A Chiesa di casa la stagione si chiude parlando di immagine
«Dillo con un’immagine»: un invito particolare, una sfida per chi lavora nel mondo della comunicazione, o per chi, semplicemente, è appassionato di arte, fotografia, cinema e tenta di vivere questa dimensione durante le vacanze estive. «Dillo con un’immagine» è anche il titolo dell’ultima puntata di Chiesa di casa”, il talk settimanale di approfondimento della diocesi di Cremona.
«Oggi ci vuole poco per incontrare immagini e video – ha raccontato Filippo Mondini, fondatore di Pro Cremona – tante volte basta uno scroll sul cellulare. Per questo, quando si vuole raccontare attraverso uno schermo o uno scatto servono particolare cura e attenzione, oltre a un buon tempismo, per non rischiare che se ne perda il valore».
Secondo Susanna Fiorentini, storica dell’arte e guida turistica, «l’immagine è uno dei modi attraverso cui noi esperiamo la realtà. Non solo la concretezza, ma anche tutta la sfera dell’emotività e del sentimento. Per questo costruiamo dei codici, attraverso ciò che vediamo, per capire il mondo e la nostra interiorità. Per questo motivo chi fa arte non solo rappresenta ciò che lo circonda, ma anche il modo in cui egli percepisce la realtà».
Dietro l’immagine, dunque, si cela un mondo straordinario, che forse, in tante occasioni, viene sottovalutato. Si nascondono anche tante storie. E su questo si concentra il lavoro, e la passione, di chi si occupa di comunicazione.
«Il valore di una storia – ha concluso Filippo Gilardi, coordinatore di Riflessi Magazine – nasce negli occhi di chi la incontra e ha valore nel momento in cui parla alla sua vita. Questa è la sfida che deve affrontare ogni bravo fotografo e giornalista. Parlare di società dell’immagine, allora, può assumere un significato molto meno superficiale di ciò che si pensi: significa pensare a ciò che sta dietro l’immagine, alla persona che ne è protagonista e a quella che ne usufruisce, senza dimenticare i canali comunicativi che vengono utilizzati. C’è una bella profondità, e una grande umanità, dietro questo processo».
La terza stagione di Chiesa di casa si conclude allora con un augurio, rivolto a coloro che cercano un modo per condividere le proprie storie, anche e soprattutto quelle estive: dillo con un’immagine.