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Santuario di Caravaggio, conclusa l’installazione del ponteggio in basilica: a breve al via i restauri

Terminato il montaggio delle impalcature, nella parte centrale della basilica del Santuario di Caravaggio, tutto è pronto per l’avvio delle operazione di restauro dei dipinti, delle statue e delle altre parti della cupola, fino ai pilastri.

Al momento le celebrazioni feriali (compresi il Venerdì della Penitenza, il Rosario e l’adorazione eucaristica dopo la Messa delle 10) sono ancora provvisoriamente celebrate nell’auditorium del Centro di spiritualità. Il sabato pomeriggio e la domenica le Messe sono celebrate invece negli spazi esterni antistanti la basilica, presso l’altare del Crocifisso, data la maggiore affluenza dei fedeli e per evitare assembramenti. Solo il Sabato della Riconoscenza con la recita del Rosario e le prime celebrazioni della Domenica pomeriggio sono state mantenute nella navata maggiore della basilica, che comunque è sempre rimasta accessibile per le devozioni alle statue della Madonna e di Giannetta, provvisoriamente poste a fianco dell’altare. Sono comunque in fase di definizione le modalità con le quali si ritornerà a breve a celebrare in basilica, mentre nei prossimi mesi si svolgeranno i lavori di restauro.

Il montaggio del ponteggio è stata un’impresa impegnativa, data l’altezza di più di 50 metri: a partire dal Sacro Speco salendo in alto fino alla lanterna. Una installazione necessaria per completare l’ultima fase dei restauri dell’intera basilica, iniziati 15 anni fa a partire dalla navata maggiore, quella minore e il transetto sud e proseguiti nel 2018 con il transetto nord.

La spesa prevista è di circa 400mila euro. La Regione Lombardia ha stanziato 150mila euro, la restate parte sarà a carico del  Santuario, anche grazie alla generosità di chi vorrà sostenere la cura della casa di Maria.

 

STORIA E ARTE

I pennacchi della cupola dipinti dal Moriggia cominciano a prender vita dal 1846, con la raffigurazione di quattro “storie” dell’Antico Testamento in cui sono protagoniste quattro “donne forti”, modelli esemplari delle quattro virtù cardinali: prudenza (Abigail), giustizia (Ester), fortezza (Giuditta), temperanza (Rut). Ospite del sacerdote patriota Giuseppe Mandelli, sagrista del Santuario, Giovanni Moriggia, al quale erano stati commissionati gli affreschi della cupola, lavora quasi in clandestinità dal 1851 al 1854, e quasi in clandestinità fa scalpellare le nervature della tazza della cupola per potervi dipingere senza discontinuità l’apoteosi e gloria di Maria.