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Nella parrocchia di Cristo Risorto a Savador mettendo le basi per futuri progetti

Dopo la tappa in diocesi di Serrinha, per gli incontri con il sacerdote “fidei donum” cremonese don Giancarlo Regazzetti, originario di Romanengo, e il vescovo Ottorino Assolari (bergamasco d’origini), il gruppo dei cinque preti cremonesi in visita in Brasile domenica 27 gennaio ha fatto rientro nella parrocchia del “fidei donum” cremonese don Emilio Bellani. Una permanenza che ha permesso di dedicare tempo alla quotidianità, alla pastorale ordinaria, guardando ai progetti per il futuro. In particolare quello che il Ufficio per la pastorale missionaria della Diocesi di Cremona desidera mettere a disposizione dei giovani cremonesi: un luogo dove sperimentare la missione alle genti, in una situazione di diversità linguistica e culturale, perché sia un incontro di Chiesa e non una supplenza.

Il tempo per incontrare la parrocchia di Cristo Risorto di Savador è anche occasione per dedicare attenzione alla prosecuzione della collaborazione tra Chiese, grazie ad eventuali fidei donum (che tra l’altro era uno degli obiettivi dell’anno pastorale dedicato alla missionarietà della Diocesi di Cremona).

La prossima estate partirà ancora un gruppo, guidato da don Davide Ferretti, sempre per Salvador, per alcune settimane di servizio e condivisione. Ma da don Emilio c’è già anche la disponibilità affinché, durante tutto l’anno, chi desidera partire, ben formato e ben motivato, possa fare esperienza di Chiesa missionaria.

I giorni che rimangono da vivere a Salvador serviranno per sviluppare altri obiettivi: un progetto di sostegno allo studio, la formazione di educatori parrocchiali. La realizzazione dell’obiettivo generante questo viaggio invece dipenderà dal livello di desiderio della nostra Chiesa cremonese di mettere a disposizione un suo presbitero.

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In visita da don Giancarlo Regazzetti e alla sua parrocchia, grande quasi come la diocesi di Cremona

Dopo 6 ore di pullman, con 38 gradi all’aperto, giovedì 24 gennaio il gruppo dei sacerdoti cremonesi in visita in Brasile ha raggiunto don Giancarlo Regazzetti, fidei donum originario di Romanengo che ha iniziato la sua esperienza da “fidei donum” nel 1997. Vive a Quijingue, nello stato di Bahia, ma il suo servizio si svolge su un’area di poco inferiore per estensione territoriale all’intera diocesi di Cremona. In poche parole 60 chiese, una parrocchia, che per essere visitata richiede un mese.

Quijingue è l’ultimo paese servito dal passaggio di un pullman, dopodiché solo strade sterrate. Da sette anni non piove. La popolazione è in prevalenza cattolica, ma la frequenza domenicale non corrisponde.

Non esiste una economia sviluppata, si vive piuttosto di piccoli lavoretti e sussidi statali. Lasciare il centro abitato di Quijingue sarebbe ulteriormente costoso se si volessero raggiungere le grandi città, là si dovrebbe pagare il “capo” della favela per avere un “luogo” dove abitare, mentre nel villaggio almeno la casa è di proprietà nonostante la povertà.

Don Giancarlo sta abbastanza bene e, nonostante le prove fisiche, sta cercando di completare alcuni lavori nella più grande delle chiese.

La diocesi nella quale opera è Serrinha, una città grande come Cremona. La città è suddivisa in due parrocchie. La gran parte del clero è sparso nelle zone rurali.

In serata l’incontro con il vescovo di Serrinha (suffraganea dell’arcidiocesi di Feira de Santana), retta dal vescovo Ottorino Assolari, originario di Scanzorosciate (Bg), della Congregazione della Sacra Famiglia di Bergamo.

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In visita al Grest di don Emilio Bellani a Salvador de Bahia

Il 22 gennaio una delegazione di preti cremonesi è volata in Brasile, uno dei Paesi a cui si rivolge in modo particolare l’attenzione missionaria diocesana. Insieme a don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano per la Pastorale missionaria, il vicario della Zona pastorale IV don Davide Ferretti e i vicari parrocchiali don Matteo Alberti (S. Bernardo, Zaist e Maristella a Cremona), don Fabrizio Ghisoni (Soncino) e don Davide Pezzali (Casalbuttano).

Il gruppo ha fatto una prima tappa a Salvador de Bahia, nella parrocchia di Cristo Risorto, dove opera il sacerdote fidei donum cremonese don Emilio Bellani. Il gruppo cremonese è stato accolto dalla Figlie della Chiesa, istituto religioso che accoglie nei propri ambienti singoli o gruppi che desiderano fare un’esperienza missionaria.

In Brasile è piena estate, le scuole sono chiuse e riapriranno dopo il carnevale. Come ogni parrocchia di “stampo” lombardo che si rispetti c’è il Grest. Il tema scelto da don Emilio è la figura di Irma Dulce (la Madre Teresa dei poveri delle favelas a Salvador). Nelle attività proposte dagli animatori, attraverso il gioco e la recitazione, anche quella che intende valorizzare le radici di questi ragazzi, che in gran parte sono discendenti di schiavi o indi. Perché nessuno si senta escluso o discriminato, come Irma ha saputo fare in tutta la sua vita.

«Non siamo qui tanto per assistere a un Grest – spiega don Ghilardi – ma per comprendere meglio, insieme a don Emilio, come codificare, mantenere e proseguire – se possibile – il legame tra questa parrocchia e la nostra Diocesi, come già era emerso dall’incontro con l’arcivescovo, due anni fa nella visita con il vescovo Napolioni. Inoltre vorremmo far nascere un progetto di sostegno allo studio per quei ragazzi che difficilmente avrebbero la possibilità di accedere, per ragioni economiche, alle scuole superiori: così li aiuteremmo a casa loro e sosterremmo anche delle famiglie fragili». «Forse un po’ ambiziosa, ma sicuramente molto allettante, – continua l’incaricato per la Pastorale missionaria della Diocesi di Cremona – è l’idea di stabilire una continuità anche con un progetto di pastorale giovanile, di scambio e non di supplenza, di condivisione e non di sostituzione».

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Successiva tappa, dopo sei ore di pullman, a Serrinha, da un atro fidei donum cremonese: don Giancarlo Regazzetti.

 

L’esperienza estiva di alcuni giovani cremonesi (estate 2018)

La visita del Vescovo in Brasile (estate 2017)