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Mons. Erio Castellucci nello spirito dell’Avvento guida il ritiro di sacerdoti e diaconi

Mattinata di silenzio e meditazione per i nostri Vescovi, per sacerdoti, religiosi e diaconi della diocesi, giovedì 7 dicembre in Seminario, all’inizio del “tempo forte” dell’Avvento. L’apprezzato intervento di mons. Erio Castellucci, Vescovo di Modena – Nonantola, ha suggerito – con la lucida pacatezza che da sempre sa imprimere al suo tratto – utili stimoli per la verifica personale e pastorale.

L’orizzonte della missione ha segnato i passaggi della riflessione biblica proposta ai presenti, a partire dall’invito che S. Giovanni Paolo II aveva rivolto alla Chiesa tutta – “Prendi il largo!” – nella sua Enciclica “Novo millennio ineunte”.  Una missione che non attende la perfezione dell’evangelizzatore o le condizioni apparentemente favorevoli della comunità per sprigionare la sua energia.

“Gesù invia in missione perché cresca la comunione – ha affermato mons. Castellucci – la scuola è proprio il cammino”. E nel cammino, che sa affrontare anche la fragilità e l’incertezza, la comunità diviene protagonista. Non il sacerdote, da eroe solitario.

Il richiamo alla particolare vocazione ricevuta dai pastori della Chiesa ad essere “formatori di formatori” si è concretizzato in una rilettura del servizio dei sacerdoti: educatori appassionati di una comunità strutturata “a cerchi concentrici”, e destinata ad irradiare il Vangelo sino alla dimensione civile della convivenza.

Con lo stile della “minoranza creativa” (Benedetto XVI) la comunità cristiana, e i suoi pastori, sono provocati ad essere sale, luce lievito…: immagini evangeliche che inducono ad evitare ogni aggressivo assalto o strenua difesa dinanzi al mondo. Fermezza e mitezza, in un dosaggio sapiente e illuminato, faranno la differenza.

Al termine della proposta del Vescovo Erio ciascuno dei presenti ha scelto di proseguire, personalmente oppure in un confronto di gruppo, la riflessione e la preghiera.