1

Soresina, nuova vita per il grande organo di San Siro

“Alla fine ce l’abbiamo fatta! Sembrava un’impresa impossibile, decisamente superiore alle nostre forze. A oltre due anni dallo smontaggio (maggio 2016) e a quattro dall’inizio dell’iter burocratico (2014), la Comunità di Soresina si riappropria del suo Organo a canne: uno strumento musicale antico e complesso, a trasmissione meccanica, dalla sonorità sorprendente. Un bene di grande valore storico, liturgico e culturale. Che appariva definitivamente perduto… ed è stato ritrovato. Recuperato alla sua originaria efficienza”. Così commenta la fine dei lavori di restauro dell’Organo Serassi – Balbiani sito nella prepositurale di San Siro in Soresina il parroco don Angelo Piccinelli. Una fine lavori che sarà degnamente celebrata da tre concerti, affidati ad altrettanti Maestri, ed eventi collaterali per riepilogare i lavori e la storia dell’organo che vanta un’evoluzione di oltre quattro secoli.

Il primo appuntamento è in calendario per venerdì 28 settembre con il Maestro Enrico Viccardi. Dopo tanti anni di silenzio, sarà il Maestro Viccardi a “riconsegnare” idealmente ai soresinesi la “loro” voce perduta: una voce che sa essere delicata e possente grazie al complesso sistema di canne alimentate da un’enorme manticeria, custodita in una stanza apposita, annessa allo strumento, e che ha richiesto il restauro in loco per l’impossibilità di smontare e trasferire un così imponente meccanismo.

La serata inaugurale sarà anche l’occasione per presentare lo strumento e fare un resoconto del restauro: interverrà l’organaro Ugo Cremonesi titolare, insieme a Claudio D’Arpino, della ditta “Bottega Organaria Cremonesi & D’Arpino” di Soncino cui è stata affidata l’operazione di recupero.

Un soresinese, Francesco Stoppelli, ha supportato, senza risparmio di energie e risorse, con passione ed intelligenza, l’attività degli Organari. Il restauro integrale dello strumento era assolutamente inderogabile: al suo interno risultava presente una gran quantità di detriti e sporcizia; evidenti poi i segni dell’opera di parassiti xilofagi, muffe, usura dei pellami e ruggine del metallo, elementi che col passare del tempo hanno compromesso ulteriormente l’organo. Lo strumento è stato smontato e trasferito nel laboratorio: le circa 2400 canne di metallo sono state lavate e ripristinate in forma e funzionalità una ad una, le oltre 100 canne di legno (le più grandi lunghe oltre quattro metri) ripulite, bonificate dal tarlo e restaurate, così come il somiere principale e gli 11 secondari. Sono state restaurate tutte le trasmissioni e catenacciature, le due tastiere della consolle, la pedaliera, i comandi dei registri, tutti i condotti dell’aria. L’organo ha richiesto anche l’intervento della ditta di restauro “Rizzi Luigi” per il recupero della splendida soasa con la quale lo strumento si affaccia sulla navata centrale (intervento realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Comunitaria).

Altri due appuntamenti, uno a novembre e uno a dicembre, completeranno il triduo dei festeggiamenti per la fine dei lavori di restauro.

Sabato 24 novembre (Memoria di Santa Cecilia) è prevista la benedizione dello strumento musicale a cui seguirà il concerto del maestro soresinese Alessandro Manara. Il quale, in collaborazione con il “Coro Psallentes” di cui è direttore, durante gli anni del restauro, ha promosso iniziative per sensibilizzare la Comunità e sostenere economicamente l’operazione.

Sabato 22 dicembre il maestro Marco Ruggeri proporrà, in prossimità delle festività natalizie, l’ultimo concerto inaugurale. All’evento musicale si unirà anche un evento culturale: la presentazione del libro “L’Organo Serassi – Balbiani di San Siro in Soresina” curato dal Gruppo Culturale San Siro.

A ulteriore commento dei lavori di restauro il parroco don Piccinelli ha scritto: “Si prega anche con il corpo: con gli occhi e con gli orecchi. E con la voce. Con l’arte, cioè. Di cui è impregnato il linguaggio della fede. Perché l’armonìa dei suoni ha un sentiero mistico, e arriva al cuore più dei concetti e delle parole. E suscita “religioso ascolto” anche in chi è refrattario a qualsiasi altra evangelizzazione”. Ecco spiegato il perché di un investimento di oltre 180.000,00 € (il 40% elargito dalla CEI con i fondi dell’Otto x mille) da parte della Parrocchia di Soresina che, precisa don Piccinelli, “consegna, ai Soresinesi di oggi e alle generazioni future, un segmento di storia e una significativa porzione del loro patrimonio culturale”.

Locandina