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Successo in Cattedrale per “La forma della musica”, promossa nell’ambito dei Giovedì d’estate

“La forma della musica”, visita guidata alla Cattedrale di Cremona promossa nella serata del 13 luglio nell’ambito dei “Giovedì d’estate”, ha permesso di guardare alla bellezza del massimo tempio cittadino da una prospettiva inedita, tanto inusuale quanto ricca di fascino. Un invito che hanno voluto cogliere tantissimi cremonesi che hanno riempito – per assistere al momento musicale offerto dal violoncellista cremonese Fausto Solci, insieme alla visita guidata a cura di CrArt – quasi per intero la navata centrale.

“È bello vedere un interesse così forte per la nostra Cattedrale – ha confermato nel suo saluto introduttivo don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano dell’Ufficio Beni culturali –. Ed è lo stimolo a proporre altre iniziative simili. Affreschi, dipinti, statue e altari sono un patrimonio che è importante valorizzare attraverso la conoscenza”.

Filo conduttore della serata, come suggeriva il titolo, è stata la “musica” nelle sue rappresentazioni attraverso i secoli. Note e strumenti da ascoltare, ma anche da guardare e da leggere. Perché, nell’affresco della “Incoronazione di Maria”, riconducibile alla scuola del “Bembo” ci sono gli “Angeli Musicanti”. Nella raffigurazione ci sono le trombe araldiche (si richiama nel tema della annuncio) si aggiungono l’organo portativo (dal carattere liturgico) ma anche il liuto, quasi a rimarcare un legame con il territorio e con maestri che sapevano costruire gli strumenti a corda prima dell’invenzione del violino. Ancora, il corale del 1482 con le miniature del Cicognara.

Nello stesso anno veniva realizzato il “primo organo” della Cattedrale le cui “ante” – con la raffigurazione della Annunciazione –  sono oggi esposte nel transetto. Per la posa dello strumento di oggi occorrerà attendere una cinquantina d’anni. Non mancherà, nei secoli, un continuo aggiornamento.

“La bellezza della Cattedrale sta nel raccontare la “stratificazione” di epoche diverse –  ha commentato il responsabile dei Beni Culturali – in una sfida continua a migliorarla, a renderla più importante e al passo con i tempi”. Infine il coro ligneo del Platina, dove gli strumenti sono rappresentati nelle tarsie. In questo percorso di musica raccontata non è mancato un bel momento di ascolto che ha visto Fausto Solci interpretare una Sonata di Bach.

Nel silenzio della Cattedrale (chiusa e isolata dal rito dei Giovedì d’estate che si consumava all’esterno) l’interpretazione del virtuoso cremonese è parsa straordinaria per intensità e chiarezza espositiva. Quasi a dar forma non solo alla musica ma anche alle emozioni.

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