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Quaresimali a Soresina: giovedì don Ciotti contro la globalizzazione dell’indifferenza

Proseguono a Soresina i quaresimali promossi dalla parrocchia e quest’anno incentrati sul tema della “misericordia”. La serie di appuntamenti, che spaziano dal versante squisitamente letterario a quello propriamente spirituale e mistico, dopo gli incontri con il soresinese don Marco D’Agostino e la “danzatrice di Dio” suor Anna Nobili, giovedì 3 marzo avranno come protagonista don Luigi Ciotti. L’appuntamento con il fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera contro le mafie è alle ore 21 presso il salone Mosconi del Centro parrocchiale di Soresina.

Una serata in cui il sacerdote bellunese racconterà della propria vita di prete di strada e sotto scorta. “La misericordia in opera e … in opere contro la globalizzazione dell’indifferenza” è il titolo dell’incontro.

Di don Ciotti si conoscono soprattutto le straordinarie iniziative di contrasto alla mafia, anzi, a tutte le mafie, le quali, secondo l’allarme lanciato recentemente da alcune Procure italiane, al Nord e al Sud del Paese, lo vogliono morto. In questo momento, infatti, il fondatore dell’Associazione “Libera”, cui sono stati affidati in gestione molti dei beni confiscati a mafiosi e camorristi, sarebbe l’uomo più a rischio d’Italia.

Don Luigi ha compiuto, da qualche mese, 70 anni: è originario di Pieve di Cadore e si onora di essere un “montanaro”. Instancabile, quindi, e cocciuto.  La sua giovinezza di “immigrato” a Torino, dove si trasferì con il padre in cerca di lavoro, lo “inserì” nella vasta problematica della “periferia” di una grande città: l’emarginazione, per lui, non è un “tema” di cui discutere, ma un’esperienza vissuta, condivisa e da condividere.

Quando, nel 1972, diventò prete, il suo vescovo, il cardinale Michele Pellegrino, gli affidò una parrocchia speciale e senza confini: la strada! I suoi parrocchiani furono i giovani disadattati, i drogati, le prostitute, gli ex carcerati… a servizio dei quali inventò, insieme ad altri volontari, il “Gruppo Abele”: un esercizio di prossimità rischiosa e compromettente che, a distanza di molti decenni, non ha smesso di essere feconda e “liberatrice”.

Locandina dei Quaresimali 2016

I precedenti incontri: