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“Sebben che siamo donne”, il 1° maggio mostra fotografica a Casalmaggiore

Primo maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. Secondo il dettato costituzionale, la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro. Sarebbe bello pensare che lo sia anche per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Di questo si occupano le Acli, Associazioni cristiane lavoratori italiani, che nel proprio statuto hanno l’attenzione per la promozione dei valori di solidarietà e responsabilità, mirate alla composizione di una nuova qualità del lavoro e della vita sociale, all’insegna della convivenza e cooperazione fra culture ed etnie diverse.

Da qui l’intenzione delle Acli di Casalmaggiore di non disperdere una giornata tanto significativa in sterile memoria, ma di arricchirla con un progetto fotografico che ha per protagoniste sette donne lavoratrici. “Sebben che siamo donne”, questo il titolo dato alla mostra che sarà allestita il 1° maggio, dalle 10, presso la Galleria Gorni di Casalmaggiore, ispirandosi a un vecchio canto popolare nato nei primi anni del secolo scorso proprio in Valle Padana, presto divenuto il pezzo di punta nel repertorio delle mondine.

Lavoro al femminile, donne migranti in Italia e in particolare a Casalmaggiore, che hanno aperto negozi, talvolta anche mettendo a rischio economie ed equilibri familiari. Scelte come testimoni e amplificatori delle difficoltà che tutte le donne affrontano quando oltre che essere figlie, madri, mogli, compagne, decidono di essere anche lavoratrici.

Purtroppo la condizione dei lavoratori non è migliorata del tutto.

«Il lavoro è spesso ostaggio dell’ingiustizia sociale e, più che essere un mezzo di umanizzazione, diventa una periferia esistenziale», è la riflessione di Papa Francesco in occasione dell’udienza dedicata alla figura di san Giuseppe il falegname. «Non si tiene abbastanza conto del fatto che il lavoro è una componente essenziale nella vita umana. Lavorare non solo serve per procurarsi il giusto sostentamento: è anche un luogo in cui esprimiamo noi stessi, ci sentiamo utili, e impariamo la grande lezione della concretezza».

Nata in rete con Concass (Consorzio casalasco servizi sociali), Mia Centro antiviolenza, Anpi Circolo di Casalmaggiore, e grazie all’ormai consolidata collaborazione con Fotocine Casalasco 1966 aps, l’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Casalmaggiore e vedrà la partecipazione di un gruppo di alunni dell’Istituto Romani che alle ore 10 inaugureranno l’iniziativa con canti popolari.

La mostra resterà disponibile ai visitatori (accesso libero) fino alle ore 18, ma sarà possibile, per enti e associazioni che ne faranno richiesta, acquisirla ed allestirla anche presso altre sedi.

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