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Su Riflessi la storia di Gregoire, l’uomo che spezza le catene dei malati psichici in Africa

Lo scorso 2 giugno Gregoire Ahongbonon, l’uomo che da oltre trent’anni libera dalle catene, cura e reintegra migliaia di persone con disagi psichici in Africa. è stato ospite di una serata organizzata presso la parrocchia di Cavatigozzi. Alla sua opera per la liberazione e la cura dei malati psichici in Africa è dedicata l’intervista di Riflessi Magazine a Anna Ferragni, psicoterapeuta cremonese che racconta il suo incontro e il suo lavoro con il “libera matti”.

L’incontro alla Cava è stato organizzato con la collaborazione della l’Associazione Jobel Onlus di San Vito al Torre, una delle numerose associazioni che sostengono l’opera di Grégoire anche in Italia.

«Un giorno – ha raccontato Grégoire – ho incontrato un malato mentale sulla mia strada, un malato tutto nudo che frugava nella spazzatura. È vero, i malati mentali in Africa vengono guardati da tutti come persone pericolose, come persone possedute dal diavolo. Pensavo anch’io che fossero pericolosi ed avevo paura di loro. Ma quel giorno, guardando quel malato che frugava nella spazzatura alla ricerca di qualcosa da mangiare, a forza di continuare a guardarlo, ho cominciato a dirmi: ma questo Gesù che io vado a cercare nelle chiese non è lo stesso Gesù che soffre in persona attraverso questi malati?».

Così in trent’anni di attività sono oltre 100 mila le persone curate fino ad oggi, undici i centri di recupero dedicati a San Camillo de Lellis fondati in quattro Stati africani diversi  grazie agli aiuti dei tanti amici e associazioni che lo sostengono.

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