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Sacra Famiglia, giochi, musica e preghiera per i bimbi di quinta e i ragazzi di terza media

Cinque anni insieme sui banchi. Cinque anni di studio, gioco, lezioni, dialoghi, musica  non potevano certo chiudersi con un breve messaggio su whatsapp o un veloce saluto via zoom. Anche per questo i bambini delle classi quinte della scuola primaria “Sacra Famiglia” di Cremona hanno voluto ritrovarsi insieme – in due momenti distinti e nel rispetto delle norme – per salutarsi prima della grande avventura che li porterà alle scuole medie.

L’appuntamento- negli spazi verdi della città, Porta Mosa e Colonie Padane, è stato un’occasione per i bambini, le famiglie e gli insegnanti di guardarsi in faccia (“in presenza” come ci si è abituati a dire durante il lockdown).

Saluti, giochi, scherzi e anche una piccola esibizione canora hanno fatto da contorno a questo “arrivederci” pieno di gratitudine per il percorso fatto insieme. «I bambini hanno cantato insieme, a cappella, la canzone scritta durante le restrizioni e registrata in video. Finalmente l’abbiamo ascoltata dal vivo ed è stato commovente», raccontano le maestre.

Proprio le insegnanti hanno voluto salutare i loro allievi consegnando a ciascuno il diploma di scuola elementare e il classico cappello da laurea, lanciato poi nel cielo. “Verso l’infinito e oltre”, come recita la frase scelta all’inizio di questo anno scolastico dall’Istituto di via XI Febbraio e che ha segnato, e continuerà a farlo, il percorso dei ragazzi.

Anche gli alunni di terza media – sempre in contatto tra loro durante la quarantena – hanno  voluto incontrarsi di persona, dopo gli esami, presso la bellissima Cascina Farisengo di Bonemerse.

«E’ stato bello potersi rivedere tutti insieme», racconta Giovanni Grandi, docente della secondaria della “Sacra”. «Don Michele Rocchetti – che è anche il professore di religione – ha celebrato la messa, poi abbiamo cantato insieme e fatto qualche ballo sull’aia. Ai ragazzi abbiamo consegnato come saluto un breve scritto con le parole che concludono il video realizzato per la fine dell’anno, spiega il professore.

Parole che recitano: “Quest’anno la fine non c’è. Non c’è l’ultima gita, l’ultimo giorno di scuola, l’ultima campanella… Improvvisamente ci siamo dovuti staccare l’uno dall’altro. Ci siamo scoperti fragili e feriti, abbiamo pianto i nostri amici e i nostri nonni. Abbiamo scoperto quanto è meraviglioso ciò che davamo per scontato. E ora ci ritroviamo più uniti che mai. Tutte le altre classi hanno avuto una fine. La nostra no. Questa classe è infinita. Siamo andati oltre, oltre gli ostacoli, oltre la distanza. Oltre la nostra immaginazione. In noi non c’è fine. C’è l’infinito”.