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Scout Cassano d’Adda, 100 anni di storia e una strada verso il futuro

I palloncini bianchi e blu iniziano a scorgersi sul ponte di Cassano d’Adda. Un manifesto identifica il luogo della festa: cento anni di scoutismo per il gruppo Agesci Cassano d’Adda 1 si celebrano lì, dove tutto ha preso vita nel 1923: alla base La Colonia. Uniforme e fazzolettone indosso, i primi scout arrivano puntuali, subito dopo la Messa. Gli stand dei vari gruppi sono stati allestiti in mattinata. Bambini, giovani, adulti, scout di ieri, di oggi e di domani, sono pronti insieme a rinnovare la promessa. In cerchio, subito dopo alcuni momenti di gioco e l’alzabandiera. “Un rituale – hanno detto i capi scout – che abbiamo vissuto tante volte, ma che oggi assume un valore particolare. È bello ritrovarsi qui dopo tanto tempo, con le emozioni che lo scoutismo ci ha donato, per rinnovare quello spirito di servizio che appartiene ed apparterrà sempre a ciascuno di noi”.

Tanti gli ospiti accorsi per l’iniziativa che, domenica 16 ottobre, ha ufficialmente aperto le celebrazioni per il centenario. Dal sindaco di Cassano d’Adda Fabio Colombo, al parroco don Vittore Bariselli allo scout veterano Giorgio Varisco, in forze dal 1958 fino agli adulti del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani). Colombo ha ricordato la sua permanenza all’interno del gruppo. «Porto con me l’essere scout in ogni giornata. Ogni giorno sono pronto per servire, forse per quello ho scelto di assumere un impegno civico. Perché, come dice il fondatore Baden Powell, è opportuno provare a migliorare un posto, rispetto a come lo abbiamo trovato. Voglio crederci, voglio provare nel mio piccolo a rendere il mondo e questo paese migliore».

Anche il vescovo Antonio Napolioni ha partecipato alle celebrazioni nel primo pomeriggio con il suo fazzolettone al collo. «È vecchio, è rammendato, ma c’è. Perché la verità è che non si smette mai di essere scout, nemmeno da adulti. Devo dire grazie a questo movimento: da piccolo mi ha insegnato lo spirito dell’avventura e l’arte di crescere, da capo l’importanza del Vangelo e ora da vescovo la pazienza di stare con tutti, non solo con gli scout. Ripartiamo da qui, preghiamo e invochiamo la pace in noi stessi, perché raggiunga anche gli altri. Perché raggiunga il mondo intero».

Subito dopo, il desiderio di divertirsi ha preso il  sopravvento tra quiz, giochi in mezzo al verde, tornei e tanti sorrisi. Gli stand raccontano un modo di essere tra gli zaini pronti per la route e i valori che accompagnano il gruppo.

«Quest’anno – ci ha detto il capo scout Stefano Amati – è sì un’occasione per fare un bilancio, ma è soprattutto un volano per guardare oltre, per andare oltre, con i valori di ieri e di oggi sottobraccio. Daremo vita a iniziative in sinergia con l’Amministrazione comunale, creeremo una carta dei valori condivisa da tutte le Istituzioni che a vario titolo si occupano di educazione e poi coinvolgeremo la nostra comunità nei tipici momenti del vivere scout: il torneo di roverino o la palla scout».

Le celebrazioni si chiuderanno a giugno del prossimo anno con una gita in perfetto stile scout: «Dormiremo in tenda tutti insieme – conclude Amati – e faremo festa ancora una volta per camminare dritti verso il futuro insieme e più consapevoli. Intanto, tanti auguri gruppo scout Cassano d’Adda 1».

 

Scout Cassano d’Adda 1: 100 anni di storia e un futuro da vivere