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Mons. Lafranconi a Casa della speranza: “La consapevolezza della propria dignità è la forza maggiore per affrontare la vita”

L’appuntamento è ormai consueto il 1° dicembre, nella Giornata mondiale di lotta all’Aids: l’incontro del Vescovo con gli ospiti, gli operatori e i volontari di Casa della Speranza, la struttura di Caritas Cremonese situata nel quartiere Borgo Loreto di Cremona per l’accoglienza di persone sieropositive. L’occasione per un segno di vicinanza e per ribadire l’attenzione a questa problematica e l’importanza dell’attenzione e del servizio di molti volontari.

L’incontro, come sempre vissuto all’insegna dell’informalità e in un clima di preghiera, è stato introdotto dal direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti. Quindi è stato letto il messaggio per questa Giornata del Cica, il Coordinamento italiano casa alloggio / Aids (Leggi il messaggio).

 

Introduzione del direttore di Caritas Cremonese

Poi spazio a due testimonianze. Anzitutto quella di Massimo che, a nome di tutti i volontari, ha raccontato il senso della vicinanza di tanti a questa Casa, dove il silenzio spesso dice molto di più che tante parole, e dove il contributo semplice di tanti risulta molto di più della semplice solidarietà.

Saluto di Massimo, in rappresentanza dei volontari

Ha quindi preso la parola suor Margherita, una delle religiose della congregazione delle Catechiste di S. Anna che presta servizio in questa struttura. Da qualche tempo, infatti, l’ordine fondato in India dal missionario cremonese padre Silvio Pasquali è subentrato a quello delle Suore Adoratrici, presenti sin dalla fondazione della Casa, nel 2001.

Testimonianza di suor Margherita

Una giornata di preghiera e riflessione che è stata occasione anche per fare il punto sulla malattia oggi. Una situazione cristallizzata, negli ultimi tre anni, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sia per quanto riguarda le nuove infezioni da Hiv, così come per i casi di Aids.

Nel 2014 le persone che hanno scoperto di essere positive sono state 3.695, con l’Italia piazzata al 12esimo posto nell’Unione Europea. Nell’84% dei casi la trasmissione avviene tramite rapporti sessuali non protetti. Sono una minoranza i casi relativi a tossicodipendenti, così come sempre più rare sono la trasmissione madre-nascituro, e quasi azzerati i contagi da trasfusione. Dato rilevante il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi vi sia l’inconsapevolezza della sieropositività.

Tra le regione italiane dove si registrano maggiori contagi il Lazio, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Per quanto riguarda Cremona nel 2015 sono 508 le persone seguite presso il reparto Infettivi dell’Azienda ospedaliera, con 28 nuovi accessi e 20 trasferimenti da altre strutture. 19 le persone accolte presso Casa della speranza dal 1° gennaio.

Il punto sull’Aids oggi

Nella sua riflessione mons. Lafranconi si è soffermato sulla consapevolezza della dignità di ciascuno, che diventa la “forza maggiore per affrontare la vita”. “L’invito che accogliamo alla vigilia dell’Anno della Misericordia – ha spiegato l’amministratore apostolico – è questo: riconosci la tua dignità, perché la misericordia di Dio ti ha fatto suo figlio. Nella misura in cui riconosco la mia dignità, mi fa piacere riconoscere che anche l’altro, qualsiasi altro, ha la mia stessa dignità”.

Il pensiero è andato al prossimo Natale, ma anche al 4 novembre di 14 anni fa, con il suo ingresso in diocesi segnato proprio dalla visita a Casa della speranza come primo incontro con la realtà ecclesiale. “Concludo il mio ministero di vescovo qui – ha detto mons. Lafranconi – ma è chiaro che questo, che è stato il primo impatto con Cremona, me lo porterò dentro, con un ricordo di amicizia per tutti voi”.

Riflessione di mons. Lafranconi

L’incontro del Vescovo è quindi terminato con l’incontro personale con gli ospiti, compresi quelli allettati, e i volontari e gli operatori presenti, tutti coinvolti in un momento conviviale. Insieme alle suore c’erano il direttore Cristiano Beltrami, il dottor Angelo Pan, il dottor Giuseppe Carnevali e lo psicologo Mario Mantovani.

 

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