1

Chiedimi se sono felice, conclusione con la testimonianza sul “ragazzo farfalla”

Si è concluso nei giorni scorsi, all’oratorio di Cicognara, il ciclo di incontri “Chiedimi se sono felice”. Promossa da Diocesi, Federazione Oratori Cremonesi e Azione Cattolica, e destinata ai giovani della Zona pastorale quinta. L’iniziativa puntava a rafforzare il gruppo, consolidando sul territorio l’entusiasmo nato coi lavori del Sinodo dei giovani.

La serata di Cicognara si è incentrata sul tema “Pàthei màthos: si impara solo dalla sofferenza”. A portare la loro testimonianza, Giuliano e Cesare, rispettivamente papà e zio di Riccardo Visioli, il “ragazzo farfalla”. Residente con la famiglia a Vicomoscano di Casalmaggiore, Riccardo era affetto sin dalla nascita da due gravi malattie genetiche, la sindrome di Marfan e l’epidermolisi bollosa distrofica. Nonostante la sua condizione di generale fragilità, la necessità di sostenere cure pesanti e la morte prematura della mamma, il ragazzo non aveva mai perso il sorriso, oltre alla voglia di studiare (dopo il liceo classico, si era iscritto a Lettere classiche a Bologna) e di lottare per i suoi sogni. Il decesso era sopravvenuto il 24 aprile 2018, a vent’anni d’età, a seguito di una infezione.

Giuliano e Cesare, parlando con i giovani della Zona V, non hanno nascosto quanto la sofferenza faccia male: ancora, a distanza di tempo, la voce si spezza loro nel ricordare certe situazioni. «Ma Riccardo – hanno assicurato – non voleva far sapere ai suoi cari il dolore che provava. Aveva un grandissimo spirito; e se gli capitava di lamentarsi, dopo un attimo si mostrava già tranquillo e sereno».

“Io sono fortunato – aveva scritto lui stesso – ad avere queste malattie, perché ho girato tutta Italia e conosciuto tantissime persone”. Avrebbe voluto fare l’insegnante: ha comunque lasciato un segno nelle persone che hanno avuto a che fare con lui.

Con la testimonianza dei Visioli, si è chiusa un’iniziativa reputata molto interessante e formativa da tutti i partecipanti. Ma le opportunità per i giovani del territorio non finiscono: è già possibile. infatti, aderire ad alcune proposte per l’estate (un pellegrinaggio a Lourdes dal 4 al 9 agosto, e un pellegrinaggio a Roma sulla via Francigena dal 5 all’11 agosto).

Ascolta l’audio della serata




“Il lavoro nobilita l’uomo?”: incontro per i giovani a Viadana

“Il lavoro nobilita l’uomo?”: una riflessione sul tema si è svolta venerdì 12 aprile all’oratorio viadanese di San Pietro. All’interrogativo della serata è possibile rispondere affermativamente, secondo il relatore Giuseppe Belluzzi: «La relazione con Gesù ci insegna infatti a “stare dentro” le cose della vita. Esse sono l’occasione per fare ogni giorno il nostro piccolo capolavoro».

L’incontro si inseriva nel ciclo “Chiedimi se sono felice”, promosso da Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica per proseguire nella zona pastorale V il cammino post-sinodo dei giovani. Sono intervenuti una ventina di universitari e lavoratori del territorio, oltre al vicario di Viadana don Piergiorgio Tizzi.

A raccontare la sua esperienza, un giovane di Casalmaggiore: gli studi al liceo classico e nella facoltà di Lettere, durante i quali Belluzzi ha incontrato la spiritualità di Comunione e Liberazione con la sua visione dell’impegno quotidiano nutrito dalla fede; quindi la laurea e l’assunzione in una importante industria agro-alimentare di Bologna, per la quale opera nei settori marketing e commerciale. «Durante il mio cammino – ha spiegato Belluzzi – ho sempre cercato di capire dove avrei potuto trovare la mia felicità». È stato l’incontro con un sacerdote prof di religione, e con alcuni docenti e impegni universitari, a permettergli di affrontare questo percorso con maturità sino all’inserimento nel mondo del lavoro: «Il lavoro mi rende pieno, o mi ha incastrato? Sono consapevole che la felicità vale più dei soldi? Io penso di avere imparato che il lavoro davvero nobilita l’uomo: purché si abbia uno sguardo, si stia dentro il momento che si è chiamati a vivere, si punti in alto cercando le soluzioni belle, si abbia la consapevolezza che le cose migliori possono ancora arrivare, si voglia veramente servire il prossimo, fosse anche il cliente, e si cerchi sempre di interrogare il Signore per cercare di capire quale potrebbe essere il passo successivo. Nel lavoro l’uomo può davvero crescere, trovare la sua strada, capire cosa dà significato alla sua esistenza».

Il relatore ha offerto ai presenti un paragone incentrato sulla Settimana Santa: «La Passione di Gesù è il paradigma del lavoro: un giorno siamo osannati, quello dopo crocifissi. Ma in mezzo a quelle gioie e a quei dolori c’è il nostro rapporto con la resurrezione e la salvezza».

Stimolante e approfondito il dibattito. I giovani presenti hanno proposto interrogativi e offerto riflessioni personali. Sono emerse alcune obiezioni: «Come può il lavoro nobilitare le persone sfruttate e i nuovi schiavi?». Alcuni hanno sottolineato la dimensione pubblica e comunitaria del lavoro, suggerendo di non trascurare le occasioni di crescita e formazione socio-politica, e magari di approfondire l’impegno nei sindacati e nelle associazioni di categoria.

L’audio dell’intervento

Ultimo incontro, venerdì 10 maggio a Cicognara sul tema “Si impara solo dalla sofferenza”.




Nel matrimonio “Insieme è più bello”

Si è tenuto venerdì 25 gennaio a Vicomoscano il terzo incontro rivolto ai giovani della zona 5 interno al percorso “Chiedimi se sono felice”. La serata, dal titolo “Insieme è più bello”, ha trattato il tema di matrimonio e affettività e ha visto la testimonianza di due giovani sposi, Chiara e Luca, che hanno condiviso con i ragazzi presenti il loro percorso di vita, dal fidanzamento alla coraggiosa scelta del matrimonio cattolico.

“Siamo stati determinati a cogliere il meglio dal nostro rapporto” è quanto Luca ha dichiarato nel  raccontare la scelta di castità che con Chiara hanno fatto dopo un percorso di conoscenza e auto-consapevolezza. Il talamo nuziale come altare in cui vivere appieno la presenza del Signore, in una relazione d’amore, permette di riscoprire il valore di ogni singolo gesto come fine a se stesso, colmo del bene che una carezza o un bacio possono rappresentare al di là di ogni ulteriore aspettativa.

Al termine del racconto Chiara e Luca sono stati incalzati dalle domande dei presenti, a cui non si sono sottratti e che hanno condotto la riflessione verso temi quali il confronto tra matrimonio cattolico e scelte alternative (come la convivenza o la sessualità prematrimoniale) e i metodi naturali per gestire in modo responsabile la fertilità di coppia.

Tanti gli spunti forniti e le riflessioni condivise, nell’unica certezza che insieme, affidandosi ciecamente al Signore,  è più bello.

Prossimo incontro il 15 febbraio a Rivarolo Mantovano con “All you need is love… Quale?”, sul tema della corporeità e gestualità dell’amore.




Giovani e vocazione, riflessione e confronto con il vescovo Antonio

E’ stato ricco di spunti e di emozioni l’incontro tra i giovani  e il Vescovo Napolioni tenutosi venerdì 7 dicembre presso l’Auditorium Giovanni Paolo II nella Parrocchia di S. Stefano a Casalmaggiore. La serata è rientrata nel percorso proposto ai giovani della zona pastorale V “Chiedimi se sono felice” predisposto da Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica. L’incontro, il secondo dopo quello del 16 novembre tenutosi presso l’oratorio San Pietro di Viadana, è stato incentrato sul tema della vocazione e ha avuto per titolo “Vivi o sopravvivi?”.

Presenti tanti giovani lavoratori, studenti universitari e liceali che hanno partecipato al Sinodo dei giovani da poco conclusosi e che hanno intrapreso un cammino di riflessione sulla loro vita e sul servizio prestato chi nelle parrocchie, chi nei viaggi organizzati a Lourdes con Unitalsi Cremona, tutti indistintamente nella propria realtà di riferimento. Giovani con gli occhi pieni di esperienze e tanta voglia di intervenire, dichiarare, riflettere, sintetizzare, partire dalle proprie scelte di vita e dai dubbi esistenziali per diventare adulti consapevoli e cristiani nel mondo.

Lo stesso Vescovo ha voluto predisporre la serata come possibilità di confronto sincero, di ricerca reciproca, di condivisione, permettendo che, dopo una breve premessa tratta dalla Lettera pastorale “Gesù per le strade. Il sinodo dei giovani ci spinge…”, da poco consegnata da Napolioni alla Diocesi, fossero proprio i giovani i protagonisti di questo momento.

A partire da parole-chiave rappresentative di alcune scelte del vivere quotidiano, i ragazzi hanno potuto sviluppare, in forma laboratoriale, un metodo di esplorazione del proprio vissuto, capace di condurre a conoscere se stessi e il proprio cuore. La domanda che si sono fatti è dove si nasconde la vocazione e come si vive una fede incarnata che modifica le aspettative, i progetti di vita, i piaceri, le curiosità. La risposta è stata trovata nella parola Amore. L’amore che sa vedere le necessità dell’altro e vi sa rispondere concretamente; l’amore che sa essere accettato e sa cogliere l’importanza della reciprocità.

Centrale dunque il tema della comunione. La vocazione non è un fatto privato, esclusivo ed escludente. L’amore vocazionale per essere tale deve essere condiviso, “effusivo e diffusivo” per usare i termini proposti dal Vescovo. Anche se certamente ha bisogno di coltivare nel silenzio la lealtà con se stessi e il riconoscimento della propria identità, la vocazione è relazione perché deriva dalla chiamata che l’uomo può rifiutare o accogliere, dopo una prima iniziale obiezione, paura, titubanza. Sarà il riconoscimento della propria volontà di vivere pienamente da Figlio di Dio, in ogni incontro, ambiente, dimensione del quotidiano, che permetterà alla propria esistenza di evolvere in maniera significativa, fino a giungere alla felicità piena.




Zona V, un percorso per i giovani sul tema “Chiedimi se sono felice”

“Chiedimi se sono felice”: Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica hanno predisposto un calendario di incontri per i giovani della Zona pastorale V. Dopo l’aperitivo di presentazione del percorso, tenutosi nei giorni scorsi all’oratorio di Bozzolo, questa settimana si entra nel vivo: venerdì 16 novembre, all’oratorio di Viadana San Pietro, incontro sul tema “Dio dove sei? I giovani parlano ai giovani”.

I successivi appuntamenti. Il 7 dicembre all’oratorio di Casalmaggiore, “Vivi o sopravvivi?”: in dialogo col vescovo Antonio sulle scelte di vita. Il 25 gennaio 2019 a Vicomoscano, “Insieme è più bello”: testimonianza degli sposi Chiara e Luca sul tema della famiglia. Il 15 febbraio a Rivarolo Mantovano, “All you need is love… Quale?”: incontro con esperti sul tema della corporeità e gestualità dell’amore. L’8 marzo a Sabbioneta, “Chi non vive per servire, non serve per vivere”: testimonianza della volontaria Caritas Anna Maria Margini. Dal 15 al 17 marzo, esercizi spirituali a Tignale. Il 12 aprile ancora a Viadana San Pietro, “Il lavoro nobilita l’uomo?”: le testimonianze di un insegnante e di un giovane lavoratore. Per il 13 aprile 2019, tutti i giovani della Zona saranno invitati a partecipare alla Veglia delle Palme, al palasport di Cremona. Il 10 maggio, gran finale a Cicognara: l’incontro con un testimone sul tema “Pàthei màthos. Si impara solo dalla sofferenza”.

Non mancano le proposte estive, per completare l’anno nel segno dell’amicizia e del servizio: dal 4 al 9 agosto, sarà possibile prendere parte a un pellegrinaggio a Lourdes con Unitalsi Cremona, mentre per i giorni 5-11 agosto viene proposto un pellegrinaggio a Roma sulla via Francigena.

Sara Pisani