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«Camminiamo con Maria e con i fratelli per costruire un mondo di pace» (FOTO E AUDIO)

Il 587° anniversario dell’apparizione della Beata Vergine Maria a Caravaggio alla contadina Giannetta è stato celebrato quest’anno con una particolare solennità e partecipazione al Santuario di Santa Maria del Fonte, vista la coincidenza del 26 maggio con la VI domenica del Tempo di Pasqua. A presiedere le solenni celebrazioni il vescovo Antonio Napolioni.

 

La Messa pontificale del mattino

La Messa del mattino, alle 9.45, si apre al sacro fonte, nel luogo in cui Maria apparve, dove mons. Napolioni ha introdotto l’atto penitenziale e posto un mazzo di fiori davanti all’immagine dell’apparizione prima dell’ingresso nella Basilica gremita di fedeli in processione con il vescovo emerito Dante Lafranconi, monsignor Amedeo Ferrari, Rettore del Santuario e tutti i sacerdoti concelebranti.

«Non può essere solo una tradizione» ha detto il vescovo aprendo la sua omelia e osservando l’assemblea in preghiera. «E’ qualcosa di più profondo, di intimo, personale e identico», anche nella diversità delle storie, delle fatiche e dei percorsi di vita di ciascuno. «Perché qui – ha spiegato – c’è un’unica Madre, un’unica esperienza in quella sorgente che sgorga, in quella parola di misericordia».

Ascolta l’omelia mons. Napolioni

Nella sua riflessione monsignor Napolioni esorta a guardare alla maternità di Maria che si scopre «madre di una nuova creazione» nella Pasqua di suo Figlio e indica un modello di fraternità.

«Siamo chiamati a costruire il mondo in cui vogliamo vivere con il lavoro e la testimonianza di ogni giorno, ma anche con la partecipazione alle scelte della collettività».

Un invito alla corresponsabilità che risuona forte nel giorno in cui i cittadini italiani sono chiamati al voto per le elezioni amministrative in tanti comuni e per il rinnovo del Parlamento europeo: «Il mondo si è fatto piccolo – ha aggiunto ancora il vescovo – è molto popolato, pieno di vita e dunque di sfide e problemi, in cima ai quali c’è il bisogno della pace».

Una pace da ricercare e costruire e che richiama in particolare chi vive la fede cristiana: «Lo Spirito Santo – riflette in un altro passaggio monsignor Napolioni – genera un “grande noi”; un’unica chiesa, in unità, con le sue differenze e i suoi dibattiti, ma anche con le sue certezze: una Madre, un Salvatore, un solo Vangelo».

Così, nella memoria liturgica dell’apparizione di Maria a Caravaggio, il richiamo è a pregare la Vergine, «ma soprattutto a riprendere il cammino con lei e con i fratelli» facendo «una scelta di fraternità».

E’ questa la via indicata da Gesù e Maria per la pace. Non la pace del mondo «che si ottiene contrattando, guerreggiando o calcolando, fino al punto di affermare che ci vuole una guerra per fare la pace», ma la pace indicata dallo Spirito Santo:

la pace di chi vede sempre meno nemici, di chi ha più fiducia nel Signore e negli altri, di chi apre le porte della famiglia e della comunità, di chi va incontro, di chi perdona»

Così, concludendo il suo intervento, monsignor Napolioni chiede che la preghiera nel giorno di Santa Maria del Fonte sia una «preghiera corale. Tifiamo gli uni per gli altri. Nel cuore di Dio c’è posto per tutti. Nel mondo (se siamo attenti) c’è cibo, acqua e benessere per tutti. Basta essere più simili a Maria e a Gesù che oggi siamo venuti a pregare e ammirare».

Ascolta i ringraziamenti finali don mons. Ferrari e mons. Napolioni

Prima della Benedizione finale e della concessione dell’indulgenza plenaria, il ringraziamento del rettore del Santuario mons. Amedeo Ferrari che chiede «alle autorità di pregare per i cittadini, e ai cittadini di pregare per gli amministratori, anche per quelli che verranno eletti con il voto di oggi». Un invito a cui si aggiunge quello del Vescovo che chiede di affidare alla Madonna il nuovo inizio cui sono chiamati i sacerdoti interessati dalle nomine che giungeranno proprio nella giornata di oggi: «E’ la normale missionarietà di una Chiesa viva», spiega, comprendendo il dispiacere della comunità che salutano un sacerdote amato e la fiducia di quelle che accolgono una nuova guida, in uno «scambio di doni tra le diverse membra di un unico corpo».

Photogallery della Messa

 

La memoria dell’Apparizione nel pomeriggio

Nel pomeriggio al Santuario di Caravaggio è inziato con la recita continuata del Rosario. Dalle 14.30 la preghiera è scorsa incessante meditando i misteri della gioia, poi quelli della luce, del dolore, e infine i misteri della gloria con le decine di quest’ultima preghiera scandite dai vescovi Napolioni e Lafranconi. Intanto il Santuario ha cominciato gradualmente a riempirsi: non solo la basilica, gremita in ogni sua parte, ma anche gli spazi esterni.

Il momento atteso da tutti era la memoria dell’Apparizione: alle 16.40 l’antico racconto del prodigioso incontro tra la Vergine e Giannetta è stato proposto in forma dialogata. Ancora una volta le accorate richieste della Vergine – preghiera, penitenza, riconciliazione – hanno risuonato nelle volte della ricca basilica, così come nel cuore di tutti i presenti. Dopo il racconto, la benedizione dell’acqua e il lungo silenzio, in attesa delle 17, l’ora esatta dell’Apparizione. Un silenzio carico di attesa, durante il quale ognuno dei presenti ha potuto volgere il proprio pensiero e la propria preghiera alla Vergine.

Alle 17 in punto il suono festoso delle campane e una basilica illuminata in modo solenne hanno annunciato il momento esatto del miracoloso avvenimento. Quindi, al canto dell’Ave Maris Stella i vescovi Napolioni e Lafranconi, il rettore Ferrari, il prorettore Nisoli e altri sacerdoti del Santuario hanno percorso le navate della basilica e gli spazi esterni per aspergere i fedeli con l’acqua benedetta. Un momento atteso da tutti. Dai malati presenti in basilica nelle prime file, così come dalle famiglie che con nonni e nipoti affollavano gli spazi esterni, anche grazie a un sole caldo che sino all’ultimo ha tenuto lontano la pioggia in questa speciale giornata.

È seguito il canto dei Secondi Vespri, durante i quali il vescovo Napolioni ha invitato con forza a mettersi costantemente sotto il giudizio di Dio. Lo ha fatto ritornando sulle parole dure pronunciate da Maria a Giannetta e chiedendosi a chi fossero rivolte: «a quelli di allora, agli altri, a noi?».

«Maria ci dà appuntamento al giorno sel suo ritorno, al giorno del giudizio», ha affermato mons. Napolioni. E ha proseguito: «Se il Signore un giorno ci giudicherà, è necessario metterci tutti i giorni sotto il suo giudizio, riservare a lui il giudizio». Da qui un invito chiaro a ciascuno a non giudicare, a non guardate la pagliuzza nell’occhio dei fratelli e riconoscere che si è fragili. «Il giudizio di Dio – ha detto ancora – è necessario per ritrovare la retta via».

E poi ancora il pensiero rivolto a Maria, che viene per difenere l’uomo offrendogli la confidenza con il Figlio, «nostro fratello che ha dato la vita per noi. Solo stretti a Lui possiamo percorrere con fiducia il nostro cammino».

Intanto tutt’attorno al Santuario continuava la festa, fatta di tradizione e devozioni che la gente di Caravaggio si tramanda con orgoglio. Ma non mancavano neppure tanti fedeli giunti dal circondario, così come pure da altre zone del nord Italia, a conferma che questo santuario è un luogo amato da tanti in cui ritrovare, attraverso Maria, la fonte della vita.

Photogallery del pomeriggio al Santuario




32mila pezzi di legno per ricostruire la basilica di Caravaggio in scala 1:60

È esposto presso l’aula ex penitenzieria del Santuario di Caravaggio il modellino della basilica realizzato in scala 1:60 da Mario Grasselli. Una opera unica costruita in undici anni di intenso e appassionato lavoro.

«Inizialmente pensavo di fare un veliero storico, come gli altri cinque che ho già costruito – spiega Mario Grasselli, pensionato di Caravaggio, classe 1940 – ma quando sono stato a Londra per farmi consegnare una copia dei progetti originali, non me li hanno dati». Tornato un po’ amareggiato dall’Inghilterra, non si è perso d’animo: «A quel punto mi sono guardato in giro qui a Caravaggio: la prima tentazione è stata quella di realizzare un modello in legno della chiesa parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico Martiri. Ma poi mi sono detto: è troppo semplice da fare».

Già, perché Grasselli è un perfezionista nato. Pignolo quasi fino alla mania, undici anni fa ha puntato gli occhi sul nostro Santuario. E da quel giorno ha cominciato a costruirlo nel suo garage. Non un lavoro raffazzonato o superficiale, ma un concentrato di meticolosità e raffinatezza, attraverso l’utilizzo di legni differenti in modo da riprodurre esattamente il colore esterno del luogo di culto.

Il risultato sono circa 32mila pezzi di legno di varie dimensioni (circa 10mila piastrelle e 22mila coppi)  – ma perlopiù minuscoli – che formano il modello in scala sessanta volte più piccolo dell’originale. Un lavoro tanto dettagliato quanto necessariamente lento.

«Va detto che, prima di iniziare – spiega il modellista – ho trascorso tre mesi interi, tutti i giorni, a prendere le misure e scattare fotografie al Santuario. Volevo che il modello fosse assolutamente identico all’originale».

Dopodiché, nel laboratorio in garage, Grasselli ha cominciato il lavoro vero e proprio: ha realizzato una struttura in ferro da usare come basamento e, pian piano, ha dato vita al modello in scala.

Tra l’altro nella sua realizzazione anche l’interno del Santuario viene riprodotto fedelmente: ha realizzato l’altare, con le 1.500 piastrelle identiche all’originale. Soltanto per l’altare, con le colonne e le balaustre uguali a quello vero (persino con i minuscoli candelieri posizionati sulle stesse), ha lavorato per dieci mesi di fila. «Ci sono poi gli altari laterali, quelli più piccoli – spiega entusiasta –, che tra l’altro sono uno diverso dall’altro, anche se non si vede». In effetti ciascun altare ha una forma leggermente differente dagli altri, più visibile nella realtà ma quasi impercettibile per un modello in scala uno a sessanta.

«Sono sempre stato una persona piuttosto paziente – sottolinea ancora Grasselli – e un lavoro comunque così lungo non mi ha mai annoiato, perché sono appassionato. Qualche volta ho pensato di lasciar perdere tutto, ma dopo cinque minuti ero ancora nel laboratorio, al lavoro. Tra l’altro uso tre diversi tipi di legno: l’acero per simulare il marmo, la betulla per gli interni e il faggio per i mattoni del Santuario». I capitelli sono dei minuscoli capolavori: per ciascuno – grande qualche millimetro – sono servite otto ore di lavoro.

E non soltanto nel progetto del Santuario: in casa il settantasettenne caravaggino ha anche alcuni modelli di barche storiche, anch’esse riprodotte nella minuzia dei particolari, attraverso le quali è riuscito ad ottenere diversi premi di primo livello partecipando a vari concorsi.

Ogni tanto, durante la realizzazione, a pezzi terminati, passava dal Santuario per controllare che il modellino fosse identico e, incontrando sempre qualcuno della comunità del Santuario, riceveva sempre elogio e complimenti per l’ottimo lavoro.

«Tra l’altro ho anche predisposto un sistema di pistoni che solleva in automatico il tetto e la cupola del Santuario, in modo che si possa vedere l’interno, anch’esso uguale a quello vero, con tanto di Altare, Sacro Speco con le statue della Madonna e la Beata Giannetta, scale, grand’organo (cassa lignea e canne), pale delle cappelle laterali, balaustre interne e molti altri particolari che molta gente non riesce a notare».

Vedendo nel laboratorio appese le foto delle statue situate sul cupolino, ironicamente è stato chiesto all’artista se non avesse intenzione di realizzare anche quelle, e alla domanda subito la sua risposta: «No, non è cosi semplice però, – indicando la mensola del garage – eccole là pronte!».

 

Orari e giorni delle visite

Per tutto il mese di maggio e di giugno il modellino è in mostra, con ingresso libero, nell’aula ex penitenzieria del Santuario di Caravaggio.

A maggio visite consentite tutti i giorni dalle 15 alle 18:30 e la domenica e i festivi anche al mattino dalle 10 alle 12.30.

A giugno visite solo di sabato dalle 15 alle 18:30 e di domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30

Per visite guidate contattare la Cancelleria del Santuario (0363-3571) o telefonare al 366-7155705.




Recuperati quattro ex voto dei santuari di Caravaggio e Ariadello

Nella giornata di giovedì 23 maggio, presso il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Milano, con sede nella Villa Reale di Monza, i militari dell’Arma hanno riconsegnato a don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i beni culturali ecclesiastici, quattro ex voto rubati dai santuari S. Maria del Fonte presso Caravaggio e di Ariadello, nel Soresinese, in un decennio a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

Gli ex voto sono stati recuperati dai carabinieri a seguito di un’operazione iniziata nel 2015. Le indagini erano iniziate casualmente: un carabiniere di Monza, anni fa, aveva notato a Milano una locandina che presentava un’esposizione privata di ex voto. L’intuito che ci potesse essere dietro qualche traffico illecito ha portato a scoprire che un collezionista milanese, prima della morte, aveva donato un ingente quantitativo di ex voto a due musei in Lombardia e Piemonte. Non è stato possibile appurare le modalità con cui il misterioso collezionista era entrato in possesso di cotanti ex voto.

Indagine e sequestro sui generis: non si tratta di opere d’arte, di oggetti d’oro o d’argento, di preziosi in senso lato, bensì di tavole di legno grezze, di piccole dimensioni, con scene di prove o disgrazie da cui il fedele era scampato invocando l’aiuto della Vergine, raffigurate con i tratti dell’arte popolare. Quadri e quadretti poi lasciati ai santuari a memoria perenne, come segno di riconoscenza per la grazia ricevuta.

Da parte delle Diocesi il grazie al lavoro silenzioso ed efficace dei carabinieri per il ritrovamento degli ex voto perduti, in quanto si salvano tracce preziose di una storia di fede, del vissuto del popolo di Dio.




S. Maria del Fonte: domenica 26 maggio a Caravaggio le solenni celebrazioni con il Vescovo

Inizierà venerdì 17 maggio, presso il Santuario Santa Maria del Fonte di Caravaggio, il cammino di avvicinamento al 587° anniversario dell’apparizione della Vergine Maria, che ricorre il 26 maggio, data dell’apparizione alla contadina Giannetta che sarà festeggiata come consueto con la presenza del Vescovo.

Locandina 2019

 

La novena

La novene, da venerdì 17 a sabato 25 maggio, sarà caratterizzata da un ricco programma che prevede, nei giorni feriali, la Messa alle 6.30 (con Supplica) e alle 16 e alle 17 il Rosario meditato e la Supplica a Maria. Il programma di domenica 19 maggio prevede, invece, alle 7 la Messa con Supplica e alle 15 il Rosario meditato e Supplica. Inoltre, a conclusione della novena, nella serata di sabato 25 maggio, alle 21, la parrocchia di Caravaggio animerà la veglia dell’Apparizione.

 

Il 26 maggio

Particolarmente intenso il programma celebrativo del giorno anniversario che quest’anno cade nella giornata di domenica.

Le prime Messe saranno alle 7 e alle 8.30 e si concluderanno entrambe con la recita della Supplica. Alle 9.45 il solenne pontificale presieduto da mons. Napolioni e che terminerà con la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria. I canti saranno proposti dall’unione corale “Don Domenico Vecchi” diretta dal maestro Giovanni Merisio con accompagnamento all’organo da parte del maestro Roberto Grazioli. Ulteriore celebrazione eucaristica alle 11.30.

I sacerdoti che volessero concelebrare, devono segnalare la propria presenza contattando la Cancelleria del Santuario (dalle 7.30 alle 12 e dalle 14 alle 18) al numero 0363 3571 interno 9.

Alle 14.30 inizierà la recita continuata del Rosario che si protrarrà fino alle 16.40 quando ci sarà la memoria dell’Apparizione e il canto del Vespro. Anche questa solenne liturgia – che culminerà con l’aspersione dei fedeli con l’acqua del Sacro Fonte – sarà presieduta da monsignor Napolioni.

La giornata si concluderà alle 18 con la S. Messa e la supplica.

Tutte le celebrazioni potranno essere seguite in diretta audio–video sul sito internet ufficiale del Santuario, con il segnale che sarà riproposto in streaming anche dal nostro portale.

In questo giorno è sospesa la Benedizione delle persone, delle automobili e dei bambini nel pomeriggio. Sono sospese, inoltre, le Messe delle 16 e delle 17.30.

 

La solennità in diocesi il 27 maggio

Secondo le norme che regolano l’anno liturgico, le solennità che cadono nelle domeniche del tempo pasquale si spostano al lunedì successivo. A Caravaggio si manterrà per consuetudine il 26 maggio, ma la liturgia sarà comunque della domenica del tempo pasquale corrispondente, alla quale sarà aggiunto il saluto alla Vergine al termine della Messa. I vespri pomeridiani saranno della domenica, preceduti dalla tradizionale memoria dell’Apparizione.

Caravaggio, così come nelle altre parrocchie della diocesi, la liturgia propria sarà celebrata il lunedì 27.

 

Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (solennità)

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La storia dell’apparizione a Giannetta nel 1432