1

Mons. Napolioni per la festa di santa Barbara: «Vigili del Fuoco incendiari dell’amore»

La storia della Salvezza evidenziata dall’Avvento accanto alle tante, quotidiane, storie di salvataggio ad opera dei vigili del fuoco. Veri e propri «salvatori e salvavita» ha evidenziato il vescovo Napolioni nella Messa celebrata nella mattinata di domenica 4 dicembre presso il Comando provinciale di via Nazario Sauro, a Cremona, in occasione della festa della patrona santa Barbara.

Una giornata iniziata intorno alle 10 nel cortile interno della caserma dove, di fronte al picchetto schierato, in una suggestiva cornice creata dai diversi mezzi operativi, si è reso omaggio ai caduti.

Accanto al comandate provinciale dei pompieri, l’ing. Filippo Fiorello, e i suoi più stretti collaboratori, anche il vicecomandante Massimiliano Russo. Presenti le più alte autorità del territorio con il prefetto Paola Picciafuochi e il sottosegretario di Stato Luciano Pizzetti, il sindaco Gianluca Galimberti e il presidente della Provincia Davide Viola, con il questore e il comandante provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, insieme ai colleghi della polizia penitenziaria e della polizia locale di Comune e Provincia. Non mancavano poi il consigliere regionale Carlo Malvezzi e i rappresentanti del mondo economico cremonese, con il presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio e il cav. Giovanni Arvedi.

Alle 10.30 nella palestra del Comando è quindi iniziata la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal segretario don Flavio Meani e dal parroco di Borgo Loreto (nel cui territorio si trova la caserma) don Giuseppe Ghisolfi, che ha introdotto la cerimonia.

Nell’omelia il Vescovo, rifacendosi al tempo di attesa del Natale, ha focalizzato l’attenzione sui vigili del fuoco che, proprio a motivo del loro «vigilanza dell’intervento e del soccorso» insegnano che cos’è l’essere sentinelle.

Uomini e donne che mons. Napolioni ha definito «salvatori» e «salvavita» che sanno «andare incontro al pericolo perché capaci di affrontare il rischio, per ridurre i danni ai più deboli e alla collettività», «in un rapporto delicatissimo tra la natura, la realtà sociale e la vita delle persone». «Non siete solo vigili del fuoco – ha affermato il Vescovo – ma vigili della terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco».

Il pensiero è andato alle diverse tipologie di intervento, purtroppo recentemente così tristemente salite agli onori della cronaca: dai terremoti alle alluvioni, senza dimenticare incendi e trombe d’aria. «Voi – ha proseguito mons. Napolioni – ci insegnate a convivere con la natura, che è fragile e potentissima, minacciosa e affascinante. E allora vi chiedo non solo di fare, ma di raccontare che cosa vi accade dentro: le emozioni, gli atteggiamenti, l’addestramento e la mentalità con cui affrontante questo lavoro, questo servizio, questo compito».

Poi il vescovo ha voluto idealmente offrire ai pompieri un patrono in più: oltre a santa Barbara, san Giovanni Battista che annuncia la venuta di uno che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Il fuoco dello spirito che è fuoco d’amore e di cambiamento. E ancora: «Voi siete testimoni di come è possibile risorgere dalle macerie, dalla disperazione e siete una mano e un gesto di questa forza di risurrezione che il Cristo ha messo in circolo nell’umanità». «Dunque da pompieri – ha proseguito il Vescovo – diventate anche voi un po’ incendiari, cioè portatori di questa forza che è il fuoco dello Spirito Santo, dell’amore fraterno, del cambiamento dei cuori».

Da ultimo il Vescovo ha voluto far riferimento alla croce realizzata per l’occasione con alcune scale di legno. «Colui che è disceso dal Cielo – ha detto il Presule – ci permette di salire al Cielo con lui». Poi, guardando al braccio orizzontale, il richiamo all’uso come passerella in tanti interventi di aiuto, «colmando le distanze verso gli altri».

La Messa – animata con il canto dal coro di Borgo Loreto – si è conclusa con la preghiera del vigile del fuoco.

Terminata la celebrazione il vice comandante ha dato letture dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica, del ministro dell’Interno e del comandante generale dei Vigili del Fuoco. Testi letti non senza commozione, in particolare nei riferimenti al terremoto, che ha visto l’ing. Russo operare in prima persona ad Amatrice.

Il ricordo dei colleghi cremonesi che sono stati a servizio delle popolazioni terremotate anche nelle parole del comandante Fiorello, che ha voluto ricordare lo strenue impegno dei pompieri proprio tra le macerie.

La mattinata è quindi proseguita con la consegna delle onorificenze ai vigili esperti Andrea Bassini, Ignazio Messina e Pierangelo Pedrazzini, insieme al ricordo per Eleonora Grossi, scomparsa prematuramente lo scorso anno.

L’Associazione nazionale dei vigili del Fuoco ha quindi consegnato una borsa di studio a Mattia Carpani e un contributo scolastico a Rebecca Mauro.

L’Inno di Mameli ha quindi concluso la cerimonia.

Scheda degli interventi nel 2015

Photogallery