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Quando la preghiera mette in rete

«La preghiera nasce dal rapporto personale con la Trinità». Con queste parole mons. Antonio Trabucchi, direttore della Fondazione Vaticana dell’Apostolato della Preghiera di Cremona e membro del Capitolo della Cattedrale, ha sintetizzato l’esperienza di dialogo con Dio. «Come uomini, cristiani, possiamo riconoscerci in una profonda relazione con il Padre, ed è proprio alla luce del nostro metterci di fronte a Lui che possiamo vivere l’esperienza della preghiera».

A ribadirne l’importanza, durante la nuova puntata di “Chiesa di Casa”, il talk di approfondimento settimanale sulla vita della Diocesi di Cremona, anche Palmira Scolari, presidente della Fondazione Vaticana dell’Apostolato della Preghiera. «La preghiera è molto preziosa – ha raccontato la signora Scolari – anche se, quando si comincia ad approcciarsi ad essa, spesso si fatica a coglierne il valore». Superata la barriera iniziale, dunque, quel che si può vivere «è il contatto vero con il Signore, quella luce che è in grado di illuminare e dare senso alla nostra vita, alla normale quotidianità».

Sempre più di frequente, però, è proprio la quotidianità ad assorbire tempo ed energie, privando così le persone dello spazio e del tempo necessari per la preghiera. «In questo senso – ha commentato mons. Trabucchi – mi piace ricordare il senso profondo del termine ‘apostolato’: esso richiama immediatamente l’esperienza di vita dell’apostolo, che porta avanti la sua missione, non per dovere, ma perché la sente propria». La preghiera  si pone dunque come dinamica fondamentale all’interno del cammino di fede di ciascun cristiano, soprattutto nel tempo di Quaresima, «ma non ha solamente valore individuale: il rimando comunitario è decisamente rilevante».

L’esistenza stessa di una fondazione vaticana dedicata all’Apostolato della Preghiera testimonia quanto l’aspetto relazionale sia importante. La presidente Scolari ha più volte sottolineato come sia «bello e significativo ritrovarsi insieme a pregare. Addirittura, spinti dalle difficoltà emerse durante il tempo di pandemia, qui a Cremona ci siamo attivati per strutturare degli incontri di preghiera anche da remoto, così da poterci riunire in rete per condividere i preziosi momenti di dialogo con il Signore e tra noi».

Un’attenzione particolare alla condivisione arriva anche dalle istituzioni ecclesiali. «Con la realizzazione dell’app “Click to pray” – ha spiegato mons. Antonio Trabucchi – ogni cristiano può idealmente unirsi alla preghiera della Chiesa universale e sentirsi in comunione con fratelli e sorelle provenienti da tutto il mondo». Nelle parole del canonico della Cattedrale di Cremona, però, non è mancato un monito a tutti i fedeli. «Come ci ricorda spesso Papa Francesco, la preghiera assume il suo vero valore se si accompagna alle opere. E’ nella relazione con Dio e con i fratelli che si concretizza, a tutti gli effetti, il senso della vita cristiana».

E proprio con questo augurio da parte della presidente e del direttore della Fondazione Vaticana dell’Apostolato della Preghiera di Cremona si è conclusa la nuova puntata di “Chiesa di Casa”: un invito a vivere la Quaresima con rinnovata fede, unita ad un forte slancio spirituale e missionario.