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Nel mese di maggio il rinnovo dei Consigli pastorali parrocchiali e degli Affari economici

Dopo l’iniziale fase di preparazione, è entrato ormai nel vivo, in molte parrocchie e unità pastorali della diocesi di Cremona, il processo di rinnovo dei Consigli pastorali parrocchiali o Unitari e dei Consigli per gli affari economici, le cui elezioni, nomine e costituzioni si stanno svolgendo in questo mese di maggio.

«Il ruolo di questi organismi di partecipazione ecclesiale – sottolinea don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il Clero e il Coordinamento pastorale – diventa ancor più importante in questo momento che stiamo vivendo, che è il cammino sinodale, nella valorizzazione di tutte le componenti della  comunità cristiana. I Consigli devono diventare i luoghi in cui si arrivi a maturare decisioni che nascono da un ascolto sincero della Parola di Dio e dei bisogni della comunità: mettendosi in ascolto di ciò che lo spirito suggerisce,  sarà possibile individuare i passi concreti che la comunità deve fare per vivere e annunciare il Vangelo».

Oltre agli organismi di partecipazione ecclesiale giunti a naturale scadenza al termine del quinquennio, l’invito al rinnovo in questo anno è stato indicato dalla Diocesi anche per quelle parrocchie e unità pastorali dove tale scadenza fosse già stata superata o per quelle che per poco ancora non hanno raggiunto il termine, in modo da ottenere una maggiore uniformità sul territorio diocesano. Per questo nei casi di rinnovo avvenuto solo uno o due anni fa il mandato potrà essere rinnovato fino alla prossima scadenza del 2028.

Nei mesi di marzo e aprile ha avuto luogo nelle parrocchie la preparazione delle liste dei candidati per il Consiglio pastorale parrocchiale, possibilmente con una adeguata proporzione nella rappresentanza dei sessi e delle fasce d’età. Il numero degli eletti, tra i battezzati maggiorenni, è proporzionato al numero di abitanti: da 5 a 10 per una comunità fino a 1.000 abitanti; da 10 a 15 fino ai 3.000 abitanti, da 15 a 20 per le parrocchie con popolazione residente superiori alle 3.000 unità. A questi, su nomina del parroco, può essere integrata la rappresentatività per competenze o fasce d’età.

Discorso differente, invece, per le unità pastorali, dove i consigli pastorali parrocchiali unitari saranno composti da membri di diritto, quali il parroco, i presbiteri, i diaconi ,dai rappresentanti delle comunità religiose eventualmente presenti,  rappresentanti dei vari ambiti di pastorale, insieme ai membri scelti dalle comunità parrocchiali che fanno parte dell’unità pastorale.

Terminata la fase di costituzione, prevista entro giugno, partirà la terza e ultima fase, quella dell’avvio dell’attività. Dopo la proclamazione del Consiglio parrocchiale la domenica successiva alle elezioni durante la celebrazione eucaristica, ci sarà tempo sino a settembre, con l’inizio del nuovo anno pastorale, per dare avvio all’attività del Consiglio. Sempre a settembre, durante una celebrazione domenicale, i nuovi Consigli saranno presentati alla comunità.

Di pari passo alla formazione dei nuovi Consigli pastorali parrocchiali, si stanno costituendo i nuovi Consigli degli Affari economici, che a differenza dei primi, però, non vedranno i propri membri eletti ma nominati direttamente dal parroco. Questi organismi saranno formati dal parroco, in quanto legale rappresentante della parrocchia, dal vicario o collaboratore parrocchiale (se presente), e da non meno di tre e non più di cinque consiglieri laici, di cui uno scelto dal Consiglio pastorale parrocchiale (possibilmente tra gli stessi membri). Anche i Consigli per gli affari economici avranno un mandato di cinque anni e i membri non potranno essere rieletti più di due volte.

In occasione del rinnovo degli organismi di partecipazione ecclesiale, i vicari zonali potranno, se necessario, reintegrare le Équipe di coordinamento ecclesiale con nuovi componenti.