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Online i sussidi per la preghiera nelle case nella Quarta Domenica di Quaresima

Continua l’emergenza sanitaria e con le misure di sicurezza in vigore per il contenimento del contagio, anche domenica 22 marzo in nessuna chiesa della diocesi di Cremona si celebrerà pubblicamente l’Eucaristia. Dunque anche per questa Quarta Domenica del Tempo di Quaresima l’Ufficio diocesano per il Culto divino mette a disposizione un sussidio per la preghiera nelle case, scaricabile in formato .pdf cliccando sulla scritta qui sotto

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – PREGHIERA IN FAMIGLIA

A disposizione anche il sussidio predisposto dall’Ufficio liturgico nazionale della Conferenza episcopale italiana.

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – SUSSIDIO CEI

 

Data la straordinaria situazione che si sta vivendo, i fedeli sono dispensati dall’obbligo del precetto festivo, ma sono comunque invitati a santificare la festa con un momento di preghiera personale o familiare.

Nella mattinata di domenica 22 marzo, inoltre, i fedeli potranno vivere la Messa in comunione spirituale attraverso i mezzi della comunicazione sociale. In particolare la Messa  domenicale celebrata a porte chiuse presso il Santuario di Caravaggio che sarà trasmessa alle ore 11 sui seguenti canali:

IN TV

• sull’emittente Cremona1 (canale 80 dtt)

ONLINE

• www.diocesidicremona.it
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

IN RADIO

• Fm 100.3 (per la zona della città di Cremona)


#restiamocomunita – #chiciseparera




#restiamocomunità, racconta e condividi con la Diocesi il tuo modo di “fare Chiesa” ai tempi del coronavirus

In questi giorni di porte chiuse e di lontananza, le nostre parrocchie cercano con creatività ed entusiasmo nuovi modi per restare comunità, condividendo preghiera, riflessioni, piccoli gesti di amicizia e vicinanza… In ogni parte della nostra diocesi  i sacerdoti insieme alle loro comunità stanno sperimentando un modo diverso di essere chiesa, di coltivare le relazioni, di condividere preoccupazioni, speranze e di mettere in rete momenti di preghiera e spiritualità.

Così nasce #restiamocomunità l’idea di raccogliere queste esperienze, testimonianze e racconti di buone prassi e di nuove occasioni e di condividerle con tutta la diocesi, pensando anche a quelle comunità che – perché più provate o in difficoltà – faticano a mantenere i contatti e soffrono la mancanza delle celebrazioni comunitarie, delle iniziative in oratorio, delle relazioni dirette di carità.

L’invito alle parrocchie, ai gruppi e alle comunità della nostra diocesi, è quello di raccontare le esperienze che continuano a “fare comunità” al tempo del coronavirus, attraverso i canali digitali o secondo modalità nuove, nel rispetto assoluto delle misure in vigore. Proposte rivolte ai giovani che senza scuola e oratori vedono ridursi le occasioni di incontro, sostegno per le famiglie chiamate nel concreto a frasi quotidianamente “Chiesa domestica”, quelle che pensano agli anziani e alle persone oggi un po’ più sole…

Scrivi a portale@diocesidicremona.it e condividi la tua esperienza con tutta la diocesi. Le racconteremo attraverso i canali diocesani per raccontare tutti insieme la Chiesa che continua

 

#restiamocomunita – #chiciseparera




L’impegno delle scuole diocesane per mantenere vive le relazioni

20 febbraio 2020: l’inizio di una serie di avvenimenti che in rapido susseguirsi hanno cambiato la vita quotidiana di ciascuno. Non poter andare a scuola, stare in casa. Interrompere quell’abitudine data per scontata, a volte ritenuta noiosa o pesante: e adesso? Che senso ha oggi fare “scuola”?


La nostra risposta è che ha senso a patto di ripensarla: questa situazione obbliga tutti docenti, alunni genitori, dirigenti con flessibilità, fantasia, senso di responsabilità, empatia, pazienza, rispetto a inventare nuove strade, nuove declinazioni dei programmi, nuove modalità di insegnamento e di valutazione. Uno dei primi aspetti di cui ci si è resi subito conto è di quanto fare scuola significhi rapporti tra persone e che insegnare non è solo dare dei compiti o dei contenuti, ma continuare ad avere questi rapporti.

La tecnologia aiuta a creare degli incontri pur virtuali, abbiamo ritenuto importante usare piattaforme agili, di facile fruibilità. Gli studenti scoprono quanto fosse preziosa la spiegazione del professore, quanto manca la relazione con i compagni di classe. Anche per i docenti non è semplice organizzare l’essere insegnante nelle pieghe del quotidiano, nello stesso ambiente fisico dove si è anche madre o padre. In concreto dai primi di marzo i docenti si sono attivati on line per fare lezione, per condividere materiale offrendo la possibilità di mantenere una relazione innanzitutto affettiva, seppur a distanza.

Per gli studenti del liceo è più facile per quanto riguarda le lezioni on-line, per i bambini della primaria e dell’infanzia delle scuole della cooperativa “Cittanova” della Diocesi di Cremona le maestre inviano a cadenza settimanale delle mail con allegato un breve contenuto audio-video e una proposta operativa. Inoltre una volta a settimana maestre, bambini genitori si incontrano on line per un saluto.

Non possiamo evitare che i bambini/ragazzi respirino il clima di incertezza e paura di questo difficile periodo, ma insieme, per quanto ci è concesso, tentiamo di aiutarci e aiutarli ad affrontarlo. Al di là delle differenze degli ordini di scuola il comun denominatore resta il mondo adulto della scuola che entra in campo a fianco della famiglia per creare una rete. La dimensione scuola è un riferimento importante nella crescita e definizione del sé, bisogna trovare il modo perché continui ad esserlo sempre e comunque.

Roberta Balzarini
dirigente delle Scuole Diocesane di Cremona (Coop. Cittanova) e del Liceo “M. G. Vida”




Coronavirus, padre Virginio Bebber (Aris): “In prima linea al fianco del sistema pubblico”

“Anche noi siamo in prima linea al fianco del sistema pubblico”. Ad assicurarlo al Sir è padre Virginio Bebber, presidente nazionale dell’Aris (associazione che riunisce istituzioni socio-sanitarie gestite da enti e congregazioni religiose in Italia), raggiunto telefonicamente a Cremona dove è responsabile della Casa di cura San Camillo.

“Siamo stati chiamati dalla Regione Lombardia in grande difficoltà – spiega –. Anche oggi il coronavirus si è ulteriormente diffuso propagandosi verso Bergamo. Abbiamo strutture a Brescia, Bergamo e anche a Milano che si sono rese disponibili a dare una mano mettendo a disposizione posti letto, sia sul fronte della terapia intensiva, sia su quello del ricovero ordinario di malati”.

Per quanto riguarda la Casa di San Camillo, prosegue, “abbiamo dato disponibilità alla direzione sanitaria dell’ospedale di Cremona di accogliere malati che vengono dall’esterno, non contagiati da coronavirus perché non saremmo in grado di isolarli, ma comunque bisognosi di ricovero e cure. Questo per lasciare posti letto liberi nell’ospedale e alleggerire il lavoro del personale”.

Altre strutture, aggiunge, “avendo la possibilità di isolare alcune parti al loro interno, hanno attrezzato intere aree rendendo disponibili posti letto dedicati a pazienti affetti da Covid-19”.

Insomma, conclude, “mettiamo le nostre istituzioni, che sono parte integrante del servizio pubblico, a disposizione del pubblico in base alla vocazione a alle caratteristiche strutturali di ognuna”.

Dal presidente Aris un appello, infine al “senso civico” dei cittadini: “Chi è stato in aree infette lo comunichi tempestivamente. Anche questo può aiutare a contenere il contagio”.




Covid-19, solidarietà e preghiera dalla diocesi brasiliana dove è stato vescovo mons. Carmelo Scampa

Attraverso i social network arriva un messaggio di fraternità e solidarietà per la Chiesa e la popolazione cremonese dalla diocesi brasiliana di São Luís de Montes Belos, la diocesi che è stata guidata fino a pochi mesi fa dal vescovo cremonese mons. Carmelo Scampa.

«Invitiamo tutti a pregare per la diocesi di Cremona in Italia (la terra natale di Don Carmelo), che sta attraversando un momento difficile a causa del coronavirus. Finora sei preti della Diocesi sono morti, vittime del virus. È quindi un segno di solidarietà della nostra diocesi a quella chiesa – scrive ancora la diocesi brasiliana – che ci ha aiutato tanto inviando, anni fa, sei preti “fidei donum” (don Pietro, don Giancarlo, don Maurizio, don Antonio, don Silvano e don Angelo) che hanno lavorato nella nostra diocesi. Inoltre, ci ha aiutato anche nella costruzione del seminario più grande e della Fattoria della speranza. Preghiamo in unità per tutte le vittime, in particolare per Cremona».


#restiamocomunità – #chiciseparera




Da domenica 15 marzo la Messa festiva in diretta dal Santuario di Caravaggio

In questi giorni di emergenza sanitaria, tutti cerchiamo aiuto e speranza e lo facciamo pregando nelle nostre case, da soli o con i familiari. Ma sentiamo il bisogno di farlo anche come comunità cristiana, appoggiandoci gli uni agli altri, per credere e sperare con più forza. Aiutano in questo anche gli appuntamenti preziosi offerti dai mezzi della comunicazione sociale, a cominciare dalla Messa della Domenica.

Un servizio che la Diocesi di Cremona garantisce ininterrottamente da dieci anni, dalla Messa di Pasqua del 2010, con la trasmissione della celebrazione eucaristica dalla Cattedrale ogni domenica alle ore 11, e che continua anche se da questa domenica 15 marzo vedrà un cambiamento, determinato proprio dalla situazione sanitaria che tutti stiamo vivendo.

Da domenica infatti la Messa festiva (allo stesso orario e sugli stessi canali) sarà trasmessa dal Santuario di Caravaggio, un’occasione per ritrovarci come comunità che prega davanti alla Madonna del Fonte, compatrona della nostra diocesi, insieme a Sant’Omobono.

Ricordando dunque che, data la straordinaria situazione che si sta vivendo i fedeli sono dispensati dall’obbligo del precetto festivo, l’invito è quello di partecipare spiritualmente collegandosi alle ore 11 sul sito della diocesi (www.diocesidicremona.it) sulla pagina Facebook e sul canale Youtube della Diocesi di Cremona e in tv sull’emittente locale Cremona1 (canale 80 dtt)

Inoltre anche durante la settimana, dal lunedì al venerdì, si potrà pregare insieme, sempre in diretta dal Santuario, per la recita del Santo Rosario, che sarà trasmesso quotidianamente sul portale diocesano, grazie al collegamento streaming offerto dal il sito ufficiale dello stesso Santuario di Caravaggio.

Continuano infine gli appuntamenti quotidiani già avviati sui canali digitali della Diocesi di Cremona:

  • Ogni giorno alle 7.00 la diretta della Messa feriale celebrata da Papa Francesco a Santa Marta
  • «In casa con voi: una Quaresima “speciale”», appuntamento quotidiano di preghiera e riflessione sulla Parola con don Marco D’Agostino dal Seminario di Cremona

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Emergenza coronavirus: progetti della diocesi di Cremona a sostegno degli operatori sanitari

In questi giorni di grande prova, a fianco di tante notizie di sofferenza, solitudini, morti e drammi famigliari, assistiamo anche a esempi di grande responsabilità da parte degli operatori sanitari, e si moltiplicano anche gesti di bella e spontanea generosità avviati da singoli, gruppi o associazioni, tutti segnali che danno luce, nutrono la speranza, ci fanno sentire “uno”, in comunione gli uni con gli altri.

La rete di carità sul territorio

Tra i vari esempi citiamo Caritas e le San Vincenzo parrocchiali impegnate su tutto il territorio diocesano, oltre ai gruppi giovanili e alle associazioni che fanno capo alla comunità cristiane, che stanno promuovendo iniziative, in accordo con i propri Comuni, per garantire, in questa fase di emergenza, interventi ed azioni mirate a favore dei soggetti più fragili, in particolare degli anziani oppure di persone in quarantena che sono prive di una rete familiare. Vi è infatti la necessità di fornire a molte persone la spesa, i pasti, piccole azioni in modo da assicurare servizi primari e azioni di prossimità. Tutto questo nel rispetto delle normative, per svolgere questa importante attività di aiuto garantendo la sicurezza di tutti.

Anche la Diocesi, che in queste settimane ha investito energie e attenzioni per garantire un supporto nella preghiera e nella vicinanza spirituale alle persone con le proposte dei mezzi di comunicazione sociale, propone una serie di azioni concrete nell’ambito caritativo, facendosi prossima a bisogni particolari di questo periodo di emergenza

Progetto: “Io avrò cura di te”

L’attenzione si vuole rivolgere in particolare verso quegli operatori sanitari che, con estrema dedizione e costanza, si occupano, senza contare le ore, dei tantissimi malati a loro affidati, mettendo a repentaglio la loro stessa salute.

Attraverso la Caritas e la Fondazione San Facio, in accordo con la Direzione Socio sanitaria ASST di Cremona, si istituisce un progetto per l’alloggio gratuito degli operatori sanitari che prestano il loro lavoro presso i nostri ospedali. Tale possibilità è offerta a tutti coloro che per distanza dai luoghi lavorativi o per non mettere a rischio le famiglie decidono di alloggiare fuori dalle proprie abitazioni.

I luoghi individuati per offrire questa accoglienza sarebbero alcune strutture diocesane in Cremona e il Centro di Spiritualità di Caravaggio. L’iniziativa sarà chiamata: “Io avrò cura di te”.

Per info progetto “Io avrò cura di te”

È possibile sostenere il progetto “Io avrò cura di te”

  • Con un versamento C/C postale 68 411 503
  • C/C bancario  Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161
  • Intestati a Fondazione San Facio Onlus e indicando la causale: “Io avrò cura di te” 2020
  • Presso l’Ufficio Caritas di via Stenico 2/b-Cremona

 

Sostegno psicologico a distanza

Come ulteriore azione verso gli operatori sanitari i Consultori di ispirazione cristiana presenti in Diocesi, avvalendosi della azione volontaria degli operatori, si rendono disponibili a rendere un servizio on-line di sostegno psicologico per rinforzare i medici ed il personale sanitario nella loro preziosa attività di cura.

Per info progetto sostegno psicologico agli operatori sanitari

(ore 11-19)


#restiamocomunita – #chiciseparera




Il venerdì pomeriggio adorazione eucaristica (senza partecipazione di popolo) in ospedali e strutture sanitarie

Ogni venerdì pomeriggio, dalle 17 alle 18, si può essere uniti nell’adorazione eucaristica, senza partecipazione di popolo, nelle cappelle degli ospedali e di ogni altra struttura sanitaria e socio-assistenziale (sempre attenendosi scrupolosamente alle indicazioni liturgiche, e a quelle delle direzioni sanitarie competenti), esprimendo vicinanza a chi è strappato dalla propria famiglia per le terapie di isolamento. Al tempo stesso, si vuole assicurare così vicinanza morale e spirituale ad ogni operatore sanitario coinvolto.




Nonni e nipotini uniti in video-preghiera. La testimonianza di una famiglia

Su tutto il territorio le parrocchie stanno sperimentando modalità e strade nuove per conservare e rinsaldare i legami con le comunità e offrire occasioni di incontro e di preghiera in questo tempo in cui non è possibile ritrovarsi per i riti comunitari, anche nelle famiglie si trovano momenti per ritrovarsi, anche se a distanza, come racconta questa famiglia che ha scritto a portale@diocedicremona.it per portare la propria testimonianza di come… #restiamocomunità.

Non potendoci più incontrare, abbiamo introdotto la preghiera serale “in videoconferenza” tra i nonni e i nipotini, con tanto di candele per fare percepire ancora di più la presenza di Gesù tra noi.

Il rito prevede che Francesco (il più grande, 3 anni e mezzo) accenda le candele e faccia il primo ringraziamento e la prima preghiera a Gesù. Sceglie poi lui il turno con cui proseguire i ringraziamenti e le preghiere. Federico (il più piccolo, 1 anno e mezzo) partecipa attento con qualche versetto di approvazione.

In questo periodo in cui siamo costretti a rimanere in casa, non dimentichiamo di pregare con i nostri bimbi. E abbiamo trovato un modo per fare sentire i bimbi ancora più vicini ai nonni e a Gesù.

Francesco e Federico, con mamma Silvia e papà Damiano


#restiamocomunità – #chiciseparera




A Pandino sarà online la Messa per i defunti di cui non si sono celebrati i funerali in questo momento di emergenza sanitaria

Da decenni quello del martedì mattina in chiesa parrocchiale era un appuntamento fisso per i fedeli pandinesi che erano abituati a partecipare alla messa delle 9 per i parrocchiani defunti.


Un appuntamento semplice ma sentito, soprattutto per guarire le ferite che ogni morte porta inevitabilmente con sé. Un appuntamento che però a causa del drammatico momento che stiamo vivendo e delle disposizioni governative sulle funzioni religiose è stato anch’esso temporaneamente sospeso. Così la parrocchia ha pensato di servirsi degli strumenti multimediali per consentire ai pandinesi che lo vorranno di pregare domani sera, uniti anche se a distanza, per i propri defunti, soprattutto per le persone decedute in quest’ultimo periodo.

“La nostra comunità – spiega il parroco don Eugenio Trezzi – è stata ed è toccata duramente dal ricovero e dalla scomparsa improvvisa di diverse persone, che non hanno avuto la possibilità di aver vicino un parente, un amico. Non è stato neanche possibile compiere un ultimo omaggio al funerale, viste le disposizioni vigenti. Questo non può che creare angoscia: possiamo fare qualcosa per sentirci più uniti? Sappiamo che possiamo seguire in TV la celebrazione delle messe, che i nostri social (Facebook, Instagram ed il canale Telegram cliccando sui rispettivi link o ricercando l’account @oratoriopandino) offrono quotidianamente occasioni di riflessione e preghiera. Allora utilizziamoli. Ma proprio per dare rilievo alla celebrazione del martedì, con l’aiuto del vicario e dei ragazzi dell’oratorio, stiamo predisponendo un momento a suo modo comunitario”. Sarà così possibile collegarsi ogni martedì, alle 21, attraverso i canali digitali della parrocchia, per ritrovarsi, pur distanti fisicamente, spiritualmente  uniti per fare memoria soprattutto degli ultimi parrocchiani deceduti e ricordarli attraverso l’Eucarestia, che sarà celebrata dai sacerdoti a porte chiuse. “Che lo spirito di fede –prosegue don Trezzi- non si spenga in noi; non abbiamo paura ad interrogarci su cosa ci insegna una situazione del genere e per tutti ci sia la volontà di diventare più saggi, più coraggiosi, più rispettosi e più solidali”.


 #restiamocomunita – #chiciseparera