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“Sos demenza”, la Fondazione Germani apre al territorio per un supporto domiciliare alle famiglie

È già attivo da alcuni giorni il nuovo numero dello sportello del nuovo servizio “Sos demenza e dintorni” (331 7873192) avviato da Fondazione “Elisabetta Germani” per offrire un supporto specifico a domicilio alle persone con demenza, problemi cognitivi e disturbi del comportamento. Un case-manager esperto offre alla famiglia la propria competenza per raccogliere la richiesta di intervento e indirizzare l’utente sul percorso da seguire.

«Si tratta di definire una sorta di piano assistenziale personalizzato per persone con questo tipo di fragilità» spiega la dottoressa Isabella Salimbeni, direttore sanitario della Fondazione di Cingia de’ Botti.

Un percorso che prevede una prima visita specialistica domiciliare per la presa in carico e la valutazione dei bisogni e la definizione di una strategia di intervento che prevede l’intervento di un team di professionisti per una visione complessiva del singolo caso: geriatra, infermiere, psicologo, terapista occupazionale, logopedista e fisioterapista si coordineranno per accompagnare il paziente e la famiglia nelle diverse fasi della malattia. «Non si tratta di istituire una dualità tra cure domiciliari e ricovero in struttura – precisa la direttrice sanitaria – ma di aiutare le famiglie a capire qual è il momento giusto per il trasferimento in una struttura senza anticipare i tempi per le difficoltà che richiede un’assistenza domiciliare».

A motivare la scelta di aprire sempre di più la Rsa al territorio – spiega il presidente della Fondazione Riccardo Piccioni «c’è l’osservazione empirica di una esigenza reale del territorio. Sono bisogni di cui noi stessi ci rendiamo conto nel contatto quotidiano con le famiglie con persone fragili. È uno sforzo organizzativo notevole, ma fa parte dei valori della Fondazione la volontà di aprirsi sempre di più al territorio».

Il progetto Sos demenza guarda infatti ai comuni della zona di Cingia de’ Botti e al territorio casalasco. «La relazione con i Comuni – spiega infatti il direttore generale Ivan Scaratti – è essenziale per la risposta ai bisogni delle famiglie. Ma è una vera e propria rete quella che rende possibile il nostro intervento sul territorio: l’azienda sanitaria territoriale, i medici di medicina generale, le associazioni di volontariato, le cooperative e gli entri del terzo settore. Senza dimenticare il lavoro encomiabile di tutti i 260 dipendenti della Fondazione che anche in un periodo storico difficile come quello che stiamo attraversando non hanno mai fatti mancare il loro prezioso contributo di competenza e passione per il servizio che svolgono».

Una rete che non intende – specificano i dirigenti della Fondazione di Cingia de’ Botti – sostituirsi ai tanti servizi che già sono presenti sul territorio per il sostegno alle fragilità e alle demenze in particolare, ma si pone l’obiettivo di facilitare le famiglie ad orientarsi nella frammentarietà dei percorsi: «Spesso le famiglie non conoscono le possibilità di supporto offerte e molte volte anche sapendolo faticano a districarsi nella frammentarietà di servizi e di enti erogatori che genera una sorta di “effetto flipper” che non aiuta i nuclei già alle prese con molte difficoltà».

Un bisogno diventato ancora più urgente a causa degli effetti della pandemia che ha accentuato le fragilità di tipo sociale, con effetti negativi in particolare sulle persone più anziane. «Molto di loro, anche dopo il lockdown, non hanno ripreso ad andare al bar o in oratorio. Sono ancora in casa». Dove però da oggi è meno difficile raggiungerli con un servizio di cura adeguato, integrato e multi-specialistico.

«Il covid – riflette la dottoressa Salimbeni – ci ha insegnato a guardarci intorno, a costruire una cultura della cura, della prevenzione e della prossimità». Temi che saranno al centro della tre giorni di incontri che Fondazione Germani organizza dal 20 al 22 settembre, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale dell’Alzheimer, con un titolo significativo: “Inimitabili e unici, nell’abbraccio della comunità”.

Un ricco programma di interventi ed eventi presso la rsa di Cingia de’ Botti che inizierà lunedì 20 alle 17 con la presentazione del libro “Oltre l’Alzheimer. L’arte del caregiving” con l’autore Flavio Pagano e la proiezione dello shortfilm vincitore del premio per il sociale al Procuda International Film Festival “Mammamà”. Martedì 21 settembre dalle 9 alle 18 l’open day con l’apertura degli spazi esterni della fondazione e l’allestimento della mostra fotografica di Luigi Gibellini, fotografo ospite della struttura. Sempre martedì dalle 9 alle 13 il convegno dal titolo “Le strutture socio-sanitarie. Quale futuro tra post-Covid, Pnrr e riforma del terzo settore” moderato dal vice presidente della Fondazione Enrico Marsella, presidente di Opi Cremona, e con gli interventi di Marco Trabucchi, Luca Degani, Carolina Maffezzoni, Elisabetta Notarnicola, Claudia Ballabio, Isabella Salimbeni, Ivan Scaratti. Mercoledì, infine, un momento di festa alle ore 16 preso il giardino del nucleo Alzheimer con un aperitivo in musica per residenti e operatori.