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Religiose e religiosi, «custodi della grazia» (AUDIO)

Quest’anno la festa della vita consacrata è stata celebrata nel cuore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda. Un momento di comunione, di preghiera e di gioia ha riunito tutti attorno alla Parola, spezzata con amore dal Vescovo Antonio e condivisa nell’Eucarestia.

L’attenzione è stata subito richiamata sulla coincidenza, che quest’anno, vede festeggiare insieme “la giornata della vita consacrata” e “la giornata per la vita”. In un momento in cui il mondo sembra essersi disorientato, l’invito del Vescovo per i consacrati, è quello di non lasciarsi trascinare dal pessimismo, ma di farsi “custodi della grazia”, accolta dal Vangelo e dall’Eucarestia.

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Dopo questa premessa lo sguardo è sceso ancora più in profondità sui personaggi del Vangelo, che sembrano richiamare, in modo quasi spontaneo e naturale, la bellezza della famiglia in tutta la sua completezza: il bambino Gesù, i genitori Giuseppe e Maria e i due anziani personaggi Simeone e la profetessa Anna. Questo fermo immagine sui personaggi risalta l’importanza dello scambio generazionale, uno scambio di affetto e di umanità che umanizza, perché la consacrazione è proprio far fiorire tutta l’umanità che Dio ci dà da vivere.

Dalla preghiera di Simeone, il nostro vescovo raccolto i 3 ingredienti essenziali su cui addormentarci tutte le sere, per riprendere ogni giorno il nostro cammino:

  • LA PAROLA: per essere dei consacrati autentici e fecondi bisogna trovare pace nella Parola del Signore, sorgente di luce per la mente e per il cuore, per i pensieri e per i sentimenti e per tutto quello che succede.
  • VEDERE LA SALVEZZA: vedere la salvezza di Dio anche dove gli altri non la vedono; e per creare la possibilità di far emergere questa salvezza basta volersi bene e vivere nella carità.
  • LUCE DA RIVELARE ALLE GENTI: la luce di Gesù è per rivelarsi alle genti, al mondo intero, non è una luce riservata solo ad alcuni.

Ascolta l’omelia del vescovo Antonio

Per finire, è ancora un’immagine forte che il Vescovo usa per delineare il profilo del consacrato: punta di diamante affinato a caro prezzo. Davanti a questa immagine si capisce la necessità di essere custodi della grazia: solo con la grazia il consacrato, come Gesù, può avere la forza di essere segno di contraddizione luminoso, eloquente e credibile nel mondo e nella storia e trovare il suo primato non tanto nell’abito, ma nel servizio, nella carità, nella comprensione e nella misericordia.

Dopo aver nutrito lo spirito attorno al banchetto eucaristico, il clima di comunione si è concluso con la condivisione di un rinfresco, con cui si sono festeggiati i diversi anniversari e i piccoli grandi SI di ogni giorno.