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Mons. Napolioni: «La giornata della pace sia frutto della grazia di cui Maria è ricolma e di cui la Chiesa è serva»

«La giornata della pace sia frutto della grazia di cui Maria è ricolma e di cui la Chiesa è serva». Con queste parole si è aperta domenica 1° gennaio la celebrazione delle 18 in Cattedrale, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. Il primo giorno del nuovo anno è ormai da anni dedicato proprio al tema della pace, ripreso più volte dal vescovo durante la Messa.

In occasione della solennità di Maria madre di Dio, mons. Napolioni ha dunque invitato i fedeli a rivolgere lo sguardo verso la Vergine. «Iniziamo il nostro anno contemplando una ragazza che è madre di Dio», un vero paradosso, secondo il vescovo, che però non ha mancato di sottolineare come questo sproni a vedere nella vita un «pellegrinaggio verso la pienezza del mistero santo di Dio, che ha abitato e sta salvando il tempo».

Un tempo che si rinnova, che cambia, che ogni anno sembra avere un nuovo avvio. «Il Signore ci chiede di consegnarci a Lui e alla comunità – ha esortato Napolioni – esercitandoci nelle virtù di cui la famiglia di Nazaret è stata testimone. Solo allora saremo cristiani giovani, capaci di cogliere in ogni opportunità un nuovo inizio».

Un riferimento al Natale, dunque, da parte del vescovo, e ai doni che esso porta con sé: la consapevolezza del desiderio di Dio di salvare l’uomo. Nonostante questo, però, il male è presente nella vita di ciascuno, tanto che «spesso non riusciamo a darci pace. Non solo tra nazioni, ma nelle famiglie, nelle comunità e anche nelle nostre anime. La grazia del Signore ci aiuti ad essere umili lavoratori nella vigna del Signore, come disse Benedetto XVI».

Più volte, durante la celebrazione, il vescovo Napolioni ha citato le parole del Papa emerito, da poco scomparso. In particolare, riprendendo la Dominus Iesus dell’allora cardinal Ratzinger, ha evidenziato «la centralità della figura di Gesù, unico salvatore del mondo. Questo non ci autorizza a percepire la nostra fede come migliore delle altre, ma ci ricorda che la Rivelazione ha una portata universale, e nessuno se ne può appropriare. Benedetto XVI ce lo ha ribadito più volte: la forza della Chiesa è la sua universalità».

E proprio alla memoria del Papa emerito sarà dedicata la Messa di martedì 3 gennaio, alle 18, che il vescovo presiederà in Cattedrale, una celebrazione in suffragio di Benedetto XVI, per ricordarlo e affidarlo al Padre, insieme a tutta la Chiesa cremonese. La celebrazione sarà trasmessa in diretta tv su Cremona1 (canale 19) e in streaming sul portale internet diocesano e i canali social ufficiali della Diocesi di Cremona.

Un nuovo anno si apre per la città e per la diocesi di Cremona nel segno di Maria, madre di Dio, con la speranza che sia un anno colmo della vera pace che viene dal Signore.

Ulteriore occasione di preghiera e riflessione sul tema della pace sarà la veglia che la sera di giovedì 5 gennaio si terrà in Cattedrale: la celebrazione, presieduta dal Vescovo, vedrà la presenza di padre Gigi Maccalli, missionario cremasco rapito per due anni in Niger, che porterà la propria testimonianza. Anche la veglia per la pace potrà essere seguita in diretta sui canali web e social della Diocesi [leggi per saperne di più].