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STORIA

Una realtà originale nel contesto delle diocesi italiane è la presenza, nella nostra Chiesa locale, di una Società di Mutuo Soccorso fra i Sacerdoti. Originale perché non ha nulla a che fare con altre forme di mutualità e retribuzione garantite da altri organismi ecclesiali o statali. Originale perché nata nella nostra diocesi, “dal basso”, per intuizione di alcuni preti.

La storia

Già sotto l’episcopato di mons. Novasconi a metà del 1800 maturò la necessità di aprire una “casa di quiete” per il Clero anziano. Nel 1859 se ne avvia l’erezione, ma non abbiamo notizie della sua realizzazione e delle vicende successive.   L’embrione della società è stato posto il 1 gennaio 1892 per l’intraprendenza di alcuni preti che, negli anni precedenti si erano presi cura di un giovane sacerdote, gravemente ammalato, don Giuseppe Pini, assistendolo e mantenendolo con offerte spontanee, anche durante la sua degenza alla clinica S. Camillo. «Quando morì provvidero per i suoi funerali, rendendo così all’anima del loro confratello l’ultimo attestato di quella carità che li strinse in vita. Fu appunto in quella circostanza che essi pensarono a costituire la Società di Mutuo Soccorso fra i Sacerdoti Cremonesi» (dalla relazione alla prima assemblea della Società – 4 novembre 1893). L’iniziativa fu apprezzata da mons. Bonomelli, che ne approvò lo Statuto e che invitò tutti i preti diocesani ad aderirvi. «Quale ne è lo scopo? Esso è duplice, morale e materiale: il morale di fomentare lo spirito di carità che ci deve tutti animare, il materiale di venire in soccorso dei soci mediante il sussidio di £. 2 al giorno in caso di malattia e di aiutare, secondo il potere della Società, quelli che si trovassero in gravi angustie economiche per l’adempimento del loro sacro ministero. A questo però non si limitano le mire della Società, ma essa tende o ad assicurare una pensione giornaliera ai Soci vecchi ed impotenti oppure a fondare una Casa dove questi possano ritirarsi a passare tranquillamente gli ultimi anni della loro vita» (dalla relazione citata).

 

Nel 1886 il Regno d’Italia regola con legge dedicata le Società di mutuo soccorso . A fine 1919 anche la nostra Mutua chiede e ottiene il riconoscimento legale e si registra come personalità giuridica con proprio statuto presso il Tribunale di Cremona.

REGNO D’ITALIA LEGGE 15 APRILE 1886 – RICONOSCIMENTO MUTUE

LEGGE MUTUE 1886 CON MODIFICHE SUCCESSIVE

STATUTO APPROVATO NEL 1919

La storia della Società è caratterizzata dalla fedeltà, pur con modalità diversificate in base alle mutate condizioni sociali del tempo, a questa intuizione iniziale: l’attenzione ai preti più bisognosi.

Villa Flaminia

Sicuramente uno snodo significativo nella storia della Società è avvenuto con il conseguimento, a fine anni ottanta , dell’eredità delle sorelle Maria Luisa e Maria Cristina Tonghini, da sempre vicine a questa realtà. Questo ha permesso la realizzazione, in grata memoria delle care benefattrici, presso la Villa Flaminia, di una Casa del Clero, con la possibilità di ospitare alcuni sacerdoti garantendo loro la necessaria autonomia e indipendenza così come, contemporaneamente, la prestazione di servizi comuni (cucina, pulizie, lavanderia). La casa fu inaugurata dal vescovo mons. Enrico Assi il 12 novembre 1991, vigilia di S Omobono.

Per un trentennio ha ospitato sacerdoti. Nel luglio 2021 si è chiusa la gestione diretta della Casa del Clero in villa per diversi motivi: alti i costi di gestione e del personale, mediamente pochi i sacerdoti ospiti rispetto al numero degli appartamenti, un deficit significativo ogni anno nel bilancio che ha portato periodicamente a vendere parte del patrimonio (case e terreni), il suggerimento di Confcooperative a non manetenere la forma giuridica di cooperativa (necessaria per assumere 3 dipendenti) e tornare ad essere una Società di Mutuo Soccorso. Con il dicembre 2021 la Società ha assunto questa forma giuridica.

 

L’attualità

Lo Statuto attuale, approvato nel 2021, conferma gli obiettivi della Mutua: promuovere e mantenere vivo lo spirito di carità e di unione; garantire forme di assistenza e previdenza; assicurare ai soci un sussidio nel caso di malattia e/o infermità a integrazione dell’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale; garantire una assistenza nella vecchiaia.

Attualmente la Società è composta da quasi tutti i Sacerdoti diocesani; ha la forma giuridica di Società di Mutuo Soccorso; è guidata da un consiglio direttivo, composto da nove membri, eletto democraticamente, ogni tre anni, da tutti i soci; ogni socio, all’inizio dell’anno, versa la propria quota di adesione, Ciò permette alla Società il pagamento del premio assicurativo che garantisce l’assistenza e il rimborso di numerose spese di natura sanitaria, oltre che il versamento di una diaria giornaliera in caso di ricovero.

Nel 2011 la Società entra a far parte dei Soci fondatori della Fondazione “La Pace” che riconosce come peculiare sua finalità l’assistenza in RSA dei sacerdoti diocesani. La Società ha contribuito con un prestito infruttifero di € 160.000,00 e un contributo di altri € 50.000,00 tra fine 2022 e inizio 2023. Dal 2022 i sacerdoti anziani residenti sono ospitati in una sezione del piano terra a loro riservata e godono di uno sconto sulla diaria di degenza.

Con la realizzazione della nuova casa del Clero in Seminario la nostra Società non assiste più direttamente i soci a riposo, ma a norma di statuto lo fa indirettamente. Il nuovo Consiglio nel triennio 2022-2025 sarà impegnato a rimborsare al Seminario parte dei costi di realizzazione della casa del Clero in Seminario.  Vogliamo, così, onorare la volontà delle sorelle Tonghini. Pur non usando più villa Flaminia come casa di riposo, anche se dal punto strettamente giuridico vi abbiamo già ottemperato e a norma di legge non sussistono obblighi “perpetui” a carico dell’erede, ci sentiamo impegnati a onorare il legato ricevuto tramite la RSA “La Pace” e la struttura realizzata in Seminario.