L’ammissione agli ordini sacri di Arrigo Duranti
Mentre decine di cremonesi continuavano a scendere in Cripta per una preghiera davanti all’urna del Santo Patrono, molti altri hanno seguito la preghiera vespertina animata dal coro delle «Voci virili di Cremona» diretto da don Graziano Ghisolfi e accompagnato all’organo dal maestro Fausto Caporali che sempre stupisce con le sue improvvisazioni.
Al suono della campana è dunque partita la processione introitale composta da seminaristi, sacerdoti, canonici del Capitolo e dal vescovo Lafranconi. Mentre tutti sono saliti in presbiterio, Duranti, accompagnato dal suo parroco don Mario Marinoni, si è posto tra l’assemblea, in prima fila, con alle spalle la propria famiglia e diversi parrocchiani di Soncino che nonostante la giornata lavorativa non gli hanno voluto far mancare la vicinanza, l’amicizia e la preghiera. Presenti anche il sindaco della città murata Gabriele Gallina in fascia tricolore e l’assessore ai servizi sociali Roberto Gandioli, padre di don Francesco che il prossimo 11 giugno sarà ordinato presbitero.
Dopo il canto dei tre salmi e la proclamazione della lettura breve mons. Lafranconi, rivestito di un prezioso pivale dorato, ha pronunciato l’omelia dalla cattedra.
Il presule ha evidenziato che la carità di Sant’Omobono non consisteva solo nelle opere di misericordia corporale, ma anche in quelle spirituali come consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti o ammonire i peccatori. Per il presule, soprattutto in questo tempo, oltre agli aiuti materiali sono altrettanto preziosi atteggiamenti di cordialità, di gentilezza, di ascolto delle persone che tendono la mano per un aiuto: “Se è vero – ha spiegato – che un uomo ha bisogno di vestirsi, cibarsi o scaldarsi è anche vero che ha bisogno di sentirsi accolto, apprezzato, amato. Il nuovo umanesimo che si ispira a Gesù è fatto di tutti questi gesti semplici, ma importanti”. Per il Presule la società cambia non attraverso l’imposizione di tante leggi o norme, ma con la consapevolezza “del sentirsi tutti fratelli e di sapere che se oggi io ha la grazia di aiutare un’altro, domani sarà l’altro che potrà aiutare me”.
Terminata l’omelia è iniziato il rito di ammissione. Dopo una monizione introduttiva di mons. Lafranconi che ha spiegato il senso del gesto liturgico, Duranti è stato chiamato dal diacono e, per la prima volta, ha risposto il suo “Eccomi” dinanzi a Dio e alla Chiesa. Salito in presbiterio si è posto dinanzi al Vescovo che ha riconosciuto la sua idoneità a diventare prete. Poi mons. Lafranconi, con al fianco il rettore del Seminario don Enrico Trevisi e il direttore spirituale don Primo Margini, ha chiesto al govane soncinese se fosse stato disponibile a continuare la sua preparazione al sacerdozio: ricevuta risposta affermativa, ha recitato una preghiera e benedetto il giovane e il suo proposito di consacrarsi a Dio nel servizio dei fratelli.
Il Vespro è quindi continuato con il canto del Magnificat, le intercessioni e la benedizione episcopale. Prima del ritorno in sagrestia non è mancata la classe foto di rito del neo ammesso con il vescovo, il parroco e i superiori del Seminario.
Biografia del neo ammesso
Arrigo Duranti, classe 1990, originario della parrocchia Santa Maria Assunta e San Giacomo Apostolo in Soncino. Duranti ha vissuto l’esperienza del Seminario Minore dal 2004 al 2010 frequentando un anno il liceo Vida e successivamente l’istituto tecnico Einaudi ad indirizzo sociale. Rientrato nel 2012 nella classe propedeutica ha svolto il suo servizio pastorale presso la B.V. del Roggione (Pizzighettone). In prima e seconda teologia ha servito la comunità di Spinadesco. L’anno scorso ha animato anche le attività del Centro Diocesano Vocazioni. Quest’anno è a servizio presso la parrocchia Casalbuttano. Duranti fa parte dell’Unitalsi e come barelliere ha prestato il suo aiuto agli ammalati in diversi pellegrinaggi a Lourdes.