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Si è riunito il Consiglio presbiterale diocesano

All’inizio del primo incontro del Consiglio presbiterale diocesano, che si è tenuto giovedì 19 ottobre, il vescovo Napolioni ha offerto una riflessione dal tema “Per ‘una’ coscienza pastorale del nostro presbiterio”. Il testo, poi consegnato ai presenti, sarà inviato a tutti i sacerdoti per offrirlo alla meditazione dell’intero presbiterio. Facendo abbondante riferimento ai documenti del magistero, è un invito rivolto a tutti i sacerdoti a crescere insieme come presbiterio, attorno al vescovo,  per un comune discernimento dei segni dei tempi.

Il Consiglio si è poi espresso circa le tematiche più urgenti da affrontare durante il nuovo anno pastorale. La presidenza ne ha indicate alcune, tra cui il nuovo riassetto dei mezzi di comunicazione sociale, con l’intento di rilanciare il settore e di individuare nuove strategie; la realtà delle scuole cattoliche diocesane, chiarendone il ruolo educativo nella diocesi insieme alla loro sostenibilità economica. Altro tema urgente: la situazione del clero diocesano nei suoi aspetti di fragilità, dovuti all’età che avanza,  alla malattia, accanto a tutte le altre stanchezze e problematicità. Si tratterà di avere una fotografia della situazione e di riflettere su come la diocesi stia affrontando la situazione  e quali scelte ritenga di porre in atto per il futuro.

La visita vissuta dal Vescovo ai preti  cremonesi fidei donum in Brasile e l’incontro con quanti, dopo aver servito altre Chiese, sono rientrati in diocesi, ha riportato in luce un’altra realtà che interroga necessariamente tutta la Chiesa locale, quella della missionarietà e della ricerca di un progetto che non lasci alla iniziativa dei singoli sacerdoti o laici l’opzione del servizio ad altre Chiese.

Infine tutti hanno concordato sull’urgenza di affrontare le implicanze pastorali suscitate dalla esortazione post sinodale ‘Amoris Laetitia’. Alcune diocesi italiane hanno già maturato alcune linee operative; si chiede anche per la nostra realtà una riflessione tra i sacerdoti e i laici, perché si eviti il più possibile nei pastori posizioni e prassi contrastanti, che creino disorientamento tra i fedeli.

Dopo l’individuazione delle priorità da affrontare, si è ribadita la necessità di coinvolgere anche il Consiglio Pastorale e il clero, in occasione degli incontri nelle Zone, per evitare di ridurre il confronto e il discernimento solo all’interno del Consiglio presbiterale.

Per quanto riguarda la scelta di un metodo di lavoro, si è deciso di offrire ai membri del Consiglio quanto la diocesi in passato avesse già elaborato su alcune questioni e di creare, per le altre,  un gruppo più ristretto (comprendente anche alcuni laici) per elaborare una prima traccia di contenuti e riflessioni sui quali proseguire il confronto..