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Azione Cattolica, online il numero di dicembre di “Dialogo”

 

Nel numero di dicembre di Dialogo, la rivista periodica dell’Azione Cattolica, il dibattito ruota intorno al concetto di “ripartenza”. Se infatti il termine indicasse il semplice adagiarsi nel ritorno al passato dopo la parentesi pandemica, sarebbe bene sostituirlo con “passaggio”, parola che meglio esprime l’andare oltre, l’avventurarsi su sentieri sconosciuti per costruire un nuovo modello di sviluppo.

Ne ragiona il presidente Emanuele Bellani nell’editoriale Passiamo all’altra riva, con riferimento al convegno nazionale presidenti e assistenti di Ac, che si è svolto a Roma in ottobre. Ma se ripartire significa recuperare umanamente e spiritualmente il senso profondo del Natale, “ripartenza” diventa una splendida parola da riscoprire alla luce della Parola di Dio (Il giorno della gioia di don Daniele Rossi per la rubrica Spiritualità).

È noto però che non si procede in avanti se non si è presa coscienza di quanto è stato vissuto. A questo proposito Dialogo concentra l’attenzione sui giovani e dà voce ai loro pensieri. Lo fa Paola Bignardi (Niente sarà più come prima), presentando i risultati dell’inchiesta condotta da dieci focus-group, gruppo di discussione tra i giovani che hanno vissuto la drammatica esperienza del lockdown.

Nelle pagine di Vita associativa Elena Colombi si chiede come i giovani possano contribuire a cambiare il mondo (Meglio di mio padre) e Marco Dasti, riferendo sulla giornata di incontro con i Vescovi lombardi, indaga sui modi con i quali essi possono offrire il proprio apporto nella Chiesa (Giovani e vescovi, in dialogo).

Francesca Dasti riflette invece sul senso di corresponsabilità dei giovani nel cammino formativo all’interno dell’Ac (Non goccia…ma oceano), mentre Ester Tolomini, giovane partecipante alla 49^ Settimana Sociale dei cattolici tenutasi a Taranto, allarga lo sguardo all’ampio orizzonte di incontri, approfondimenti e progetti emersi nel convegno (Il pianeta che speriamo).

Infine la rubrica Mondo dedica un ampio spazio all’importante contributo dei laici cattolici al mondo della cultura, sia nel passato che nel presente. Rientrano in questa ottica la commemorazione di Armida Barelli (Franco Verdi, Armida Barelli (1882-1952), l’apostola laica della Cattolica e della Gioventù femminile); la riflessione sulle origini e le finalità dell’Università Cattolica di cui ricorre il centenario della fondazione (Chiara Ghezzi, Un secolo di futuro) e l’illustrazione del Campus della Cattolica in Cremona nella sede dell’ex-convento di Santa Monica ora magnificamente restaurato (Fabio Antoldi, Il Campus di Santa Monica: il volto nuovo e funzionale dell’Università Cattolica a Cremona).

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L’esperienza sinodale al centro dell’ultimo numero di Dialogo

 

Sull’esperienza sinodale, avviata il 9-10 ottobre a Roma, si appunta buona parte del numero di ottobre-novembre di Dialogo, il periodico dell’Azione Cattolica cremonese, a partire dall’editoriale di don Gianpaolo Maccagni. La sinodalità non è una “cosa” in più da fare e nemmeno una esperienza eccezionale confinata nell’ambito di un tempo determinato, ma è una condizione costante, che caratterizza la Chiesa e che coinvolge tutti i battezzati. Con l’attuale convocazione Papa Francesco chiama la Chiesa, in tutte le sue componenti, ad interrogarsi sulla propria vita e sulla propria missione. È l’occasione per “Un cammino di conversione comunitaria”. Ci chiediamo: come si realizza oggi quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, fedele alla missione che le è stata affidata?

Anche l’Azione Cattolica entra in questo cammino portandovi l’impegno formativo che le è proprio. Lo spiega nelle pagine di “Vita associativa” il presidente Emanuele Bellani, prospettando le linee di un percorso da compiere con “Gli occhi fissi su di Lui”, cioè su Cristo e sulla sua Parola, in uno sforzo comunitario di ricerca di essenzialità e di purificazione.

Per la rubrica “Spiritualità” Mario Gnocchi presenta il libro di don Michele Do “Di cominciamento in cominciamento”, a cura di S. Molina e P. Racca, Associazione Il campo, Alba 2020, che raccoglie testi da registrazioni di conversazioni e omelie di don Michele sul mistero pasquale e sulla presenza della morte nella nostra vita. Don Michele Do è stato il rettore della piccolissima parrocchia di Saint Jacques d’Ayas, in Val d’Aosta, dal 1945 alla morte, avvenuta nel 2005. Uomo di profonda spiritualità, divenne riferimento per un grande numero di persone, credenti e non, alle quali offriva la propria accoglienza amichevole, alimentata dalla meditazione biblica e dalla preghiera liturgica.

Ada Ferrari, “catechista di lungo corso” in “Antiquum ministerium” sottolinea la rilevanza del Motu Proprio che istituisce il ministero del catechista, e ne pone in luce la specificità vocazionale all’interno di una concezione comunitaria e sinodale della Chiesa.

Sulla qualità della vita liturgica e sugli aspetti problematici della partecipazione dei fedeli, così come si manifesta oggi nelle nostre chiese, si sofferma Paola Bignardi, raccogliendo i suggerimenti emersi nell’ambito della 71esima Settimana Liturgica Nazionale che si è svolta di recente nella cattedrale di Cremona. Preso atto realisticamente della disaffezione di molti, giovani compresi, per l’Eucarestia domenicale, la domanda è: come affrontare  e superare la crisi affinché tutti possano “Sentirsi a casa nelle celebrazioni liturgiche”?

La rubrica “Mondo” propone due riflessioni, rispettivamente a cura di don Bruno Bignami (“In cerca di una giusta transizione”) e di Marco Pezzoni (“Afghanistan, 20 anni dopo”). Accomuna i due testi la convinzione che si tratti di vicende epocali che ci rimandano all’urgenza di formulare visioni e programmi di azione di carattere comunitario.

Scrive don Bignami, prendendo spunto dalla 49^ “Settimana sociale” dei cattolici italiani a Taranto, che una transizione “giusta” richiede tre tappe: cura delle relazioni, conversione ecologica, passaggio dal consumismo alla fraternità, per approdare ad un cambiamento che coinvolga tutti ed a tutti giovi.

Marco Pezzoni affronta la complessità della situazione afghana sullo sfondo della storia oltremodo tormentata di quella terra e sottolinea come essa sia occasione di un “possibile ridimensionamento di teorie e strategie politiche e militari sbagliate” e apertura di “nuovi equilibri internazionali” favorevoli all’instaurazione della pace. Un impegno al quale siamo tutti chiamati a contribuire.

 

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Dialogo, online l’edizione di marzo-aprile

Il  numero di marzo-aprile di Dialogo, il periodico dell’Azione Cattolica diocesana di Cremona, è disponibile con una nuova raccolta di articoli. Si inizia con l’editoriale, a cura di don Giampaolo Maccagni, che fa una riflessione sul recente viaggio in Iraq di papa Francesco, nuovo passo in avanti sul cammino della fratellanza tra le fedi, secondo l’intenzione espressa nell’enciclica “Fratelli tutti”, per cuise Dio è il Dio dell’amore, e lo è, a noi non è lecito odiare i fratelli”.

Per la rubrica “Mondo” seguono due articoli. Il primo, di Daniele Biella, racconta l’esperienza di una coppia che, a Trieste, si prende cura dei migranti che arrivano in Italia dopo aver affrontato peripezie e subito violenze, una scelta che vuole, con la cura dell’altro, gridare contro la tentazione diffusa di “normalizzare” il male. Il secondo articolo, attraverso le parole di Franco Verdi, esamina come sono cambiati gli Stati Uniti, la Chiesa e i cattolici americani dopo l’elezione di Joe Biden, secondo presidente cattolico dopo John Kennedy.

Per “Spiritualità”, due pagine speciali riportano in versione integrale il testo dell’omelia tenuta da monsignor Attilio Cibolini durante la Messa del 21 marzo scorso in Cattedrale, a Cremona, nella quale si vuole rileggere alla luce del Vangelo la sofferenza e la morte provocate dalla pandemia di Covid.

Segue un intervento del professor Angelo Rescaglio, che invita alla lettura di Dante nel settimo centenario della morte, perché “leggere Dante significa essere restituiti ai desideri del nostro cuore per scoprire che i più profondi coincidono con il dialogo che intratteniamo con Dio”.

Mario Gnocchi, nelle pagine successive, torna a trattare il tema dell’ecumenismo con il resoconto della nascita, della vocazione e dei frutti spirituali di una singolare comunità monastica protestante femminile a Grandchamp, nel nord-ovest della Francia.

Si leggono poi due articoli dedicati a due diverse, ma assai significative figure di ecclesiastici. Disma Vezzosi ricorda l’indimenticabile don Giuseppe Boroni, con il richiamo a una raccolta di scritti, pubblicata nel 2020 a quindici anni dalla sua morte.  Mentre Franco Verdi si sofferma su padre Bartolomeo Sorge, scomparso nel 2020, e sulla sua complessa ed articolata attività al servizio della Chiesa  e dell’evangelizzazione.

Infine, per la rubrica “Vita Associativa”, Chiara Ghezzi parla del Consiglio regionale elettivo dell’AC lombarda che, pur effettuato in collegamento online per le note ragioni, ha riconfermato la bellezza di far parte della famiglia associativa di AC e riporta una sintesi dell’intervento dell’arcivescovo di Milano Delpini che si rivela fonte di voglia di fare e fiducia per il tempo a venire.

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AC, online il numero di Dialogo di febbraio

È online il nuovo numero di Dialogo, il periodico dell’Azione Cattolica diocesana di Cremona. Gli articoli sono frutto del lavoro della redazione con la collaborazione di altre persone a seconda dell’argomento.

Il numero di febbraio di Dialogo

Come sempre si inizia con l’editoriale, questa volta affidato a Paola Bignardi, che si sofferma sul documento, emanato di recente da Papa Francesco, che riconosce alle donne la possibilità di accedere ai ministeri di lettorato e accolitato. Ne esce una riflessione sulla funzione e l’importanza delle donne nella Chiesa di oggi, Chiesa che incomincia a riconoscere il valore dell’esperienza reale ed i cambiamenti a cui  non può rimanere estranea.

Seguono  quattro articoli dedicati alla memoria di persone scomparse nell’anno appena finito, persone che hanno lasciato un grande vuoto nell’ambiente ecclesiale cremonese, ma anche la testimonianza preziosa di una vita centrata sulla fede, da laico e da ecclesiastico. Il primo, di don Davide Barili, parla di don Alberto Franzini e del suo legame con don Mazzolari. Segue, per opera di don Antonio Agnelli, il ricordo di un altro sacerdote che ha avuto legami con Bozzolo e con il pensiero di don Mazzolari: don Giuseppe Giussani, già presidente dell’omonima fondazione.

Ci sono poi gli articoli che ricordano due laici che molto hanno fatto e hanno dato nella Chiesa cremonese e nell’Azione Cattolica. Il primo, di Franco Verdi, è dedicato a Piervincenzo Gabbani, uomo di scuola e forte testimone di fede; l’altro è la memoria affettuosa e sentita che Mario Gnocchi fa dell’amico di una vita, il professor Massimo Marcocchi.

Per la rubrica “Mondo”, Giulia Ghidotti scrive una lettera all’AC in cui condivide la sua esperienza come educatrice in un reparto RSD nei tempi difficili della pandemia e sottolinea la grande importanza delle relazioni fra persone.

Poi l’intervento di Silvia Mussi porta l’attenzione sul valore e l’importanza della lettura anche e soprattutto in questi tempi faticosi.

Segue  il testo di una coppia, Marta e Gilberto Gerevini, che affronta il tema dell’ascolto e della necessità di imparare ad “ascoltare” gli altri e, ancor di più, la Parola di Dio.

Infine, per la rubrica “Vita associativa”, responsabili e amici di Azione cattolica scrivono delle difficoltà incontrate anche nei diversi settori a causa delle limitazioni ad incontrarsi e stare insieme durante la pandemia, ma aggiungono un segno di speranza con la volontà di andare avanti e non interrompere mai i contatti, pur con tutti i limiti inevitabili.