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Cento anni di mons. Cavalleri Una vita intera dedicata al Vangelo e ai poveri Domenica 8 Messa del Vescovo presso le Ancelle della Carità

.Lunedì 9 novembre mons. Cavalleri, conosciutissimo e stimato sacerdote cremonese, taglierà l’ambito traguardo dei 100 anni di vita. Don Mario è nato, infatti, nel 1915, alla cascina Bulgaro di San Marino dove il padre Alessandro era fattore. Nell’occasione il vescovo Dante celebrerà, domenica 8 novembre, alle 17.30, una Santa Messa di ringraziamento presso la Cappella della Casa di Cura “Ancelle della Carità” di Cremona insieme al festeggiato, ai canonici del Capitolo e a quanti – confratelli, amici ed estimatori – vorrano essere presenti.

Nel 2010, in occasione dei 95 anni, mons. Cavalleri ha scritto una autobiografia dal titolo “Sulla cresta dell’onda suo malgrado” che è possibile acquistare presso la Casa della Comunicazione. In questo volumetto don Mario racconta con semplicità di cuore la sua lunga esistenza segnata fin da subito dalla sofferenza: la morte per annegamento del fratellino Ottorino e lo strazio della mamma Palmira.

Don Mario entrò giovanissimo nel Seminario di Cremona mentre risiedeva a Castelnuovo del Zappa nella cui parrocchia si impegnò da subito come ministranti sotto la guida di Angelo Dondeo, fratello del Vescovo Virginio.

Il 18 maggio 1940, al mattino presto alla presenza di pochissime persone, l’ordinazione sacerdotale per le mani del grande arcivescovo Cazzani – del quale è stato avviato il processo di beatificazione -. Dopo il rito il presule diede subito a tutti la destinazione: per don Mario si aprivano le porte della comunità di Sesto Cremonese guidata da don Achille Carpi, “uomo intelligente e riservato” con il quale il novello sacerdote passò nove anni.

Nel 1949 il trasferimento a Rivolta d’Adda dove era parroco mons. Stefano Renzi “anziano ma ben presente”. Don Mario, nato in campagna, cominciò a trovarsi a suo agio frequentando le tante cascine della borgata. Una grave malattia costrinse il giovane prete a un ricovero presso l’ospedale Fatebenefratelli dei Pilastroni di Brescia. Dopo quattro mesi di cura don Cavelleri fu dimesso, ma non tornò a Rivolta, bensì fu dirottato al ricovero di Castelverde dove c’era un piccolo reparto per sacerdoti. Durante il lungo periodo di convalescenza il sacerdote fu chiamato in Curia come dattilografo. In seguito fu nominato vicario della Cattedrale con parroco mons. Carlo Boccazzi e mansionario del Capitolo, compito che attese con diligenza per cinquant’anni fino a quando nel 2006 il vescovo Lafranconi lo nominò canonico effettivo.

Ma don Mario resta famoso a Cremona per la sua Casetta, un’esperienza di carità e di accoglienza durata circa trent’anni prima presso la casa vicariale della Cattedrale e poi in via Patecchio. Le porte della Casetta sono state aperte a centinaia di persone: poveri della città, etilisti, drogati e negli ultimi anni immigrati in cerca di un futuro migliore. Per tutti don Mario è stato un padre amorevole.

La sconfinata carità di don Cavalleri è giunta anche in Africa: nei suoi venti viaggi nel Continente Nero il sacerdote cremonese ha portato a termine tanti progetti soprattutto a Socrogbo in Costa d’Avorio. In quello sperduto villaggio, grazie alla generosità di tanti cremonesi, sono stati costruiti la chiesa, il campo da calcio, l’ambulatorio e un reparto di maternità.

Don Mario, inoltre, è un ottimo poeta e una valido musicista, ha anche scritto una messa in italiano ad una voce.

In cento anni mons. Cavalleri ha attraversato tante epoche della storia sociale ed ecclesiale, rimanendo sempre un curioso e meravigliato amante della Vita.

Auguri vivissimi dal direttore e dalla redazione di DiocesidiCremona.it.