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Mons. Napolioni a Rivolta d’Adda per celebrare l’Eucaristia nella festa del beato Francesco Spinelli

Sabato 6 febbraio, mons. Antonio Napolioni, sarà a Rivolta d’Adda, nella casa madre delle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, per celebrare la memoria liturgica del fondatore, Francesco Spinelli,  dichiarato beato da Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992, nel Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio. Il presule sarà accolto dalla madre generale Isabella Vecchio e dall’intero consiglio e alle ore 10 celebrerà l’Eucaristia nella chiesa dove sono conservate le spoglie del beato. Con lui concelebreranno mons. Dante Lafranconi, mons. Martin de Elizalte vescovo emerito di Nueve de Julio (Argentina) ospite in questi giorni della Congregazione, il prevosto di Rivolta mons. Alberto Pianazza e i sacerdoti collaboratori, oltre a numerosi altri preti cremonesi particolarmente vicini all’istituto. Dopo il pranzo, mons. Napolioni visiterà le suore anziane residenti a  «Casa Santa Maria» e gli ospiti di «Casa famiglia Spinelli», struttura sanitaria che accoglie disabili gravi e gravissimi, con menomazioni fisiche, psicofisiche e sensoriali.

In preparazione alla festa del fondatore le religiose hanno organizzate una serie di eventi sia per presbiteri sia per laici. Giovedì 4 febbraio, in Casa Madre, si svolgerà la giornata sacerdotale che vedrà la presenza di padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese e biblista, che terrà una meditazione. Il programma prevede alle 9.30 l’accoglienza, alle 10 la relazione del religioso, alle 11.45 la concelebrazione eucaristica e alle 12.45 il pranzo.

Venerdì 5 febbraio, invece, per i laici è promossa, alle ore 21, a casa madre, una serata di riflessione sulla figura di don Spinelli dal titolo: «Perdonare a me fu sempre cosa dolce». A condurre l’incontro sarà suor Loredana Zabai. Sabato 6, alle ore 21, sempre a casa madre, si terrà una adorazione comunitaria.

Biografia del beato Spinelli

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Nato a Milano il 14 aprile 1853 da genitori bergamaschi a servizio dei Marchesi Stanga, Francesco cresce bravo e vivace e, come S. Giovanni Bosco, è pieno di gioia quando attira gli altri bambini organizzando spettacolini di marionette.  Quando è libero, la mamma lo conduce a visitare poveri e ammalati e lui è felice di amare e aiutare il prossimo, come insegnato da Gesù.

Nasce la vocazione, e Francesco studia a Bergamo, e viene ordinato sacerdote nel 1875.  In quello stesso anno si reca a Roma per il Giubileo, e in S. Maria Maggiore ha una visione: uno stuolo di vergini che adorano Gesù Sacramentato. Don Francesco capisce il progetto della sua vita, ma aspetta il momento giusto per realizzarlo.

Tornato da Roma, svolge attività educative e una scuola serale presso l’ oratorio di don Palazzolo, un’apostolato fra i poveri nella parrocchia dello zio don Pietro, l’insegnamento in Seminario e la guida di alcune comunità religiose femminili, fino a quando nel 1882 recatosi a S.Gervasio d’Adda (CR) incontra una giovane ragazza, Caterina Comensoli, che desidera diventare religiosa in una congregazione che abbia come scopo l’Adorazione Eucaristica.

Don Francesco può così realizzare quel sogno visto in S. Maria Maggiore. Il 15 dicembre 1882 le prime aspiranti suore entrano in una casa che sarà il primo convento, in via S. Antonino a Bergamo. Quel giorno l’Istituto delle Suore Adoratrici ha inizio.  Intanto si aprono nuove case e le religiose accolgono handicappati, poveri e ammalati.

Tutto va bene fino a quando, per una serie di spiacevoli equivoci, don Francesco è costretto ad abbandonare la diocesi di Bergamo, e il 4 aprile 1889 si trasferisce in diocesi di Cremona, a Rivolta d’Adda, dove le sue figlie hanno aperto una casa. Il sacerdote non può più governare l’Istituto, e così la fondazione si divide: madre Comensoli fonda la congregazione delle Suore Sacramentine, don Francesco quella delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento.

Ottenuta la giusta approvazione, le Adoratrici prendono vita. Esse hanno il compito di adorare giorno e notte Gesù nell’Eucarestia e di servire i fratelli poveri e sofferenti, nei quali “Ravvisare il Volto di Cristo”.  Gesù è la fonte e il modello della vita sacerdotale di don Francesco, dal quale prendeva forza e vigore per servire gli altri.

A Rivolta si piega a cercare Cristo fra gli infelici, gli emarginati, i respinti, e dove c’è un bisogno di qualsiasi tipo: scuole, oratori, assistenza agli infermi, agli anziani soli.

I suoi prediletti sono i portatori di handicap, per i quali nutre un affetto di padre. Per loro, oltre all’assistenza, si prodiga per farli organizzare in semplici lavori per sollecitare la loro capacità e promuovere una maggiore autonomia personale. Crede in loro e non li tratta come dei “minorati”.

Accoglie i giovani del grosso borgo cremonese, nella casa madre, ed è felice di trovarsi con loro e farli divertire.  Circondato da vastissima fama di santità, raggiunge l’amato Dio, il 6 febbraio 1913.

Viene dichiarato beato da Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992,nel Santuario Mariano di Caravaggio.

Invito ai Sacerdoti

Invito ai Laici

Beato Francesco Spinelli, sacerdote
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