali si stanno organizzando e vivendo, per celebrare il Tempo del Creato e provare a sensibilizzare con crescente passione la realtà ecclesiale, ma non solo, al tema non più rimandabile della custodia della casa comune, ne segnaliamo una che nel corso degli anni è diventata una consolidata tradizione. Si tratta della Giornata di preghiera per la custodia del Creato che sarà celebrata sabato 14 settembre presso l’opera segno di Caritas Cremonese “La Isla de Burro” di Zanengo, realtà abilitata ad erogare Interventi assistiti con animali, attraverso progetti realizzati grazie alla collaborazione di diciassette asini, due cavalli e un mulo.

Al centro della giornata, che inizierà alle ore 15, ci saranno ovviamente loro, gli asini, che sarà possibile conoscere da vicino, sperimentando tutta una serie di attività, accompagnati dagli operatori specializzati della struttura.

In una giornata che vuole porre al centro la conoscenza e la protezione della biodiversità come chiesto dalla Conferenza Episcopale Italiana, da non perdere anche il laboratorio botanico pensato e gestito da Elia Visigalli della Vecchia Fattoria di Soresina, pensato per i più piccoli, ma certamente interessante per tutti.

Alle 18 don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale Sociale e del Lavoro della CEI, grande esperto dell’approccio ai temi ambientali secondo un’ecologia integrale, presiederà la celebrazione eucaristica e offrirà una riflessione sul tema della Giornata.

Il pomeriggio si concluderà con un rinfresco offerto dalla parrocchia di Zanengo.

Tutti sono invitati a partecipare, specialmente le famiglie, unitamente a tutti coloro interessati a conoscere una realtà particolare che offre un servizio originale, per promuovere benessere alle persone attraverso una corretta relazione con gli animali.

 

Altre iniziative a Zanengo per il Tempo del Creato

 

La Isla de Burro è un progetto di Interventi Assistiti con Animali (Pet Therapy), attivo in diocesi di Cremona presso la parrocchia di San Materno Vescovo in Zanengo (CR), che attualmente coinvolge diciassette asini, due cavalli e un mulo, ed è formalmente riconosciuto e autorizzato dalla Regione Lombardia in conformità con quanto previsto dalle Linee Guida Nazionali ad erogare interventi di Attività ed Educazione Assistita con Animali.

Chi volesse sostenere il progetto “La Isla de Burro”, può farlo attraverso una donazione attraverso questo conto attivato presso la Banca Popolare Etica e intestato a “La Isla de Burro – ODV”: IBAN: IT97D0501811200000016819666 (Le donazioni sono fiscalmente detraibili)

 

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La cura del creato, atto di amore cristiano

«Una giornata brutta per noi, ma bella per la natura». Con queste parole don Irvano Maglia ha introdotto la celebrazione che ha aperto la Giornata per il creato della zona pastorale III. La pioggia non ha infatti fermato, o solo parzialmente, le attività previste presso le Colonie Padane. La Messa, animata da un gruppo di giovani della città, è stata seguita da un momento formativo e di riflessione guidato dalle testimonianze dei rappresentanti delle associazioni presenti: Legambiente, cooperativa Nazareth, Slowfood e Guardie Ecologiche.

Durante la celebrazione don Maglia ha sottolineato più volte l’importanza, per un cristiano, di prendersi cura del creato, non per un dovere estrinseco, ma per amore, quello stesso amore di cui l’uomo, per sua natura, è destinatario.

Sulla stessa linea si è mosso anche don Maurizio Lucini, responsabile dell’area pastorale dedicata al servizio (la quale ha promosso l’iniziativa), che ha ricordato quanto l’interesse per l’ecologia necessiti, per ciascuno, di una riflessione più profonda e radicata di un semplice pensiero ambientalista.

Al termine della Messa il programma ha subito una leggera modifica: anziché la passeggiata all’aperto e la raccolta dei rifiuti, i presenti hanno potuto ascoltare le parole di alcuni testimoni ed esperti.

Giusy Brignoli ha presentato le attività della cooperativa Nazareth che, oltre ad accogliere e prendersi cura di persone con fragilità, mira ad educarle e fornire loro competenze di tipo produttivo. Da qui l’idea di impegnarsi nell’agricoltura biologica e nella produzione di frutta e ortaggi.

In seguito le guardie ecologiche volontarie e le guide che avrebbero dovuto accompagnare i partecipanti lungo il Po hanno messo la loro esperienza e le loro competenze a disposizione dei presenti, raccontando le peculiarità del territorio cremonese e le bellezze che le biodiversità del nostro ecosistema presentano.

La giornata si è conclusa con il pranzo, in collaborazione con il Bon Bistrot, consumato al sacco da tutti coloro che hanno avuto il coraggio di sfidare la pioggia e il clima, decisamente avverso.

La quattordicesima giornata per il creato ha dunque avuto luogo anche a Cremona, portando con sé la consapevolezza di non proporre nulla di risolutivo, ma con l’ambizione di proporre una provocazione seria e strutturata su una tematica che non può più lasciare indifferenti.

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A Soresina la cura del creato con l’azione dei più piccoli e una riflessione sull’Amazzonia (AUDIO e FOTO)

La “due giorni” per celebrare la “Giornata per la custodia del creato”, attraverso una serie di iniziative per sensibilizzare la comunità della Zona pastorale 2 sui temi ambientali, si è svolta senza ostacoli, anche se la partecipazione zonale forse è un po’ mancata.

Un gruppo di circa 30 persone, quasi tutti adolescenti e bambini, guidati da alcuni adulti del Gruppo Volontari Ambiente di Soresina, dal parroco don Angelo Piccinelli e dal vicario dell’oratorio don Andrea Piana, ha sfidato il caldo del pomeriggio di sabato 31 agosto per ripulire i giardini e il parco giochi di via don Giuseppe Boni. Il gruppo di volontari è stato scortato da due asinelli della “Isla de burro” della Caritas cremonese. Sulla loro groppa sono state caricate moderne gerle per portare i sacchi di rifiuti recuperati. Dopo aver raccolto diversi sacchi di sporcizia e stilato una classifica dei rifiuti maggiormente gettati a terra (mozziconi di sigaretta e contenitori di bibite in plastica), i ragazzi e i volontari sono tornati in oratorio per una merenda insieme. Immancabili i commenti sulla mancanza di senso civico e sull’incoscienza dei più circa gli effetti del mancato rispetto dell’ambiente e del conseguente degrado.

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Molto densa la giornata del 1° settembre con la Messa delle 9.30, la passeggiata benefica organizzata dalla Fondazione Benefattori Soresinesi e l’incontro con don Antonio Agnelli.

La corsa benefica, nella tradizione soresinese a pieno titolo già da qualche anno, è stata reinventata come evento “plastic free” e a diretto contatto con la natura, in sintonia con gli obiettivi della “Giornata per la custodia del creato”. L’evento è stato molto partecipato, come dimostra il post degli organizzatori:

“Avete dato davvero cuore e gambe alla solidarietà per il progetto CAH (comunità alloggio disabili)! Siete stati una magnifica ondata benefica bianca e verde!”.

In serata, all’Oratorio Sirino, un momento di riflessione sul tema “L’Amazzonia, polmone del mondo e laboratorio di ecologia integrale” a cura di don Antonio Agnelli, assistente spirituale ACLI e autore le libro “Eco-cristologia: sui passi di Gesù con Laudato sì”. L’intervento, di assoluta attualità, non ha assunto carattere di monologo, anzi, dopo la panoramica offerta da don Agnelli, i presenti hanno aperto un dibattito con il relatore su un tema ampio e complesso che coinvolge talmente tanti livelli (politico, antropologico, ecologico, ecclesiale …) da poter essere catalogato come inesauribile, ma di assoluta preminenza.




Giornata custodia creato. Mons. Santoro (Cei): “I bambini malati a causa dell’inquinamento sono un grido che non può essere fatto cadere”

“Qual è la ‘nostra Amazzonia’? Qual è la realtà più preziosa – da un punto di vista ambientale e culturale – che è presente nei nostri territori e che oggi appare maggiormente minacciata? Come possiamo contribuire alla sua tutela?”. Sono le domande al cuore quest’anno del messaggio che i vescovi italiani lanciano in occasione della 14ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato. “Occorre conoscere il patrimonio dei nostri territori, riconoscerne il valore, promuoverne la custodia”, scrivono i vescovi. La Chiesa italiana si unisce così al “tempo del creato” che la grande famiglia cristiana ecumenica vive da settembre ad ottobre promuovendo una serie di iniziative in tutto il mondo finalizzate alla preghiera e alla azione per “proteggere la nostra casa comune”. Quest’anno la Giornata cade all’indomani degli incendi che prima hanno devastato la Siberia e subito dopo la foresta amazzonica. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha vissuto 27 anni in Brasile. “Questi incendi – dice subito – sono di fatto un attacco al cuore dell’Amazzonia, ad uno dei polmoni di del mondo. Sono una calamità. È evidente che oltre al fenomeno atmosferico della siccità, c’è sotto l’interesse del latifondismo ad approfittare di questa condizione per trarne profitto”.

Di fronte ai grandi interessi economici, cosa si può fare?

A me sembra esemplare da questo punto di vista la nota della Conferenza episcopale brasiliana che ha come titolo ”Si alzi la voce”.

E’ un invito forte a dire basta.

Basta con gli incendi, basta con questo tipo di cultura e di economia. E’ importante portare avanti un grido profetico. Alzare la voce significa indicare una direzione diversa da quella del profitto, del latifondismo, della eliminazione della biodiversità solo per fini economici e interessi particolari. Significa indicare la direzione della difesa della terra come dono di Dio che non può essere depredata e distrutta.

Le rivolgo la stessa domanda contenuta nel messaggio della Cei quest’anno: qual è la nostra Amazzonia qui in Italia?

Se io guardo alla situazione di Taranto, risponderei che è questa la nostra Amazzonia.

Ne è un pezzo perché in Italia ci sono diverse emergenze socio-ambientali. In questa nostra Amazzonia che è Taranto, dobbiamo fare la battaglia per superare la monocoltura dell’acciaio e favorire un ritorno alle varie ricchezze che ci sono sul nostro territorio: l’agricoltura, l’artigiano, il mare. La varietà delle cose belle che il Signore ha creato in questa terra.

La sua è una terra ferita. Ci può dare un’immagine concreta del male che più l’ha colpita in questi anni?

Sono qui da sette anni e l’immagine che più mi ha ferito, è la prima. Appena sono arrivato, sono stato all’Ospedale Nord a visitare i bambini ammalati di cancro a causa dell’inquinamento. Bambini piccolissimi. Subito dopo andai a celebrare il precetto pasquale nello stabilimento dell’Ilva e lì ho detto: porto negli occhi quell’immagine. Dobbiamo ripartire dal grido di quei bambini se vogliamo andare avanti.

I bambini feriti sono un grido che non può essere fatto cadere.

Stiamo vivendo un delicato passaggio di governo in Italia. Quale messaggio vuole lanciare al nostro Paese?

Il messaggio è che va prestata attenzione alla difesa della salute. Il tema ambientale deve essere prioritario, insieme al tema sociale, qualunque sia il governo. Aggiungo anche che non si può ignorare lo squilibrio che esiste tra Nord  e Sud. E’ uno squilibrio che nuoce al tutto il Paese. Nella Settimana sociale dei cattolici italiani che si è svolta a Cagliari, abbiamo indicato abbiamo indicato tante buone pratiche nel Sud che oggi chiedono di essere sostenute con grandi investimenti per favorire appunto il sorgere di buoni progetti. I due punti fondamentai sono: l’intervento ambientale insieme a quello sociale, con particolare attenzione al Sud. I Giochi del Mediterraneo che si terranno proprio qui a Taranto, sono in questo senso una grandissima opportunità. Il governo che deve venire, ha questo obbiettivo: difesa dell’ambiente, della salute, del territorio per dare una speranza fondata al nostro popolo.

Sta dicendo che c’è tanto da fare, è così?

Ci vuole un governo stabile, che regga, che metta al centro il bene comune, il bene della gente.

Un governo che ci metta il cuore e non la massimizzazione del profitto o gli interessi politici o ancora i giochi di partito. Un governo che pensi al bene del Paese con un programma che sia realmente una proposta che indichi un orizzonte, che faccia respirare la gente e che soprattutto investa sui giovani. Questa dell’emigrazione giovanile per studiare al Nord o fuori Italia è un altro disastro. Ma per fermarla, occorre investire e offrire opportunità di lavoro e di futuro sul nostro territorio. Un governo quindi che abbia questo sguardo, questo cuore, che susciti l’interesse per la vita pubblica e anche per l’azione politica.




Tempo del Creato, ricca serie di iniziative a La Isla de Burro

Ogni anno, da settembre a ottobre, la comunità cristiana celebra il Tempo del Creato, tempo prezioso e propizio per pregare e agire per proteggere la casa comune, accogliendo così l’invito fatto da papa Francesco con l’enciclica Laudato si’ e più volte rinnovato. Il Tempo del Creato è celebrato annualmente da decine di migliaia di cristiani in tutto il mondo e inizia il 1° settembre, la Giornata mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e termina i 4 ottobre, memoria liturgica di san Francesco. Quest’anno il tema delle celebrazioni del Tempo del Creato è “La rete della vita”.

I cattolici si uniscono a tutti i fratelli e le sorelle della famiglia cristiana ecumenica, per proteggere ogni essere ed ogni creatura della bellissima e complessa “rete della vita” voluta dal nostro Creatore. Un rinnovato impegno per proteggere il creato in tutta la sua gloria, che quest’anno coincide con un altro evento speciale, che i drammatici eventi di questi giorni hanno reso quanto mai segno profetico e necessario. Infatti ad ottobre, subito dopo la chiusura del Tempo del Creato, vescovi di tutto il mondo si uniranno a Papa Francesco in un sinodo sull’Amazzonia, occasione per riflettere in preghiera su come proteggere l’Amazzonia e coloro che vi vivono.

Il “Tempo del Creato” sarà come da tradizione consolidata in questi ultimi anni, vissuto e celebrato a Zanengo, sede del progetto diocesano per Interventi assistiti con animali “La Isla de Burro” (con ingresso da via Trento). In particolare il martedì sera vi sarà la preghiera del Rosario e il giovedì sera l’adorazione eucaristica nel giardino mariano a La Isla de Burro. Inoltre open day il 14 settembre e il 6 ottobre.

Di seguito il calendario completo delle proposte:

  • sabato 31 agosto, ore 16:00, a Soresina, nell’ambito della celebrazione zonale della Giornata del Creato, partecipazione, con alcuni asini del progetto, alla raccolta di rifiuti in natura organizzata dalla parrocchia.
  • martedì 3 settembre, ore 20:30, Rosario a La Isla de Burro.
  • giovedì 5 settembre, ore 20:30-22:30, adorazione eucaristica nel giardino mariano de La Isla de Burro.
  • martedì 10 settembre, ore 20:30, Rosario a La Isla de Burro.
  • giovedì 12 settembre, ore 20:30-22:30, adorazione eucaristica nel giardino mariano de La Isla de Burro.
  • sabato 14 settembre, 15:00-20:00, celebrazione della 14ª Giornata per la Custodia del Creato e open day a La Isla de Burro.
  • martedì 17 settembre, ore 20:30, Rosario a La Isla de Burro.
  • giovedì 19 settembre, ore 20:30-22:30, adorazione eucaristica nel giardino mariano de La Isla de Burro.
  • martedì 24 settembre, ore 20:30, Rosario a La Isla de Burro.
  • giovedì 26 settembre, ore 20:30-22:30, adorazione eucaristica nel giardino mariano a La Isla de Burro.
  • martedì 1° ottobre, ore 20:30, Rosario a La Isla de Burro.
  • giovedì 3 ottobre, ore 20:30-22:30, adorazione eucaristica nel giardino mariano a La Isla de Burro.
  • domenica 6 ottobre, 15:00-20:00, giornata dedicata a san Francesco e open day a La Isla de Burro.

 

La Isla de Burro e il progetto di pet therapy

La Isla de Burro è un progetto di Interventi Assistiti con Animali (Pet Therapy), attivo in diocesi di Cremona presso la parrocchia di San Materno Vescovo in Zanengo (CR), che attualmente coinvolge diciassette asini, due cavalli e un mulo, ed è formalmente riconosciuto e autorizzato dalla Regione Lombardia in conformità con quanto previsto dalle Linee Guida Nazionali ad erogare interventi di Attività ed Educazione Assistita con Animali.

La Isla de Burro realizza le proprie attività con animali secondo un approccio zooantropologico, per cui l’animale non è usato, ma ritenuto portatore di specificità (che vanno conosciute e rispettate) capaci di attivare nel fruitore particolari emozioni, attivazioni senso-motorie e cognitive. Per queste ragioni, la relazione fra animali e fruitori non è mai lasciata alla pura spontaneità, ma è costantemente mediata e monitorata da operatori specificatamente formati, garanti sia del rispetto del benessere animale che dell’indirizzo beneficiale per i fruitori.

Per cui:

  • l’animale impegnato negli IAA non è un oggetto, non è una macchina, né uno strumento fra i tanti da cui ottenere prodotti e prestazioni, bensì è un soggetto con cui instaurare relazioni nel pieno rispetto della sua natura e delle sue esigenze;
  • per nessuna ragione un obiettivo ludico o educativo sarà raggiunto a scapito del benessere dell’animale;
  • se un’attività, in un determinato momento e per qualsiasi motivo, dovesse risultare faticosa o nociva per l’animale, sarà immediatamente interrotta.

Inoltre:

  • gli animali, oltre ad essere accolti e trattati secondo le disposizioni di legge, sono amati, rispettati, mai sottoposti a violenza, curati al meglio se ammalati, nutriti adeguatamente;
  • gli animali sono  regolarmente chippati e registrati presso l’anagrafe equina, in possesso del passaporto di riconoscimento e sottoposti ai trattamenti sanitari previsti dalle normative o comunque utili alla tutela del loro benessere. Tutti gli animali sono costantemente visitati e monitorati da veterinari;
  • gli spazi di accoglienza sono di dimensioni adeguate e funzionali alle esigenze degli equidi;
  • gli animali ospitati non saranno mai destinati per scopi alimentari e sono tutti formalmente dichiarati come non destinabili per l’alimentazione (NO-DPA)..

La Isla de Burro non riceve nessuna forma di finanziamento o sovvenzione pubblici e i suoi principali fruitori vengono dal mondo della disabilità, psichiatria, neuropsichiatria infantile, anziani, carcere, scuole, parrocchie e oratori, ma è benvenuto chiunque abbia voglia di trascorrere del tempo con un animale saggio e affascinante.

La Isla de Burro si pone anche l’obiettivo di aggregare realtà ecclesiali, associazioni, cooperative, famiglie, singoli, per rispondere all’appello fatto da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’ in cui si invita “ogni persona che abita questo pianeta” all’impegno per promuovere una nuova cultura di responsabilità, attenzione e custodia del creato, ma anche promuovere l’approccio zooantropologico nella relazione fra l’uomo e gli altri animali per cercare e promuovere il benessere di entrambi.

 

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