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Con il gruppo “Viadana’s Angels” whatsapp diventa un “vaccino spirituale” contro la solitudine

Gli spesso vituperati social permetteranno di mantenere vivi, per quanto possibile, quei legami e quelle abitudini che l’emergenza coronavirus sta mettendo a repentaglio. La parrocchia di Viadana ha attivato ad esempio il gruppo whatsapp “Viadana’s Angels”; ne fanno parte gli oltre cinquanta ragazzi della catechesi delle superiori, assieme al vicario don Luca Bosio e ai loro educatori: l’obiettivo è di condividere spunti di preghiera e riflessione, articoli, consigli di lettura e cinematografici, e insomma proseguire per quanto possibile, anche se in forma diversa, i tradizionali incontri del lunedì sera.


«In questi giorni di forzate vacanze scolastiche e isolamento – spiegano i catechisti – è grande il rischio di trascurare ciò che può aiutarci a crescere umanamente e culturalmente. Ma niente ci impedisce di incontrarci “virtualmente” e rompere la quarantena dell’anima. Questo gruppo whatsapp vuol essere un vaccino spirituale anche contro il contagio della noia e della pigrizia».
Nei primi giorni di attivazione, i ragazzi sono stati sollecitati a mettere in comune parole e frasi ispirate loro dalla situazione che stanno vivendo, e a commentarli liberamente. Sono usciti contenuti molto meditati e profondi, segno che la solitudine di questi giorni potrebbe anche diventare una opportunità di crescita interiore.


#restiamocomunita – #chiciseparera




L’unità pastorale Beata Vergine delle Grazie accanto agli anziani della comunità

L’unità pastorale Beata Vergine delle Grazie (che riunisce le parrocchie di Cicognara, Cogozzo e Roncadello) fa la sua parte per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus.
Il parroco don Andrea Spreafico e il consiglio pastorale, riunitisi nei giorni scorsi via skype, hanno deciso innanzitutto di attivare un servizio di sostegno per gli anziani della comunità.

A tutti è stato inoltrato un avviso: «Trascorri tanto tempo da solo in casa? Ti serve qualcosa, ma hai più di 65 anni e non puoi uscire? Vuoi scambiare due parole o hai un dubbio da chiarire?». A chi si trova in questa situazione, viene offerta l’opportunità di ricevere un aiuto e un conforto: basterà telefonare al parroco don Andrea Spreafico, il quale si premurerà di far richiamare il parrocchiano «da un fratello o una sorella fidàti, che poi saranno sempre a disposizione per la spesa o altre richieste».

Poiché nel fine settimana i Comuni di Viadana e Casalmaggiore hanno attivato il servizio di consegna a domicilio mediante la protezione civile, in tale ambito la parrocchia passerà la palla; ma il lavoro di supporto telefonico resterà comunque in piedi.
C’è il rischio naturalmente che qualcuno tenti di approfittare della situazione, ad esempio suonando il campanello a nome del parroco; è però lo stesso don Spreafico a mettere sul chi va là: «Se qualcuno si presenterà a mio nome, evitate di aprire ma per sicurezza chiamatemi».

Intanto, in conseguenza delle note restrizioni, l’anno catechistico si è con ogni probabilità già chiuso anzitempo. Le occasioni di incontro e i momenti per socializzare e costruire qualcosa insieme si sono praticamente azzerati. I catechisti, col permesso dei genitori, si impegneranno comunque a chiamare ogni tanto i loro bimbi a casa: una telefonata per non perdere i legami e scambiare due parole.

Per adulti e bambini sono inoltre partiti gli incontri “virtuali” di catechesi, che potranno essere seguiti da casa in collegamento skype col parroco, oppure nelle dirette sui canali social.

I ragazzi delle superiori hanno infine già iniziato a lavorare da casa per la preparazione del Grest estivo.


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A Casalmaggiore porte aperte per l’adorazione e lunedì le campane richiameranno alla recita del Rosario

Dare prova di comunità ai tempi in cui la separazione è imposta per decreto. Dare prova di unione nella fede e nella preghiera ai tempi in cui è richiesto tenere una distanza di sicurezza. Trovare il modo di essere uniti anche da casa, senza rinnegare la priorità dell’essere unica Chiesa, popolo di Dio in cammino.

A questo popolo di Dio, che si rinnova nella Chiesa “sacramento in Cristo”, si sono rivolti i sacerdoti della comunità di San Leonardo e Santo Stefano di Casalmaggiore, don Claudio, don Arrigo, don Cesare e don Angelo. E lo hanno fatto dalla quarantena a cui sono costretti dopo la scoperta che il parroco don Claudio Rubagotti ha contratto il temuto Covid-19. Nonostante l’isolamento in cui versano (e don Cesare da alcuni giorni è ricoverato all’ospedale Oglio Po), sono riusciti a mantenere le chiese aperte quotidianamente e a non interrompere la bella opportunità che don Claudio ha voluto offrire ai cittadini casalesi, credenti e non, prima di venire ricoverato: l’esposizione del crocifisso, datato 1676, donato da Padre Francesco da Modena alla comunità e che da allora viene venerato per chiedere grazie durante pestilenze e alluvioni. Come allora, oggi. Molti sono i passanti che si fermano per una supplica o una riflessione, e che hanno la possibilità di leggere la preghiera di affidamento che l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI ha predisposto e diffuso in tutte le Diocesi italiane. Molti coloro che possono leggere dal breviario esposto le letture del giorno o portare a casa i sussidi per il tempo di Quaresima.

Non solo il Duomo però accoglie. Anche la chiesa di San Francesco è aperta tutto il giorno e al suo ingresso si invitano i pellegrini a far visita anche a San Sebastiano, piccola chiesa costruita come ex voto dopo la pestilenza del ‘600 e rimasta chiusa dopo il terremoto del 2012. «Andiamoci a pregare, come hanno insegnato generazioni di cristiani» è l’invito rivolto dal parroco alla comunità su un foglio esposto all’esterno del portone.

E da ultimo, ancora un’occasione pubblicata sui social locali in queste ore. «Affidiamoci particolarmente a Maria Santissima, a lei ci dobbiamo consegnare e affidare l’anima dei nostri fratelli defunti. Per intensificare la nostra preghiera siamo invitati a stringerci come comunità parrocchiali, per cui da lunedì 16 marzo alle ore 18, al suono simultaneo delle campane delle nostre chiese, reciteremo ognuno nelle nostre case il Santo Rosario» si legge sull’avviso. Un’occasione di preghiera comunitaria cha va ad aggiungersi alla quotidiana Santa Messa celebrata da don Angelo nella sua abitazione e da don Arrigo nella Cripta del Duomo e all’invio della riflessione settimanale che viene fatta circolare ogni domenica sui social.

Perché “dove due o tre sono riuniti nel mio nome – anche solo spiritualmente e virtualmente – io sono in mezzo a loro”.


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Nell’Unità Pastorale “Mons. Antonio Barosi” una Web Tv per la preghiera quotidiana e gesti concreti di solidarietà

Anche in questo tempo, come già sperimentato negli scorsi periodi di Avvento e Quaresima, l’Unità Pastorale “mons. Antonio Barosi” che comprende San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Casteldidone, Voltido e San Lorenzo propone proponiamo un cammino quotidiano di riflessione e preghiera tramite WhatsApp, con al centro il Vangelo del giorno. In questo momento particolare, però, l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali trova nuove strade di evangelizzazione e pastorale.

L’Unità pastorale guidata da parroco don Diego Pallavicini, infatti, propone alla comunità una WebTV sul proprio canale Youtube (https://www.youtube.com/channel/UC2UhGzYU53vE4sjqBCTX2hQ/live) che permette alla comunità di pregare insieme tutti i giorni. Un servizio cresciuto gradualmente anche accogliendo le proposte arrivate dai fedeli. Attualmente le trasmissioni quotidiane comprendono l’Ufficio delle Letture, Lodi Mattutine, Messa, Rosario, Catechesi degli adulti, Via Crucis.

Oltre a questa iniziativa, l’U.P. ha offerto collaborazione alle amministrazioni comunali del suo territorio per aiutare le persone che devono rimanere chiuse in casa con la spesa e le commissioni urgenti graie al servizio di parrocchiani volontari.

Ed è partita una raccolta fondi, in collaborazione con l’ASST territoriale, per sostenere il lavoro dei medici, degli infermieri e del personale sanitario degli ospedali impegnati in questo momento a fronteggiare la grave emergenza sanitaria.

“In tutti i modi – commenta il parroco don Diego – cerchiamo di far sentire alla nostra gente che le parrocchie ci sono e che, pur rispettando le limitazioni precauzionali che ci sono state imposte, continuano ad essere al servizio di tutti”.


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A Masano la preghiera rende “uniti anche se a distanza”

Pregare assieme, stando ognuno nella propria casa. È la proposta che il parroco don Antonio Trapattoni ed i catechisti fanno per domani pomeriggio (domenica 15 marzo) ai fedeli di Masano. “Uniti anche se a distanza” è lo slogan dell’iniziativa che sarà proposta in diretta streaming sulla pagina facebook dell’oratorio Pier Giorgio Frassati.

L’appuntamento è per le 16. Mentre nella chiesa parrocchiale di San Vitale verrà esposto il Santissimo, a porte chiuse, verrà recitato il rosario sotto la guida di don Antonio che poi, al suono delle campane, benedirà la comunità. «Quella di domenica pomeriggio – spiega il parroco – vuole semplicemente essere un modo per sentirci ancora comunità in un periodo difficile come questo. Vogliamo metterci in comunione attraverso la preghiera. Alle 16, inizierà la recita del rosario. Una prima parte sarà recitata da me, una seconda, con la voce guida di un’altra persona, dai fedeli che si collegheranno in streaming grazie a Facebook, proprio per dare questo senso di comunità. Nella preghiera ricorderemo anche i nostri concittadini che in questi giorni ci hanno lasciato. Al termine – prosegue don Antonio – uscirò sul portone della chiesa per impartire la benedizione al suono delle campane. Di solito siamo abituati ad andare in chiesa per riceverla. Stavolta, idealmente, è Dio che ci viene incontro. Un Dio che come nel vangelo va incontro al suo popolo». Sulla pagina facebook dell’oratorio PG Frassati è possibile inoltre scaricare i testi predisposti in diocesi per la Via Crucis.


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Brignano inventa l’oratorio virtuale: il ritrovo serale è su Skype

È sicuramente la prima volta che la comunità cristiana si trova nell’effettiva impossibilità di partecipare a Messe e funzioni religiose: la lunga emergenza coronavirus ha infatti stravolto – assieme a ritmi e abitudini di vita – anche questo fondamentale aspetto della quotidianità. Si tratta di una esperienza finora inedita, ma che va affrontata con speranza, coraggio e un pizzico di innovazione. Proprio quanto sta accadendo in questi giorni a Brignano Gera d’Adda, nella Bergamasca, dove il vicario don Francesco Fontana ha lanciato l’iniziativa «Oratorio virtuale», dedicata ai ragazzi dai 18 anni in su.

«Se l’oratorio vive di relazioni, queste continuano in forma diversa anche quando non è possibile incontrarsi personalmente e fisicamente – precisa don Francesco –. È venuta così l’intuizione di ritrovarsi con appuntamenti serali in collegamento via Skype».

Una idea nata spontaneamente e che necessita ancora di qualche aggiustamento – anche di carattere squisitamente tecnico – ma che pare non dispiacere ai giovani brignanesi, come conferma il primo appuntamento di lunedì scorso. Una sfida a tutto web che va ad aggiungersi ad altre analoghe iniziative messe in campo nella parrocchia di Brignano, quale l’utilizzo di una pagina Facebook e la diffusione via Whatsapp, a oltre ottocento contatti, dei sussidi proposti per i giovani dalla Federazione oratori in occasione della Quaresima. «Fruire della Parola di Dio e degli spunti di riflessione suggeriti, anche a distanza e attraverso un social network, è un modo per rimanere in contatto – prosegue il vicario –, una opportunità per non dimenticarsi di essere comunità di persone anche in situazioni complesse e disorientanti come quella che stiamo vivendo. “Grazie a questi contatti ci sentiamo meno soli”, mi ha confessato pochi giorni fa una giovane mamma: questa è sicuramente una incoraggiante manifestazione di apprezzamento e speranza», conclude don Francesco.

L’utilizzo della virtualità informatica nella parrocchia di Brignano non si limita, però, a coinvolgere solamente i giovani, ma si rivolge anche agli anziani, come la trasmissione della Messa celebrata in Parrocchia e visibile via Skype e su maxishermo dagli ospiti della locale casa di riposo.

La preziosa offerta della parrocchia brignanese va così ad arricchire la già nutrita proposta social, web e radiotelevisiva dell’intera Diocesi.

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A Caravaggio telefoni e tv spente, nelle case si accendono le candele della preghiera

«Alla tua luce vediamo la luce». Tratto dal salmo 36, è lo slogan con cui la parrocchia dei Santi Fermo e Rustico e l’oratorio San Luigi invitano domenica sera (15 marzo) i fedeli, e specialmente i bambini del catechismo ed i loro papà e le loro mamme, ad una forma di preghiera in famiglia che diventi però simbolo di una preghiera collettiva a distanza.

«Per sentirci uniti – precisa la parrocchia -, anche a distanza; per non lasciarci impaurire dal buio; per vivere la Quaresima con la prospettiva pasquale».

È una strana Quaresima quella di quest’anno: non ci si può incontrare per vivere l’Eucaristia, non si può stare insieme per vivere momenti abituali come la catechesi o la Via Crucis o qualche altra espressione del nostro essere cristiani. Resta la forza della preghiera e a quella fanno appello i sacerdoti e gli educatori caravaggini proponendo che alle 21 di domenica le famiglie del paese spengano tutto ciò che possa distrarle ed accendano una candela sulla finestra della propria casa, segno chiaro che ci sono dei cristiani che stanno pregando, recitando una preghiera inviata loro via social in questi giorni.

Ecco lo schema per la preghiera in famiglia

Una preghiera che inizia con un’invocazione a Dio, prosegue con un brano della lettera di San Paolo ai Filippesi seguito da due riflessioni, una per i bambini ed una per gli adulti, e da altre invocazioni e si conclude con la recita del Padre Nostro. «Ci siamo chiesti – spiega il vicario don Matteo Pini – come poter raggiungere i ragazzi del catechismo. Oltre alla trasmissione in streaming della Messa ci è sembrata bella l’idea che di sera, nelle case, possano essere spenti cellulari, tablet, tv, pc, insomma tutto quello che ci informa ma ci distrae anche un po’ e possa essere acceso un lume che ci indica la presenza di una famiglia cristiana. Domenica sera io andrò in chiesa, da solo, esporrò il Santissimo, accenderò l’illuminazione e pregherò come pregherà ognuno nella propria abitazione. Le campane, che questa settimana hanno suonato a lutto molte volte, stavolta suoneranno a festa».

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Via Crucis nel tempo del Coronavirus: proposta di sussidio

Proponiamo uno schema di preghiera per vivere nelle proprie case, nel venerdì di Quaresima, la Via Crucis stringendosi spiritualmente a tutti coloro che sperimentano la fragilità e il tormento per l’epidemia del Coronavirus, cercando di non dimenticare proprio nessuno. 14 stazioni introdotte da uno spunto di riflessione da meditare, cui segue uno schema di preghiera con invocazioni.

Il testo – predisposto da una delle parrocchie della diocesi – si conclude con la proposta di recitare la Preghiera nel tempo della fragilità suggerita dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della CEI.

Scarica lo schema di preghiera

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Online il sussidio per la preghiera nelle case nella Terza Domenica del Tempo di Quaresima

Anche domenica 15 marzo in nessuna chiesa della diocesi di Cremona si celebrerà pubblicamente l’Eucaristia della Terza Domenica del Tempo di Quaresima. Data la straordinaria situazione che si sta vivendo, i fedeli sono dispensati dall’obbligo del precetto festivo, ma sono comunque invitati a santificare la festa con un momento di preghiera personale o familiare. Proprio per questo l’Ufficio diocesano per il Culto divino mette a disposizione un sussidio per la preghiera nelle case.

DOMENICA 3 DI QUARESIMA – PREGHIERA IN FAMIGLIA

Nella mattinata di domenica 15 marzo, inoltre, i fedeli potranno vivere la Messa in comunione spirituale attraverso i mezzi della comunicazione sociale. In particolare la Messa che sarà celebrata alle 11 a porte chiuse nella Cattedrale di Cremona sarà trasmessa sui seguenti canali:

IN TV

• sull’emittente Cremona1 (canale 80 dtt)

ONLINE

• www.diocesidicremona.it
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

IN RADIO

• Fm 100.3 (per la zona della città di Cremona)


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Dalla parrocchia di Pandino un servizio di ascolto e assistenza psicologica gratuita via Skype

Un servizio di ascolto completamente gratuito per chi, in una situazione collettiva di emergenza come quella attuale, inedita per la nostra storia recente, senta il bisogno di condividere sentimenti di paura per sé e per i propri cari oppure mostri un’evidente fatica a gestire l’ansia e lo stress che derivano dalle condizioni di vita repentinamente mutate.

Ad offrirlo è la parrocchia di Pandino, grazie ad una professionista del paese che lavora privatamente a Crema e a Milano come psicologa e psicoterapeuta e che si è messa a disposizione per colloqui telefonici o via Skype che abbiano l’obiettivo di rassicurare la persona in difficoltà e sollecitarne le competenze autoregolative.

Un servizio pensato per i parrocchiani che potrebbe essere particolarmente indicato per malati cronici che vivono con ancora più smarrimento questi giorni, anziani particolarmente soli o persone con invalidità fisica o psichica che hanno bisogno di una serie di attenzioni e cura particolari.

«Chi ritenesse, per qualsiasi necessità – spiega il vicario don Andrea Lamperti Tornaghi -, di trovarsi in una situazione di questo tipo, non esiti a scrivere a don@oratoriopandino.it oppure a contattarmi. Accanto a questo servizio prosegue l’impegno quotidiano di noi preti di Pandino attraverso telefonate ad anziani ed ammalati, attraverso il lavoro di attenzione al mondo giovanile con il linguaggio dei social-network a loro più connaturali ed ovviamente nel rito cristiano delle esequie, senza la celebrazione dell’Eucarestia ed in forma privata per i soli famigliari». «L’ansia e l’angoscia panica – afferma la psicologa che effettuerà il servizio -, espongono a stress favorenti lo sviluppo poi di psicopatologie. Intervenire tempestivamente è di fondamentale importanza».


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