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Ad occhi aperti: progettare il domani è una missione (Audio e Foto)

Nel pomeriggio di lunedì 14 settembre si è svolta in Seminario l’assemblea degli oratori, che tradizionalmente apre l’anno pastorale. Nonostante una quotidianità difficile e controversa, c’è stata la volontà, anche questa volta, di organizzare e vivere questo momento. Introdotta e moderata da Mattia Cabrini, l’assemblea ha offerto ai presenti varie occasioni di riflessione e di confronto.

Un breve momento di preghiera, guidato dal vescovo Antonio Napolioni, ha aperto la serata. «Essere qui, stasera, è un invito ad aprire gli occhi, ce lo ricorda il tema di questo anno oratoriano». Napolioni ha ringraziato tutti per l’impegno «in una situazione che richiede un lavoro maggiore ma che, ne sono certo, porterà i suoi frutti. La comunione tra noi sarà allora il volano per far sì che la Parola venga declinata nelle nostre comunità, nei nostri ambienti e tra la nostra gente».

Al termine dell’intervento del Vescovo, tre brevi testimonianze hanno guidato i lavori dell’assemblea.

Per primo è intervenuto Emanuele Bergami, educatore e insegnante. «Prima di parlare di oratorio – ha spiegato Bergami – è opportuno riportare al centro dell’attenzione la dinamica relazionale. Tutti noi sappiamo che sta alla base dell’esperienza oratoriana che ciascuno di noi vive e ha vissuto». Non solo per quanto riguarda il gioco, o l’aggregazione, ma l’intera comunità cristiana ha bisogno di ritrovarsi e condividere momenti di preghiera e di crescita. «La sfida è recuperare, oggi, l’incontro con il Signore – incontro che si offre nella quotidianità – nonostante il momento non sia dei più facili. Senza un focus di questo tipo ci troveremmo a progettare il domani ad occhi chiusi. Ecco perché ha senso recuperare l’esperienza dell’oratorio per ridare vita a questa dinamica relazionale, fondamentale per la nostra vita da cristiani».

All’intervento di Emanuele Bergami, ha fatto seguito quello di Don Paolo Arienti, responsabile pastorale giovanile. La sua riflessione si è articolata intorno alla forma dell’oratorio, senza dimenticare che «la diocesi di Cremona è molto variegata e non è facile generalizzare. Però, in linea di massima, vediamo che l’oratorio per come l’abbiamo sempre conosciuto sta scomparendo. Dunque occorre chiedersi quale sia la forma di oratorio che vogliamo costruire, il senso che esso deve assumere». La risposta che don Arienti ha provato a formulare segue la via della «missionarietà, la quale, però, richiede che ci si doti degli strumenti adeguati. E’ necessario che l’oratorio come esodo, ovvero come strada da percorrere, e come metodo diventi una necessità, una vocazione dell’intera comunità».

Paola Merlini, educatrice professionale, ha concluso il breve ciclo di interventi, proponendo una propria riflfessione sul rapporto tra oratorio e territorio. «L’emergenza che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo – ha spiegato Merlini – ci sta aiutando a comprendere e riscoprire la bellezza di non essere soli. Ed è qui che si nota l’importanza di fare rete: il rapporto tra Chiesa e territorio non può esaurirsi intorno a situazione particolari, ma avrebbe bisogno di essere rilanciato anche nella quotidianità».

La missionarietà, dunque, e le relazioni, citate a più riprese negli interventi precedenti, sono state recuperate anche alla luce del desiderio – e della possibilità – di lavorare maggiormente in rete con le altre agenzie educative del territorio. Di nuovo, un invito ad “aprire gli occhi”.

Al termine degli interventi sono stati poi costituiti dei gruppi di lavoro, per favorire il confronto tra le varie esperienze educative e relazionali presenti.

L’assemblea degli oratori, dunque, è stata occasione di incontro e di riflessione per un ripensamento e una ripartenza. Oggi, più che in altri momenti, è necessario riscoprire le priorità e le risorse su cui investire, per immettere nuova linfa vitale nell’esperienza oratoriana.

Photogallery dell’incontro




«Ad occhi aperti», il messaggio del Vescovo per l’Anno oratoriano 2020/21

Sono state pubblicate sul sito della Federazione oratori cremonesi le proposte per l’anno oratoriano 2020/21 che avrà come titolo: Ad occhi aperti. Cielo e terra passeranno, le mie parole non passeranno”.

«Mentre i nostri Oratori riaprono i loro cancelli, passo passo, in base alle norme e alle opportunità, – scrive il Vescovo Antonio Napolioni nel suo messaggio – dobbiamo a tutti i costi far tesoro di quanto abbiamo vissuto, consapevoli che non l’abbiamo solo fatta franca, ma che dentro pagine anche dure c’è una parola da ascoltare, un insegnamento che spetta a noi cogliere:  per essere giovani migliori, educatori migliori, famiglie e comunità migliori. Ecco allora il filo conduttore dei prossimi mesi: ad occhi aperti».

Il percorso pensato per gli oratori in questo tempo diventa – come scrive la Focr nella nota di presentazione «un raccordo fecondo tra la fatica dei mesi scorsi, la ripresa davvero bella e convinta dell’estate Summerlife, un nuovo cammino che ci sta davanti».

Un cammino che si inserisce e si integra con quello di tutta la Chiesa locale che sarà chiamata a mesi di ascolto e rielaborazione delle esperienze traumatiche vissute e di sosta orante di fronte alla Parola di Dio per discernere le sfide e le prospettive di cambiamento che il presente e il futuro propongono con urgenza.

È ancora il Vescovo nel suo messaggio rivolto a preti, educatori e ragazzi degli oratori, ad indicare la rotta:

«Vi affido un invito, valido per ogni età e per ogni ruolo: tenere gli occhi aperti, allo stupore per tanti incontri che torneremo a vivere, e alla verità delle cose e delle persone. Occhi aperti su quanto succede e sul suo senso. Occhi aperti su quanto è essenziale e quanto può essere meno inseguito, meno idolatrato, meno comprato. Occhi aperti sull’umano che il Vangelo da sempre proclama amato da Dio, dentro una storia fatta di provocazioni, fatiche e appelli di vita.
Consegno agli Oratori, agli educatori e ai catechisti anche un metodo: tenere gli occhi aperti e, contemporaneamente, gli orecchi ben tesi alla Parola del Signore che ascolteremo con abbondanza perché ci aiuti a far sintesi, rielaborare le esperienze, orientare i nostri passi»

«Anche il mondo giovanile ed educativo – sottolinea la Focr – andrà coinvolto», con la proposta di alcune specifiche attenzioni che caratterizzeranno questo anno così diverso dal solito e con tanto da scoprire e con cui misurarsi:

• la riorganizzazione e il rilancio della catechesi parrocchiale (leggi la Lettera ai catechisti)

• il rilancio del Cortile dei sogni «non solo perché un processo è stato interrotto “sul più bello”, ma anche perché la situazione richiede oggi più che mai di rimettersi a pensare e condividere l’idea di Oratorio, con scelte coerenti alla logica educativa».

• l’attenzione ad una pastorale digitale che sarà al centro della formazione zonale di gennaio-febbraio proposta dall’Area Giovani e curata in collaborazione con Cremit di Cattolica e Consultori di ispirazione

Queste attenzioni verranno presentate e condivise all’Assemblea Oratori che è in calendario per lunedì 14 settembre dalle ore 18 presso il Seminario di Cremona (programma Assemblea oratori 2020), per cui è necessaria la prenotazione entro il 10 settembre presso la segreteria Focr.


DOWNLOAD

• il messaggio del Vescovo Antonio

• Schema di Veglia di preghiera e mandato (editabile)
formato Word
formato PDF

• Sussidi per fasce d’età (in arrivo)