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Un anniversario da ricordare

Quando si tratta di anniversari, parlare di cinquantesimo fa sempre un certo effetto.

Per chi ha la fortuna di poterlo raccontare, perchè si accorge che il tempo passa velocemente, e per chi ascolta, che può cogliere una grande testimonianza di fedeltà e dedizione.

In questo caso è la comunità del seminario ad essere stata coinvolta in una festa così importante: venerdì 10 maggio abbiamo avuto la possibilità di celebrare la Messa e vivere un breve momento di condivisione insieme ai sacerdoti ordinati nel 1969.

Nel raccontarsi non hanno avuto timore di mettersi a nudo, di esprimere la propria dedizione al Signore, testioniata in tutta la loro vita, e la propria gratitudine nei confronti dei confratelli: traspariva un grande senso di affidamento e fiducia da parte di ciascuno verso i compagni di classe.

La Messa è stato il modo migliore per festeggiare e rendere ancora più speciale l’occasione, perchè è nel ministero che questi “ragazzi” hanno raggiunto una così profonda amicizia e stima reciproca. Lo ha sottolineato anche il rettore, don Marco D’Agostino, durante l’omelia, di cui, di seguito, trovate la registrazione.

La mattinata si è poi conclusa con il pranzo, momento più informale dei precedenti, ma ugualmente ricco di occasioni per ascoltare una parola di incoraggiamento, un racconto divertente o un consiglio da chi ha anni di esperienza più di noi.

Quando si tratta di anniversari, parlare di cinquantesimo fa sempre effetto. Soprattutto se, per celebrarlo pienamente, si torna nel luogo dove tutto ebbe inizio.

Guarda qui le foto della giornata




Una giornata per dire “grazie”

Anche quest’anno, come da tradizione, giovedì 25 aprile, in seminario, sarà organizzata la giornata dedicata ai gruppi di fedeli che pregano per la nostra comunità.

Si tratta di un’occasione speciale per ritrovarsi, pregare insieme, celebrare l’eucarestia e vivere un momento di festa, gioia e condivisione. E’ il modo che, tradizionalmente, il seminario utilizza per stare vicino e ringraziare tutte le persone che sostengono e accompagnano, con la preghiera e con la carità, i giovani che sono in cammino verso il ministero.

Il programma della giornata è il seguente:

  • Ore 14.00: Arrivo e accoglienza
  • Ore 14.30: Preghiera del Rosario
  • Ore 15.00: Messa presieduta dal vescovo Antonio
  • Ore 16.00: Merenda
  • Ore 16.15: Spettacolo

I ritmi sono dunque ben scanditi con il momento finale, quello dello spettacolo, che vuole essere un modo per divertirsi e trascorrere un po’ di tempo in allegria e spensieratezza. Il recital che quest’anno la Compagnia del Seminario ci presenta è: Dante nell’Inferno delle meraviglie. Come al solito, sul palco vedremo i seminaristi, insieme ad alcuni studenti del Liceo Vida, che hanno voluto sperimentarsi in questa iniziativa e contribuire a rendere ancora più speciale la giornata.

Come ogni anno, in questa occasione sarà possibile rinnovare gli abbonamenti al periodico del seminario: “Chiesa in cammino“. A tal proposito, ci scusiamo per il ritardo nell’uscita del numero di Pasqua, dovuta a dei piccoli inconvenienti tecnici.

Di nuovo, un grazie sincero e profondo a tutti coloro che ci sostengono. Vi aspettiamo giovedì 25 aprile, a partire dalle 14, in seminario!

 




“Parole di vita”. L’iniziativa per la Quaresima 2019

Anche noi seminaristi abbiamo pensato ad un’iniziativa da portare avanti in Quaresima attraverso i nostri canali mediatici. Si tratta di una rubrica settimanale intitolata Parole di vita.

L’idea è quella di fermarsi, ogni settimana, a riflettere sulle parole di un personaggio che Gesù ha incontrato durante la sua passione. Le parole che leggerete sono frutto di una nostra elaborazione, suscitata dalla lettura della Parola e dalla preghiera.

Crediamo che la testimonianza di chi ha visto la propria vita attraversata dalla presenza del Signore possa essere ancora attuale e significativa, anche a duemila anni di distanza. Per questo abbiamo pensato di formulare questa proposta.

Ogni venerdì pubblicheremo un’immagine con un brevissimo riferimento alla Scrittura. A corredo di essa troverete una semplice riflessione che può aiutare nella preghiera. Noi e voi.

Buona Quaresima a tutti e grazie del sostegno che non ci fate mai mancare.




Chiesa in cammino disponibile online

Gli strumenti multimediali per far conoscere meglio il nostro seminario negli ultimi mesi hanno subito un notevole aggiornamento, sia dal punto di vista dei social, quindi con Facebook e Instagram, sia il sito internet.

Già da 30 anni però il nostro seminario pubblica periodicamente un giornalino che riporta rubriche ed eventi che riguardano la nostra comunità e fatti di attualità.

Si tratta di “Chiesa in cammino”.

Per farvi conoscere meglio anche questa opportunità che offriamo a quanti ci conoscono e “seguono” abbiamo pensato di inserire sul nostro sito internet i numeri che pubblichiamo, così da rendervi ancora più partecipi di ciò che facciamo e viviamo.

L’idea di continuare a tenere un periodico cartaceo in un momento storico in cui la digitalizzazione sta prendendo sempre più piede nel campo dell’informazione è per due semplici motivi. Il primo è quello di tenere aggiornate anche le persone che non utilizzano il sito o i social. Inoltre pensiamo che attraverso un post di Facebook o una storia di Instagram non potremmo raccontare tutto ciò che in seminario facciamo e le tematiche che affrontiamo nei nostri incontri. Non possiamo spiegarlo attraverso un’immagine ma solamente tramite un articolo in cui è veramente contenuta l’idea che ci ha portato a scriverla.

Potete trovare qui gli ultimi numeri!

Non ci resta che augurarvi buona lettura!

 




Tra la folla che ascolta

Perché una giornata del seminario? La domanda può sorgere spontanea. Verrebbe da pensare: “Perché proprio del seminario e non per tutte le altre istituzioni diocesane?”. Il motivo è molto semplice: il seminario per certi versi rappresenta uno dei centri pulsanti della diocesi. Per la sua identità è una delle realtà che più di altre parlano di futuro: qui si formano i vicari e parroci di domani.

Oggi non è più scontato che ogni diocesi abbia il proprio seminario, pertanto la sua presenza a Cremona chiede un maggiore impegno di preghiera e di interessamento affinché esso sia una realtà significativa. Questa non è un’incombenza solo delle parrocchie di provenienza e di quelle in cui i seminaristi svolgono un servizio, ma può diventare una bella attenzione da perte di tutti. Quella logica per cui l’azione di un singolo fa bene a tutti e il sostegno unanime di una comunità arricchisce ciascuno, vale in special modo nel dialogo fra tutta la diocesi e il seminario.

Don Primo Mazzolari, predicando gli esercizi spirituali ai seminaristi, chiedeva loro di pregare per le comunità nelle quali sarebbero stati mandati anche se ancora non le conoscevano. In questo modo già nella preghiera iniziava quel rapporto fraterno fra un prete e la sua parrocchia. Chiedere a tutta la diocesi di pregare per il seminario significa chiedere a ciascuno di pregare per il prete che sarà domani nella propria comunità. In questo modo già nella preghiera inizia quel rapporto fraterno fra la comunità e il suo prete.

Da parte nostra ci impegniamo perché il seminario sia un luogo accogliente e aperto a tutti, affinché sia conosciuto da vicino. A tutti voi che ci accompagnate un grazie sincero da parte nostra.




Amici, continuate a starci vicini!

“E’ bene che voi, amici dei seminaristi, continuiate a star loro vicini: potete aiutarli molto nel loro cammino di crescita”.

Con queste parole don Marco ha voluto esortare i giovani presenti ai vespri di lunedì 5 novembre per festeggiare s. Carlo Borromeo insieme alla nostra comunità.

La festa di S. Carlo è diventata, ormai da qualche anno, l’occasione per invitare in seminario alcuni dei nostri amici, per condividere con loro un momento di preghiera, la cena e la serata.

“E’ bello che siate qua perchè qualcuno vi ha invitati”, ha esordito don Marco nella sua breve riflessione, “ed è bello che abbiate accettato questo invito: significa che i seminaristi vi vogliono bene e che voi ne volete a loro”.

Effettivamente la loro è stata una presenza rilevante: non sono molti i momenti dell’anno in cui la nostra chiesa si riempie di giovani.

“Attenzione però che il volto dell’amico non si veda solo nel momento della festa. Voi avete anche il compito di rimetterli in riga, di discutere con loro quando vi sembra che stiano seguendo una via che non è quella del Vangelo”. E’ questo l’invito più significativo che il rettore ha rivolto ai nostri amici, ricordando l’importanza della loro presenza accanto a noi, “una presenza che sia vera, significativa e formativa”.

Al vespro ha fatto seguito la cena, perchè si sa che, da sempre, la tavola è uno dei migliori luoghi attorno ai quali si festeggia.

Infine la serata si è conclusa nelle zone più “domestiche” del seminario: cucina dei seminaristi e salottino, per bere un caffè, un amaro e scambiare quattro chiacchiere insieme.

Serate come questa sono molto sentite all’interno della vita di seminario perchè, oltre a permetterci di trascorrere qualche ora insieme agli amici, fanno sì che emerga il volto più accogliente e casalingo del seminario, che vuole essere davvero una casa aperta a chiunque voglia condividere con noi una parte del proprio cammino.




Un servizio che diventa missione. La testimonianza di Chiara Gallarini

“Tecnicamente io non sono una missionaria. Sono semplicemente una persona che ha deciso di mettersi al servizio di chi ne ha bisogno”.

Con queste parole Chiara Gallarini ha aperto l’incontro, organizzato dal circolo missionario del seminario, che si è tenuto nella serata di martedì 16 ottobre.

Chiara, 28 anni, originaria di Castelleone, dopo aver vissuto la dinamica del servizio in oratorio, “come tanti altri giovani della nostra dicesi”, ha deciso di “provare ad incarnare davvero questa disponibilità di fondo”.

Il suo è stato un percorso graduale, ma totalizzante.

“L’idea che ho maturato”, spiagava Chiara, “è stata proprio questa: servire significa mettersi a disposizione di chi ha bisogno. Quindi ho deciso di sperimentarmi nel servizio civile con Caritas ambrosiana”.

Da questa decisione sono iniziati i primi esperimenti missionari. Africa, Haiti, Serbia sono le mete che l’hanno vista impegnata negli ultimi anni, sempre per un mese, sempre nel periodo estivo.

Poi il grande passo. “Mi è stata offerta la possibilità di vivere un’esperienza all’estero per la durata di un anno”, ci ha raccontato, “un anno di servizio, sia chiaro. Non ci ho pensato più di tanto: sono partita perché sentivo di essere chiamata a questo. Così mi sono trovata a Mombasa, in Kenya”.

La collaborazione tra Caritas ambrosiana e Caritas locale le ha permesso di mettersi in gioco su più fronti: relazione con le chiese locali, assistenza a bambini che vivono situazioni di disagio, pastorale giovanile…

Non sono mancate le difficoltà: “All’inizio faticavo ad adeguare il mio modo di pensare e di vivere la realtà al loro. Non li capivo. Poi mi sono accorta che, forse, avrei dovuto lasciar perdere i miei paradigmi ed affidarmi. Lì le cose sono cambiate!”.

Probabilmente è stato questo uno dei messaggi più belli che ci ha lasciato, che vale anche per i nostri piccoli impegni quotidiani.

In generale è stato molto significativo vedere con quale entusiasmo e trasporto abbia raccontato la propria esperienza di servizio, definendola una “scelta in risposta ad una chiamata che ho sentito in me”.

E per noi seminaristi ascoltare parole simili da un giovane non può che fare bene.

 




Padre Franesco Spinelli proclamato santo. E noi c’eravamo…

“Dai, dai, che tra non molto si torna a Roma per Spinelli”.

L’avevamo buttata lì, coma battuta tra seminaristi, dopo essere tornati dalla capitale dopo la canonizzazione di Vincenzo Grossi.

Invece è successo per davvero!

Anzi, è stato sorprendentemente facile.

Le suore adoratrici ci hanno invitato (grazie!) e noi abbiamo accettato l’invito.

Semplice e lineare.

Però, c’è stato un però.

Perché qualche tempo prima di partire abbiamo scoperto che avremmo ricevuto un secondo grande regalo: in occasione della canonizzazione di Paolo VI, proclamato santo insieme al nostro don Francesco Spinelli, il Papa avrebbe incontrato i seminaristi della Lombardia.

Viaggio a Roma, canonizzazione di un prete cremonese e incontro con Papa francesco.

Non male come programma!

Effettivamente il nostro è stato un viaggio intenso, ricco di spunti e suggestioni, con una sana iniezione di allegria.

Nel pomeriggio del primo giorno, venerdì 12, dopo il viaggio in treno ci siamo dedicata alla cultura: visita alla galleria Doria Pamphilj e passeggiata nel centro della capitale.

In serata, invece, abbiamo dedicato la nostra attenzione ai veri capolavori di Roma: amatriciana e carbonara, per chiudere in bellezza il “day one”.

La mattina seguente si è aperta con la Santa Messa, celebrata presso l’altare della cattedra in S. Pietro dal cardinale Parolin, insieme ai seminaristi di tutta la Lombardia.

Un momento di condivisione e fraternità che ci ha permesso di respirare ancor di più lo spirito ecclesiale.

Dopo la celebrazione ci siamo spostati nell’aula Clementina, dove il Papa ci ha incontrati, ha risposto alle nostre domande intrattenendosi con noi per quasi due ore, e ha salutato ciascuno di noi.

Per la nostra comunità questo è stato il momento centrale della giornata: sentire Papa Francesco rivolgersi direttamente a noi è stato davvero bello ed emozionante, così come lo sono stati gli inviti che ci ha rivolto (trovate la sintesi di quanto emerso dall’udienza a questo indirizzo).

Nel pomeriggio, poi, abbiamo avuto modo di iniziare a dedicare la nostra attenzione e la nostra preghiera all’evento clou del nostro viaggio: la canonizzazione di padre Francesco Spinelli.

Una veglia di preghiera e la Messa, presieduta dal Vescovo Antonio in S. Maria Maggiore, hanno aiutato tutti i presenti a rivivere i punti cardine della vita del nostro sacerdote, cogliendone il carisma e le peculiarità che lo hanno reso santo.

Il tutto è culminato con la solenne celebrazione di piazza S. Pietro.

Insieme a Francesco Spinelli, altri sei fedeli sono stati riconosciuti santi, tra i quali il già citato Paolo VI ed il vescovo Oscar Romero.

Durante l’omelia Papa Francesco ha invitato a “mettersi alla sequela del Signore, proprio come hanno fatto questi nostri fratelli”, sottolineando il valore del discepolato “che si fa testimonianza di santità attraverso le nostre azioni di vita quotidiana”.

Dopo la celebrazione eucaristica il Santo Padre, come suo solito, ha attraversato la piazza passando in mezzo alla folla.

Infine, è stato il momento di tornare a casa, ma non per tutti: i ragazzi di propedeutica, Diego, Daniel, Fabrice e Godfroy, si sono fermati a Roma, insieme a don Francesco, per visitare la città e vivere un momento di fraternità.

Per tutti gli altri, capitanati da don Marco e don Maurizio, le attività sono ormai riprese a pieno regime, ma con la consapeolezza di aver vissuto una tre-giorni che resterà nel cuore.

E vediamo se, magari a breve, ci sarà l’occasione per tornare a Roma…

Mazzolari, Cazzani, abbiamo fede in voi!

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Il Vescovo Antonio dà il via al cammino di seminario: “Buon anno con Gesù”.

Ha preso finalmente il via, in modo ufficiale, il nuovo anno di seminario.

Giovedì 27 settembre, infatti, il vescovo Antonio ha presieduto la celebrazione del Vespro comunitario, dando il benvenuto ai giovani che frequenteranno la propedeutica: Diego, di Pozzaglio, Fabrice, Daniel e Godfroy, religiosi provenienti dal Togo.

Il vescovo ha così avuto modo di incontrare sia la comunità di teologia, che aveva già ripreso le attività nella giornata di sabato, sia i nuovi membri del seminario, in una serata fatta di preghiera, condivisione e divertimento.

Durante la preghiera del Vespro il vescovo Antonio ha richiamato l’importanza di riconoscersi come discepoli, qualsiasi sia la nostra condizione: seminaristi, diaconi o preti. Per questo ha invitato tutti i membri della comunità a “stare vicino a Gesù, per essere testimoni credenti e credibili”. L’augurio che ha rivolto ai seminaristi è stato proprio questo: “impegnamoci a diventare capaci di portare Cristo nel nostro tempo, riconoscendolo nei fratelli e rendendolo visibile con la nostra vita”.

La serata è proseguita con la cena ed un momento di festa, preparato dalla comunità di teologia per i “nuovi entrati”.

Momenti come questo rendono ancor più unita e fraterna la comunità di seminario, sperando che anche questo contribuisca a percorrere con maggior grinta ed entusiasmo la strada tracciata dal vescovo Antonio, perché quello che sta iniziando sia effettivamente un “anno con Gesù”.




Tutto pronto per l’ordinazione di Arrigo Duranti

Mancano ormai pochi giorni all’ordinazione diaconale di Arrigo Duranti, seminarista cremonese, giunto al sesto anno degli studi teologici, originiario di Soncino.

Sul sito della diocesi potete trovare tutte le informazioni che riguardano la celbrazione eucaristica, che avrà luogo sabato 29 settembre alle ore 20.30 presso la cattedrale di Cremona.

Sabato sera in Cattedrale l’ordinazione diaconale di Arrigo Duranti