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Settimana ecumenica: insieme per abbattere i muri

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani a Cremona si è avviata a conclusione con la veglia ecumenica che il locale Segretariato per le attività ecumeniche (Sae), in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale ecumenica e del dialogo interreligioso, ha promosso la sera di martedì 24 gennaio presso la chiesa cittadina di S. Ilario.

A presiedere la veglia sono stati i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane presenti a Cremona: accanto al vescovo Antonio Napolioni (che per la prima volta ha partecipato a questa iniziativa) c’erano il pastore della Chiesa avventista Franco Evangelisti e il pastore Antonio Lesignoli per la Chiesa evangelica metodista. Non ha potuto invece prendere parte come sempre alla celebrazione il parroco della Chiesa ortodossa romena, padre Doru Fuciu, perchè in viaggio all’estero.

La celebrazione è stata aperta dal saluto del parroco di S. Ilario e S. Agata, don Irvano Maglia.

Il compito di introdurre la veglia al prof. Mario Gnocchi, del Sae di Cremona, che ha ricordato il tema – “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione” – e la connessione con il quinto centenario della Riforma protestante, avviata da Martin Lutero con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze, avvenuta il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania. Proprio per questo i materiali per la preghiera della Settimana sono stati preparati dalle Chiese cristiane tedesche.

Durante le richieste di perdono un gesto di particolare significato simbolico. Ogni peccato, in special modo quelli che minano il cammino ecumenico (mancanza d’amore, odio e disprezzo, false accuse, persecuzione, pretesa di essere i soli possessori della verità, rifiuto della diversità, paura della novità pregiudizio e deformazione del volto dell’altro, abuso di potere, indifferenza) era un mattone che presto ha portato a erigere un muro divisorio. Eppure proprio quei mattoni di peccato, alla luce della Parola, hanno potuto trasformarsi in una croce, segno dell’unità in Cristo, che è salvezza e vita eterna.

Dopo le letture (2Cor 5,14-20, Salmo 103, Gv 17,20-26) i tre celebranti hanno aiutato nella riflessione i presenti.

Soffermandosi in particolare su un passaggio della lettera di Paolo, il pastore Antonio Lesignoli ha richiamato l’importanza di avere un «nuovo sguardo»: lo sguardo di Cristo, capace di far crollare i muri dell’odio e della divisione. Una possibilità che viene da Dio, ma che ognuno è chiamato a far propria. Tornando con la mente ai grandi gesti ecumenici compiuti di Papa Francesco, il pastore metodista ha auspicato che, dopo la Settimana di preghiera per i cristiani, possa nascere anche quella per i figli di Abramo: ebrei, cristiani e musulmani. Con un una certezza: solo riconciliandosi con Dio sarà possibile riconciliarsi con i fratelli.

La parola è passata quindi al vescovo Antonio Napolioni che, sottolineando la bellezza di pregare insieme, ha ricordato l’appuntamento per i giovani della diocesi a Taizé, «palestra di riconciliazione e profezia di unità». Ma in fondo – ha sottolineato – «l’Ecumenismo ci viene addosso», con un riferimento tutto personale: quello del matrimonio con rito luterano dell’unico dei nipoti sposati. Da qui una prima raccomandazione: non ostacolare il cammino di unità. Ma per farlo – ha affermato ritornando sul brano evangelico – occorre prima di tutto immergersi nella preghiera di Gesù «siano perfetti nell’unità». Il Vescovo ha ricordato come prima della necessità di Chiese, con le proprie confessioni cristiane, ci sia l’unica realtà vivente: il corpo di Cristo. Da qui l’invito a uscire da se stessi per accogliere la chiamata di Dio all’unità, con la Croce che «sorgente di salvezza e sacramento di unità» si fa punto di incontro e ponte verso gli altri.

Toccante la testimonianza del pastore Franco Evangelisti che partendo dalla dramma capitatogli da bambino, quando rischiò di affogare in un pozzo, e da alcuni particolari episodi dei suoi 34 da ministro della Parola, ha evidenziato come il problema della divisione riguardi anzitutto la vita personale, ribadendo la consapevolezza che solo riconciliandosi con il Signore sarà possibile poi fare lo stesso con i fratelli. Certi che è nell’altro che si trova Cristo e dalle attenzioni avute nei sui confronti si sarà giudicati.

La veglia ha avuto anche un’attenzione alla solidarietà, sempre in stile ecumenico. Le offerte raccolte sano state divise infatti tra i terremotati del Centro Italia (sostenuti da Caritas cremonese) e il progetto dei “Corridoi umanitari” realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese, completamente autofinanziato, che ha come principali obiettivi evitare ai migranti i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini. Attraverso questo progetto si concede a persone in “condizioni di vulnerabilità” un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo. Arrivati in Italia, i profughi dimorano a spese delle diverse associazioni in strutture o case di accoglienza.

La Settimana per l’unità dei Cristiani a Cremona proseguirà idealmente sabato 25 febbraio con l’incontro su Lutero, nel quinto centenario della Riforma protestante, avviata proprio dal monaco agostiniano con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze, avvenuta il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania. Alle 16 presso il Centro pastorale diocesano di Cremona interverrà sul tema Mario Dal Bello, scrittore e giornalista, che presenterà la sua ultima opera dal titolo “Lutero, l’uomo della rivoluzione”.

Photogallery della veglia ecumenica

 

L’incontro del 18 gennaio a Sant’Abbondio

 

Il tema della Settimana 2017

Il tema scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani risulta in stretta connessione con il quinto centenario della Riforma protestante, avviata da Martin Lutero con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze, avvenuta il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania. E non è un caso che il materiale per la preghiera sia stato preparato quest’anno proprio dalle Chiese cristiane tedesche, attraverso la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane in Germania (Arbeitsgemeinschaft Christlicher Kirchen, ACK), l’organismo ecumenico in cui sono rappresentate tutte le tradizioni cristiane.

Nell’Introduzione teologico-pastorale al tema di quest’anno, stilata dal Gruppo locale tedesco insieme alla Commissione internazionale, si sottolinea che al comitato preparatorio è apparso subito chiaro che i materiali per la Settimana avrebbero dovuto avere due accenti. Da un lato, la “celebrazione dell’amore e della grazia di Dio”, in particolare mettendo in rilievo quella “giustificazione per sola grazia” che è stata ed è al centro della teologia delle Chiese della Riforma. Dall’altro, un accento “penitenziale”, nel riconoscimento delle profonde divisioni di cui ha sofferto la Chiesa in seguito all’evento del 1517, offrendo al tempo stesso l’opportunità di fare ulteriori passi verso la riconciliazione.

L’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani scrive: “Per mezzo di Cristo abbiamo anche avuto accesso, mediante la fede, a questa grazia nella quale rimaniamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio” (Rm 5, 2). E san Giovanni Crisostomo commenta: “Nota come Paolo precisa sempre tutti e due gli aspetti, ciò che viene da Cristo e ciò che viene da noi. Solo che da Cristo ci vengono molte e svariate cose: è morto per noi, ci ha riconciliati, ci ha dato accesso e ci ha comunicato un’ineffabile grazia; per parte nostra invece ci mettiamo solo la fede” (Omelie sulla Lettera ai Romani – 9,2-3).

Il fatto che i cristiani possano ricordare insieme, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani in Occidente con un senso di speranza e ponendo l’accento su Gesù Cristo e la sua opera di riconciliazione è un “notevole risultato”, come sottolinea ancora l’Introduzione teologico-pastorale, raggiunto grazie a cinquant’anni di dialogo ecumenico.

Per aiutare a vivere la Settimana, la Commissione episcopale e l’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della CEI, hanno predisposto una proposta di preghiera. Si tratta di una intenzione di preghiera con scadenza mensile: la proposta può essere utilizzata come aggiunta alla preghiera universale, in particolare l’ultima domenica di ogni mese.

Libretto di preghiera dei fedeli

Libretto di preghiera dei fedeli (per stampa)

Sussidio della Settimana con introduzione teologico-pastorale