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Nel refettorio di San Pietro al Po in scena Antigone

Per otto serata Antigone, la tragedia di Sofocle, in scena nell’antico refettorio di San Pietro al Po, a Cremona. Uno spazio riempito con 50 quintali di terra che comporranno la scena dentro cui si svolge la vicenda. Ad ogni replica (28, 29 e 30 settembre, 1, 6, 7, 8 e 9 ottobre alle ore 20.45) potranno assistere 50 spettatori che verranno fatti disporre sul perimetro della scena come a rappresentare il coro dei vecchi tebani che assiste alla vicenda della giovane principessa di Tebe. L’affresco di Bernardino Gatti e la cornice storica del refettorio rendono suggestiva la scelta di una messa in scena dal sapore arcaico.

A mettere in scena lo spettacolo, dopo dodici mesi di lavoro, sono 7 giovani allievi attori del laboratorio di sperimentazione permanente della Compagnia dei Piccoli e Il Laboratorio APS -ASD. Il testo utilizzato è fedele a quello di Sofocle nella traduzione di Maria Grazia Ciani e ha una durata di 70 minuti. La regia è di Mattia Cabrini e Marianna Bufano che da anni conducono insieme il laboratorio di sperimentazione dove si cercano punti di comunione tra la danza e il teatro che siano sempre a servizio di una storia e di un pubblico. La scenografia e i costumi sono disegnati e ideati da Giulia Cabrini.

«Come per Creonte – spiega il regista – la tragedia ci ha trasformato. L’attualità ha inciso: i funerali sospesi nel periodo di pandemia prima e le scene di guerra che hanno invaso i notiziari poi hanno riportato al centro dell’attenzione l’importanza di seppellire i morti. Opera di misericordia e atto di pietà antico per l’essere umano di ogni epoca tale da essere definito uno dei comportamenti che rende tale l’essere umano e lo distingue dall’animale. È sorto quindi il desiderio di ricreare attraverso la terra un “camposanto” attorno al quale far sostare il pubblico. Un cimitero senza nulla di macabro, ma dove poter stare, per trovare pace, vicino ai propri cari. Il passo successivo è stato quello di trovare il modo per accompagnare il pubblico dentro la tragedia disponendolo sul perimetro della scena come il coro degli anziani tebani che assistono alla vicenda familiare dei discendenti di Edipo. E finalmente Sofocle. La tentazione più difficile è stata quella di non cedere al melodramma. Avremmo tradito la tragedia. Tragico è ciò che unisce donisiaco e apollineo, istinto e ragione, danza e teatro, umano e divino».

Il biglietto ha un costo di 10 euro e le prenotazioni possono essere effettuate al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-antigone-421252285927