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Nuovo altare della Cattedrale, presentata alla stampa la dedicazione del 6 novembre

È stata annunciata in una conferenza stampa convocata presso la Curia Vescovile di Cremona la dedicazione del nuovo altare della Cattedrale che avverrà durante la solenne concelebrazione che sarà presieduta dal vescovo Napolioni il 6 novembre alle 16. Nell’occasione sarà svelato l’intero progetto di adeguamento liturgico del presbiterio, realizzato grazie alla partecipazione della Diocesi di Cremona al bando dedicato con cui la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso i fondi dell’8xmille, ha co-finanziato fino a 300 mila euro la copertura (al 75%) di alcuni progetti selezionati sul territorio italiano. Sono state sei le diocesi italiane ammesse, tra cui proprio Cremona. A completare il finanziamento dell’opera saranno i proventi della associazione Battistero, l’ente che gestisce gli ingressi del sistema museale diocesano.

Al concorso per la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che si è svolto tra l’ottobre 2020 e il giugno 2021, hanno partecipato 62 gruppi di progettazione, di cui 7 sono stati ammessi alla seconda fase. Ad aggiudicarsi il bando per la progettazione è stato il gruppo coordinato dall’architetto Massimiliano Valdinoci e composto dagli architetti Maicher Biagini, Annalisa Petrilli, Francesco Zambon e Carla Zito, dal liturgista Goffredo Boselli, dall’artista Gianmaria Potenza e dalla consulente Francesca Flores D’Arcais.

La prospettiva liturgica che ha guidato l’adeguamento, nel confermare l’assetto preesistente dei poli liturgici, è nata dalla necessità di ripensare un presbiterio in armonia con l’antichità dell’edificio e uno spazio liturgico in accordo con l’ecclesiologia espressa nella costituzione sulla Chiesa del Vaticano II.

Alla presenza del vescovo Antonio Napolioni, durante la conferenza stampa di presentazione sono intervenuti l’incaricato diocesano per l’Ufficio dei Beni culturali e l’edilizia di culto don Gianluca Gaiardi, l’architetto Massimiliano Valdinoci come coordinatore del gruppo di lavoro, l’artista e designer Gianmaria Potenza autore degli arredi sacri e il direttore dell’Ufficio Liturgico don Daniele Piazzi.

Don Gaiardi ha descritto nel suo intervento le tappe del «lungo percorso» dell’adeguamento liturgico della Cattedrale che, dal Concilio Vaticano ad oggi ha visto vescovi e commissioni diocesane interrogarsi, riflettere, proporre soluzioni provvisorie, fino a giungere a quella attuale, definitiva, che si inserisce nella stratificazione degli interventi e degli stili che «fanno della Cattedrale una chiesa viva, non un Museo», come ha sottolineato anche l’architetto Valdinoci, illustrando le tappe della progettazione, con il passaggio dal progetto vincitore del bando a quello definitivo che verrà svelato il 6 novembre. Un progetto, ha spiegato, che ha tenuto conto di due criteri in particolare: la prossimità dell’assemblea dei fedeli al cuore della celebrazione e la distinzione di un linguaggio contemporaneo, capace di rispettare il contesto aggiungendo però a quella stessa stratificazione «le espressioni più belle del nostro tempo», per riprendere una frase utilizzata dal vescovo Napolioni a chiusura della conferenza.

Un’arte rappresentata dal lavoro dello scultore Gianmaria Potenza, che ha progettato e realizzato il design e le parti decorative di altare cattedra e ambone: «Ho giocato solo pensando alla luce – ha commentato -. Ho fatto molti lavori ma provo oggi una soddisfazione unica, mi suscita una gioia enorme dentro. Poi… il resto lo vedrete».

È toccato poi a don Daniele Piazzi illustrare la dedicazione secondo una prospettiva liturgica. Nell’ambito del rito di dedicazione dell’altare della Cattedrale – ha spiegato – si è voluto mantenere l’antico uso di deporre, sotto di esso, le reliquie dei santi. Così, durante la celebrazione, nel sepolcreto ricavato al di sotto della mensa, sarà deposta l’urna con le reliquie degli antichi santi Imerio e Facio, da secoli venerati in Cattedrale, e le reliquie dei più recenti santi e beati cremonesi, dediti all’educazione e alla carità: Paola Elisabetta Cerioli, Francesco Spinelli, Vincenzo Grossi, Arsenio da Trigolo, Enrico Rebuschini. Nell’urna, insieme alle reliquie, sarà inserito anche l’atto di dedicazione per datare l’altare e attestarne la dedicazione per le generazioni future, scritto sulla pergamena realizzata da monsignor Pietro Bonometti, maestro d’arte e canonico del Capitolo della Cattedrale.

«È un evento ecclesiale – ha quindi concluso monsignor Napolioni -. Viviamo in un tempo sinodale, nessuno deve fare le cose da solo. La nostra Chiesa non può essere muta: deve toccare la bellezza ricevuta, ma deve consegnarla alle future generazioni con le espressioni più belle del nostro tempo». «In questo adeguamento della Cattedrale – ha aggiunto – Si rivela l’opera dello Spirito che ha ispirato coloro che hanno contribuito. Ora c’è da viverla: non ci siano solo curiosità e dibattito culturale, anzitutto ci sia la docilità del cuore al messaggio che arriva anche attraverso le cose. Che non hanno valori funzionali, ma profondamente simbolici: é luce divina che trasfigura la realtà. Lasciate che parli al cuore».

Un’accoglienza che il vescovo ha tradotto anche in una lettera pastorale, la settima del suo episcopato, dal titolo “La casa dello Sposo”, in uscita proprio il 6 novembre, in occasione della Dedicazione del nuovo altare e dello svelamento del rinnovamento liturgico del presbiterio della Cattedrale di Cremona. Proprio la Cattedrale è la protagonista del testo di monsignor Napolioni, accompagnato da un apparato di immagini che fondono i dettagli artistici dei nuovi arredi sacri alla tradizione liturgica e spirituale di cui il grande e meraviglioso edificio è segno nel cuore della città e della diocesi.

«La nostra Cattedrale – ha quindi concluso con una battuta monsignor Napolioni – è come un’ostrica bellissima a cui mancava la sua perla. Ora c’è anche la perla»

Audio degli interventi nella conferenza stampa

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