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Scelgo di non scegliere il male: a Castelleone l’incontro dei giovani della zona 2

È stato il prof. Marco Brusati, docente presso l’Università degli Studi di Firenze e collaboratore del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, a intervenire nel pomeriggio di domenica 7 aprile a Castelleone al quarto appuntamenti di “Chosen”, il percorso zonale rivolto ai giovani. Titolo dell’incontro: “Scelgo di non scegliere il male”.

Una bella testimonianza la sua, parole lucide e dirette, rivolte in particolar modo a coloro che si definiscono “educanti” o, quantomeno, aspirano ad avere un ruolo nel duro e meraviglioso lavoro di formazione dei più piccoli in una famiglia, in una casa, in un oratorio, a scuola, nella vita: “Che cosa è più importante, in questo momento storico, se non prendersi cura e difendere, crescere in modo sano i più deboli, che sono appunto i bambini?”.

Incapaci di (o impossibilitati a) scegliere, “con lo smarphone in mano”. Il professore ha scelto di declinare l’argomento in una realtà ben specifica: quella del web, dei social, di quella tecnologia che ha “ribaltato” il modo di approcciarsi all’altro, al nuovo, allo sconosciuto. “La rivoluzione mediale ha modificato profondamente la nostra idea di relazione, e quindi le relazioni stesse. Il problema, oggi, è che facciamo fatica a riconoscere il male, le forme in cui esso si presenta; tuttavia, per affrontare il proprio nemico, è necessario (ri)conoscerlo”.

L’invito a ricercare e informarsi per divenire consapevoli, a costruire (insieme) una coscienza critica, a non abbandonare la certezza che una verità che salva (Gesù Cristo) esiste. Queste solamente alcune delle provocazioni lanciate dal professore.

Il male seduce, in tutte le sue forme, nell’immediato affascina; il bene vince nel tempo, se sappiamo come agire, prevenire; non c’è spazio per lo scoraggiamento, altrimenti si perde in partenza; da soli è molto più difficile; lo smartphone non è una scatola vuota, ma piena, e il più delle volte piena di cattive possibilità; è ormai necessaria una guida a questi strumenti, un accompagnamento rivolto ai più giovani; educare (e-ducere, tirare fuori il meglio di chi mi è affidato) è certamente ancora possibile, “Per quanto tempo la Chiesa ha accompagnato nell’ascolto, in un efficace rapporto frontale i suoi figli? Continuerà a farlo!”. Dal basso del nostro sentimento di inadeguatezza, siamo consapevoli di possedere una forza: quella della Fede.

Ultimo appuntamento del percorso domenica 5 maggio, presso l’oratorio di Casalbuttano. Ospiti Federico Rizzi e sua moglie, che hanno scelto “L’Amore, quello vero”.

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