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Santuario della Madonna dei Campi, una settimana comunitaria per gli adolescenti della parrocchia di Agnadello

Situato in aperta campagna a poco più di un chilometro dal centro abitato di Brignano Gera d’Adda, nella Bergamasca, il santuario della Madonna dei Campi è un luogo dove pace e tranquillità scandiscono l’alternarsi delle ore del giorno, in mezzo alla natura e alle attività agricole. Questa settimana si è però colorato di vita grazie alla presenza di un gruppo unito e affiatato di ragazzi e ragazze delle superiori della parrocchia di Agnadello che insieme a tre educatori – Diego Palmas, Matilde Colombo e Davide Degradi – stanno sperimentando che cosa significhi vivere a pieno gli alti e bassi di una settimana comunitaria, fondata sulla convivenza, sull’aiuto reciproco e sull’impegno di ognuno per poter arrivare fino alla fine della giornata.

«Fino al 2005 il santuario era un tesoro inutilizzato, quasi dimenticato – afferma don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – ma in seguito alla sua ristrutturazione è stato subito chiaro quale fosse il suo potenziale. È un piacere poter accogliere i ragazzi nella casa parrocchiale: per loro è un momento di divertimento, ma anche di riflessione sull’importanza del gruppo e dell’aiuto reciproco, oggi importante più che mai».

Le giornate dei ragazzi, durante la settimana comunitaria, iniziano la mattina presto: la sveglia, infatti, suona alle 6 per un momento di preghiera prima di essere accompagnati a scuola dagli educatori. Ci si ritrova nuovamente insieme nelle prime ore del pomeriggio, tra studio, ripasso e giochi, fino a sera.

«È molto bello vedere come la timidezza dei primi giorni abbia lasciato subito spazio allo spirito di intraprendenza dei ragazzi, il doversi autogestire li ha resi autonomi e autosufficienti», sottolinea Diego, uno degli educatori, lasciando poi la parola a Matilde che rivela che «non pensavamo riuscissero ad andare così d’accordo fin dal principio. È vero che sono tutti amici, ma convivere all’improvviso non è un’esperienza facile».

Il santuario è sempre aperto per i gruppi parrocchiali della diocesi di Cremona che hanno il desiderio di sfruttare le sue stanze e godersi le giornate, che si fan più calde, sotto l’ombra dei suoi alberi e nel fresco della campagna. Un’occasione da sfruttare in quello che è un vero fiore all’occhiello del territorio.