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Padre Giulio Albanese, voce per la giustizia

La disinformazione grida vendetta al cospetto di Dio!». È perentoria l’uscita di padre Giulio Albanese, ma la lunga esperienza di giornalista e missionario, da anni impegnato da professionista a «dare voce a chi non ha voce», forse gli dà l’autorevolezza necessaria.

Il suo è stato un preciso atto di accusa contro il sistema informativo asservito ai grandi interessi internazionali, documentato e approfondito grazie alla collaborazione che in questi ultimi tempi conduce con economisti e giuristi per un progetto che sveli misfatti e tragedie nascoste alla pubblica opinione. «Non c’è pace senza giustizia, ma anche senza una seria informazione» è il tema che ha affrontato nella serata di mercoledì 16 gennaio presso il teatro della parrocchia cittadina di S. Ambrogio, nel corso di un incontro pubblico promosso dalle comunità cristiane dell’Unità pastorale “Don Primo Mazzolari” che raggruppa in Cremona le parrocchie di S. Ambrogio, S. Giuseppe, Boschetto e Migliaro, in collaborazione con il Centro missionario diocesano.

Proprio il responsabile dell’Ufficio diocesano, don Maurizio Ghilardi, ha introdotto l’intervento dinanzi ad un pubblico numeroso, ricordando alcuni tratti biografici del relatore: missionario comboniano, direttore delle riviste “Popoli e missione” e “Il Ponte d’oro” (quest’ultima dedicata alla formazione multiculturale e missionaria dei ragazzi), già fondatore di “Misna”, straordinario servizio stampa on line che si avvaleva della diretta collaborazione internazionale di missionari di diverse congregazioni religiose, esperto in comunicazioni e conoscitore del panorama geopolitico mondiale, membro del Comitato per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del terzo mondo della Cei. I drammi dell’epoca che ci vede, nostro malgrado, coinvolti e inconsapevoli protagonisti sono stati decritti con lucidità e passione: la deformazione delle notizie, la connivente selezione degli avvenimenti nell’agenda della comunicazione planetaria, ma soprattutto la criminale finanziarizzazione dell’economia: «cancro per lo sviluppo mondiale» – come si è espresso padre Albanese in precisi riferimenti. Una serata che ha offerto spunti di severa riflessione.