Soncino, al via il recupero dell’antico organo Bernasconi della Pieve
L’antico organo Bernasconi della Pieve di Santa Maria Assunta di Soncino, fermo da una quindicina d’anni, se non di più, tornerà a suonare. Non subito ovviamente, ma nel 2027, perché l’operazione di totale restauro cui si è deciso di sottoporlo durerà circa tre anni. Un’operazione complicata e costosa, da circa 300mila euro complessivi. Decisivo pertanto è il contributo CEI attraverso i fondi garantiti grazie all’8xmille e che ammonta ad un terzo della somma totale, vale a dire 100mila euro.
Per il resto la Parrocchia utilizzerà fondi propri. Sia alcuni privati che alcune ditte hanno già manifestato l’intenzione di contribuire all’ingente spesa.
Il compito di restaurare il Bernasconi è stato affidato alla bottega organaria di Ugo Cremonesi, di Soncino, che nel borgo aveva già restaurato qualche anno fa l’organo Franceschini Benzi della chiesa di San Giacomo.
«L’organo – spiega il parroco don Giuseppe Nevi – è un pregiato Bernasconi del 1886. Non funziona più da almeno quindici, forse anche vent’anni, ma grazie a Dio si è ben conservato. Ciò non toglie che dovrà essere completamente restaurato. L’obiettivo è riportarlo all’origine e per questo servirà un lavoro lungo tre anni. Nel frattempo nella Pieve proseguiamo con l’utilizzo di un organo elettronico che dal punto di vista del suono è uno strumento di tutto rispetto».
Lo smontaggio dell’organo è iniziato in questi giorni anche se un’accelerata, in tal senso, arriverà dopo il periodo delle ferie. L’organo sarà restaurato a Soncino, nei laboratori della ditta incaricata.
Proprio il titolare ne descrive le caratteristiche. «È uno strumento di pregio, datato 1886 – dice Ugo Cremonesi –, con le canne centrali che risalgono a un Serassi del 1770. Questo è classificato come un organo monumentale, con tre tastiere con pedaliera e quasi 3.000 canne. Praticamente raccoglie tre strumenti in uno. Nel corso della sua storia ha subito un piccolo intervento di riforma ai primi del novecento. La cosa positiva è che è tutto ripristinabile: abbiamo documenti d’archivio che ci hanno portato a poter progettare un restauro definitivo. È altresì vero che non suona oramai da molti anni e che necessita di un restauro integrale ma è stato mantenuto discretamente. Nella nostra lunga attività abbiamo avuto modo di restaurare organi messi molto, ma molto peggio. In questo periodo si è provveduto alla rimozione delle grandi canne ma l’effettivo smontaggio è previsto per settembre».