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Santa Rita, in via Trecchi tante preghiere e rose

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«Come fece Rita nel suo tempo, abbiamo bisogno oggi di umanizzare il nostro tempo, tra pandemia e guerra, tra crisi climatiche e scontri politici, tra accoglienza dei poveri e cultura dello scarto».  Ha rivolto questo invito, don Claudio Anselmi (rettore della chiesa delle Sante Margherita e Pelagia) ai tantissimi cremonesi che in questi giorni stanno affluendo presso la piccola chiesa di via Trecchi, a Cremona, per rivolgere preghiere e suppliche alla “santa degli impossibili”. Una donna umile, che nelle traversie della vita si è aggrappata alla fede e che la Chiesa ricorda il 22 di maggio. Un fitto programma di celebrazioni e Messe solenni (hanno celebrato oltre al rettore, don Antonio Bandirali parroco dell’unità pastorale “Sant’Omobono”, mons. Carlo Rodolfi canonico del Capitolo della Cattedrale e don Irvano Maglia parroco dell’unità pastorale “Cittanova”) si sono alternate al rito della benedizione delle rose che don Anselmi, nella giornata di domenica, ha ripetuto ogni 15 minuti con una continua affluenza di persone, rimaste in coda anche al di fuori della chiesa.

«Dopo l’edizione dell’anno scorso, post Covid, – spiega il rettore – questa del 2022, con meno restrizioni, ha visto un flusso di credenti maggiore. Si tratta di fede autentica, di pietà sincera, non di gesti ripetuti solo per tradizione. Si tratta di persone che davvero si ispirano alla libertà del Vangelo e si impegnano verso la santità», di cui Rita è un esempio importante. «Rita, la donna e la santa, ci richiama al nostro urgente bisogno di ritrovare umanità. Soffermiamoci su questo punto, una piccola grande donna, perché la donna è il simbolo dell’umanità ed è simbolo di umanità», continua don Anselmi. L’attualità del messaggio è più che evidente, visti i tempi che corrono, nei quali gesti brutali contro le donne o la loro mercificazione è cronaca quotidiana.

E che santa Rita possa davvero ancora essere una testimone credibile per i nostri tempi lo conferma quella fila di persone che con le rose in mano hanno occupato i marciapiedi e la carreggiata chiusa al traffico di via Trecchi. Il rettore ha predisposto un registro, fuori dalla chiesa, dove ciascuno può lasciare un messaggio, una preghiera, che saranno riformulati sull’altare i giorni successivi. Parole tribolate di chi anela alla pace interiore, parole forti di una fede che vede in Rita una roccia a cui aggrapparsi, richieste di aiuto davanti alle prove della vita. «Non c’è dubbio – spiega don Anselmi – che questa partecipazione sia un segno profetico in una città come Cremona che a tratti pare disorientata».

Lo confermano le volontarie del mercatino allestito nel cortiletto accanto alla chiesa. È lì che si vendono le rose ed oggetti vari tra cui libri di preghiera, di fede, magliette e oggettistica, il cui ricavato servirà a sostenere le spese che la chiesa e la sua comunità affrontano quotidianamente. «I credenti sono tantissimi – commenta Nuccia, che per la prima volta quest’anno affianca le volontarie – i credenti vengono qui numerosi anche per le rose».

Il rito della benedizione ha radici antiche, ricorda un particolare episodio della vita della santa. Si dice infatti che, sul letto di morte, santa Rita abbia chiesto una rosa del giardino dei suoi genitori. Era inverno. Tuttavia una bella rosa fu trovata sull’arbusto indicato dalla santa. Da allora Rita di Cascia è stata sempre associata alle rose.

E non solo di rose, ma di preghiere ed opere di carità si occupa l’Associazione Amici di Santa Rita onlus alla quale sono iscritti più di 400 cremonesi e non solo. «Ieri è passato di qui un signore di Bologna – spiega Lucia Arisi, segretaria dell’associazione che compie in questi giorni un anno – che voleva pregare proprio nella chiesa di Santa Rita. Intorno a questa santa c’è una grande devozione». E mentre lo racconta smista nel cortile ceri e rose che la gente compra per la benedizione nella chiesa attigua. «Lavoriamo da gennaio – spiega – per preparare queste giornate – in cui l’afflusso qui è incredibile, ma intorno a Santa Rita c’è una comunità che si raduna anche durante la settimana e per le messe prefestive e domenicali». Come a dire che se la festa è un’occasione particolare S. Rita resta una donna e una santa da scoprire ogni giorno.

La benedizione di rose e oggetti avverrà, sempre nel cortile interno, anche lunedì 23 maggio dalle 16 alle 19; alle 17.30 in chiesa la recita del Rosario e alle 18 la Messa, celebrata in suffragio degli iscritti e benefattori della Pia Unione.