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«Non ci dobbiamo vergognare quando stiamo male. Ci dobbiamo vergognare dell’indifferenza nei confronti di chi è privato della salute»

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È stata la chiesa parrocchiale di San Cassiano, a Fontanella, nella Bergamasca, ad ospitare nel pomeriggio di martedì 11 febbraio la celebrazione diocesana in occasione della 33a Giornata mondiale del malato, nella memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes. A presiederla il vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal parroco don Diego Poli e da don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la Pastorale della salute e assistente ecclesiastico dell’Unitalsi di Cremona, associazione presente alla Messa con le dame e i barellieri che hanno accompagnato alcuni malati e hanno animato la preghiera del Rosario che ha preceduto la celebrazione.

«Tutti, prima o poi, in un modo o nell’altro, attraversiamo il tempo della malattia – ha detto il vescovo all’inizio della celebrazione – e non ci dobbiamo vergognare quando stiamo male. Ci dobbiamo vergognare, invece, dell’indifferenza nei confronti di chi è privato della salute».

Nell’omelia Napolioni ha evidenziato il concetto del prendersi cura. «Con noi – ha sottolineato – il Signore lo fa in tre modi. Come medico che agisce attraverso uomini e donne che si dedicano alla salute, ma anche come medico dei cuori». Altro modo è quello «un famigliare, perché il malato non soffra privo del calore della vicinanza». E poi c’è il modo che è proprio di Dio, «perché a Lui va lasciata l’ultima parola, perché solo il mistero del Risorto è la nostra speranza di fronte a situazioni di dolore dove contano solo il silenzio e l’abbraccio».

Al termine della Messa – accompagnata dalle voci dei cantori della corale parrocchiale diretta nell’occasione da Matteo Scattini – il vescovo ha pregato assieme alla comunità di fronte alla statua della Madonna, dove è stato portato l’omaggio di cero e un mazzo di fiori.

Prima della benedizione finale Lorenza Marconi, un’ammalata giunta a Fontanella da Cremona assieme ai volontari dell’Unitalsi, ha letto un suo scritto: parole di speranza in un misto fra poesia e riflessione.

Dopo la celebrazione il vescovo si è spostato in via Vittorio Emanuele II per una visita alla Rsa della fondazione Domus E.D.E.R.A (ente che sovrintende anche alla scuola dell’infanzia del paese) dove è stato accolto dagli ospiti e dai loro parenti e da parte del personale. Con tutti loro ha pregato e cantato. «In che anno siamo? – ha chiesto – Che anno speciale è questo? È l’anno del Giubileo. Allora recitiamo la preghiera che ci unisce a Cristo, alla Chiesa e a un mondo agitato, che ha bisogno di speranza».

 

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La Rsa della fondazione Domus E.D.E.R.A. è una delle realtà storiche di Fontanella. Conta cinquantotto ospiti e una cinquantina di persone che vi lavorano o comunque vi collaborano. Il Consiglio d’amministrazione, rinnovato all’indomani delle elezioni amministrative del giugno 2024, su nomina del sindaco Mauro Brambilla è presieduto da Maurizio Conchetti. Al momento è in fase di elaborazione un ampiamento dei servizi mediante la proposta della cosiddetta Rsa Aperta. È in fase di progettazione anche un ampliamento fisico, attraverso lo spostamento della palestra che libererebbe spazio per quattro, forse cinque, posti letto in più.

Il pomeriggio del vescovo a Fontanella si è concluso con l’incontro con alcuni malati del paese nelle proprie case.

 

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