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Ricordato anche a Fidenza il 59° anniversario della morte di Primo Mazzolari

L’anniversario della morte del sacerdote cremonese don Primo Mazzolari, di cui è in corso il processo di beatificazione, il 17 aprile è stato ricordato anche a Fidenza, presso la parrocchia di S. Giuseppe lavoratore. All’evento, promosso dal locale gruppo di Pax Christi, e che ha visto la presenza anche del vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, è intervenuto il sacerdote cremonese don Antonio Agnelli che ha presentato il suo libro “Gesù speranza dei poveri e profeta di pace. La cristologia misericordiosa di Papa Francesco e Primo Mazzolari”.

La relazione di don Agnelli ha evidenziato la contemporaneità del pensiero di don Primo: l’invito fatto, fin dal 1934 nel libro “La più bella avventura. Sulla traccia del prodigo”, a un cristianesimo attivo, a non fermarsi a una fede di comodo, ma a vivere un’autentica “carità audace”; a riconoscere, commentando la parabola del figliol prodigo, che tutti sono bisognosi della misericordia di Dio perché luce e tenebre sono nel cuore di ogni persona.

Da qui l’invito di don Primo a una reale trasformazione della mentalità a volte chiusa dei cristiani, perché si aprano al mondo tenendo conto che “l’avventura del mondo è divenuta tragica perché mancano delle anime cristiane avventurose. All’avanguardia non ci sono più i segni del Cristo, almeno, non si scorgono”.

Commentando poi le ulteriori parole di don Primo sempre nel libro prima citato, “Il Vangelo è tutto fuorché parola negativa: è vita, fuoco, fermento, passione divina” si è facilmente passati ad un confronto con le parole profetiche di Papa Francesco. Nel dibattito emerso, si è evidenziato come entrambi hanno preso seriamente la radicalità del Vangelo, dicendoci che è ancora possibile nell’oggi vivere da discepoli di Gesù nella storia, come coloro i quali, pur riconoscendo la loro fragilità, credono, amano, sperano, denunciano il peccato del mondo, profetizzano il regno di Dio, la sua giustizia e pace.

È ancora possibile ha concluso don Antonio, a partire dalle provocazione di Mazzolari e Papa Francesco, fare di Cristo il centro propulsore della vita cristiana e concretizzarne la radicalità e gioia per vincere odio, guerra ed ingiustizia, ridando vita all’umanità lacerata e ferita.