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Per la Giornata della Vita consacrata: oggi Messa del Vescovo a S. Camillo

Venerdì 2 febbraio, nella festa della Presentazione di Gesù al tempio, si celebra come consueto la Giornata mondiale della Vita consacrata, cioè quello stile di vita che punta decisamente all’Essenziale: a ciò che rende Vita la vita. È la scelta di chi non si accontenta di alcuni beni, ma desidera il Bene più grande; non una scelta che diminuisce le possibilità personali, ma le potenzia perché apre la vita agli orizzonti di Dio.

In occasione della Giornata, giunta quest’anno alla sua 22esima edizione, il vescovo Antonio Napolioni presiederà a Cremona l’Eucaristia per le religiose e i religiosi della diocesi. L’appuntamento quest’anno è presso la cappella della casa di cura S. Camillo, in via Mantova.

Accanto al Vescovo ci saranno il delegato episcopale per la Vita consacrata, don Giulio Brambilla, il superiore camilliano padre Virginio Bebber, in veste anche di responsabile CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori). Presente anche Carlo Lampugnani, referente per la CIIS (Conferenza Italiana Istituti Secolari), insieme a madre Giuliana Arsuffi, delegata USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia).

«Viviamo un momento della storia umana bisognosa di un senso vocazionale della vita – sottolinea il Cardinale De Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica -. A noi serve un progetto, una fonte di senso esistenziale, carico di gioia e di speranza. Noi consacrati fin dall’esperienza battesimale, inseriti nella vita di Dio e nella sua famiglia, la Chiesa, siamo eredi del patrimonio vocazionale e carismatico della Chiesa e sentiamo la gioia e il dovere di custodirlo e promuoverlo».

Durante la celebrazioni saranno come sempre festeggiati gli anniversari di professione religiosa.

Celebrare la Giornata Mondiale della Vita Consacrata è occasione di festa, di impegno e di supplica al Signore per il dono di nuove vocazioni che rinnovino il volto della Chiesa e del mondo, che annuncino la gioia del Vangelo e l’amore di Dio che da’ senso all’esistenza.

 

Il 2 febbraio la Conversione di san Camillo

La giornata assume un significato speciale per la comunità camilliana, visto che il 2 febbraio si ricorda la conversione di san Camillo de Lellis. Era il 2 febbraio 1575, infatti, quando, all’età di 25 anni, il giovane Camillo de Lellis abbandonò per sempre la vita sbandata e dissoluta condotta fino a quel momento per dedicarsi completamente ai più bisognosi. La sua conversione avviene in Puglia, nella cosiddetta “Valle dell’inferno”, lungo la strada che collega San Giovanni Rotondo a Manfredonia. Camillo, soldato di ventura e giocatore incallito, era giunto a Manfredonia da Napoli per cercare fortuna, riducendosi a fare il mendicante davanti alla chiesa di San Domenico. Qui viene notato da un nobile del luogo, Antonio di Nicastro, procuratore dei padri Cappuccini, che gli chiede di lavorare come manovale alla costruzione di un convento e dell’annessa chiesa. Dopo un po’ di titubanza, Camillo accetta. Nei sessanta giorni in cui è ospite dei frati, l’armonia dei loro canti e la potente testimonianza delle loro azioni lavorano inconsapevolmente dentro di lui, preparandolo all’incontro con Dio. Il primo febbraio 1575 Camillo giunge a San Giovanni Rotondo per portare viveri ai frati del locale convento. Qui viene accolto dal guardiano padre Angelo, che si intrattiene con lui nel pergolato dell’orto e gli fa “un breve ragionamento spirituale”, parlandogli di Dio e del senso sell’esistenza.  Camillo si commuove, è fortemente scosso. Al mattino del 2 febbraio, festa della Purificazione della Vergine Maria, riparte in direzione di Manfredonia. Qui, sull’altopiano pietroso del Gargano, avviene la sua conversione.