Sinodo, circa in 200 all’Assemblea diocesana in Seminario. Il Vescovo: «Occasione da desiderare e assaporare»
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«Non un compito» da assolvere ad ogni costo per obbedienza, quanto piuttosto una occasione da «desiderare e assaporare» rispondendo al «bisogno che abbiamo di conoscerci di più, di stimarci di più, di fermarci a godere gli uni degli altri». Per essere sempre più «ospitali nei confronti di chi è più solo e disperato e può trovare nella parrocchie, nei gruppi, nelle famiglie, come pure nelle occasioni di festa e persino nelle giornate più nascoste un riflesso di quel compimento che non dipende dai nostro sforzi, ma che nell’Eucaristia, nella carità e nella preghiera ci è sempre reso possibile». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha aperto l’Assemblea sinodale diocesana che nella serata di giovedì 13 febbraio ha radunato in Seminario, a Cremona, circa duecento persone tra sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi, laiche e laici. La convocazione ha riguardato le Presidenze di tutti i Consigli pastorali parrocchiali o unitari, i membri del Consiglio pastorale diocesano e del Consiglio presbiterale, le Équipe zonali di coordinamento insieme anche ai rappresenti di movimenti e associazioni ecclesiali.
Un incontro iniziato uniti nella preghiera, «consapevoli che il Signore ci fa compagnia, ci ispira nelle parole e nelle scelte che siamo chiamati a maturare». «Per questo – ha detto il vescovo – è necessario, pregare, ascoltare la parola, fare silenzio, ascoltare che i cuori battono all’unisono. Il Signore ci ha riunito e ci affida nuove responsabilità, davanti a lui e verso i fratelli».
È stata una «esperienza di comunione ecclesiale», perché «insieme affronteremo il futuro con meno paura, angoscia e frenesia di quella che avremmo da soli. Un futuro pieno di sfide, perciò più opportunità di santità» secondo il vescovo Napolioni che ha subito dopo lasciato spazio ai lavori a piccoli gruppi, ognuno dei quali ha approfondito una delle tre schede proposte dallo Strumento di lavoro per la «fase profetica» del Cammino sinodale delle Chiese in Italia. Ognuno ha portato la propria esperienza e le riflessioni maturate nelle precedenti settimane nei diversi gruppi di appartenenza.
Il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali, la formazione missionaria dei battezzati alla fede e alla vita, la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità. Sono queste le tematiche sulle quali si è riflettuto nella ventina di gruppi che hanno dato forma all’Assemblea sinodale in Seminario. La modalità scelta è stata quella della «conversazione nello Spirito», fatta di ascolto personale e comunitario per cercare di arrivare quindi a proposte molte concrete. A partire da due domande: quali scelte sono ritenute convincenti e appassionanti per la nostra Chiesa? e quali sono i passi per realizzarle? Senza però tralasciare neppure le resistenze (culturali, personali o delle strutture) che occorre superare.
Il frutto dell’assemblea sinodale diocesana servirà a dare corpo, insieme ai materiali consegnati da Parrocchie e Associazioni alla Segreteria diocesana del Sinodo, alla sintesi diocesana che, dopo un ulteriore passaggio con il Consiglio pastorale diocesano il prossimo 2 marzo, sarà inviata a Roma in vista della seconda Assemblea sinodale nazionale di marzo e della successiva Assemblea dei vescovi italiani (a maggio).
L’assemblea non è stata l’ultima tappa di un percorso. «Avremo tempo e modo di continuare il nostro Sinodo – ha precisato il vescovo – al di là dei documenti e anche grazie a ciò che la Chiesa italiana raccoglierà. Questa è un’assemblea del nostro Sinodo, che non c’è bisogno di indire, ma di desiderare e assaporare giorno per giorno».