1

La testimonianza di una delle monache visitandine

romanengo

A Romanengo la testimonianza di una delle monache
nella celebrazione di inizio Quaresima per la zona pastorale terza

Una profonda e partecipata lettura del messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2015 ha riunito, venerdì 20 febbraio, nell’ampia chiesa di Romanengo le parrocchie della zona terza all’inizio del percorso quaresimale. Una celebrazione semplice, basata sulla meditazione di alcuni brevi testi biblici, iniziata con la memoria del battesimo e proseguita con la lettura integrale del messaggio “Rinfrancate i vostri cuori”. Una opportunità per condividere – fra parrocchie e comunità in cammino – le sollecitazioni che vengono offerte dalla Chiesa universale, per accoglierle in spirito di vera comunione, per lasciarsi coinvolgere nell’unico linguaggio di rinnovamento e di misericordia che il tempo quaresimale propone, e per vincere quel grande peccato dei nostri giorni che è l’indifferenza, come spesso ci viene richiamato nel messaggio di papa Francesco.

Riecheggia nel silenzio meditativo della celebrazione la voce calma, suadente, precisa, serena e profetica di una suora del Monastero della Visitazione di Soresina. Una lettura-commento delle sollecitazioni di papa Francesco che scaturiscono dal cuore profondo di una contemplativa, che dona alle nostre affaccendate e convulse giornate l’opportunità di riportare, in un’oasi di pace e di tranquillità spirituale, il gusto della riflessione efficace, per suscitare adesione convinta e tenace – almeno nei propositi – alle chiare e profonde indicazioni del papa.

Un cammino quaresimale da percorrere nella Chiesa, nelle nostre comunità parrocchiali, da singoli che si sentono parte di una schiera innumerevole di credenti, tutti toccati dalla misericordia di Dio, sollecitati a diventare “isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza”. Con questo spirito, al termine della celebrazione è stata consegnata ad ogni parrocchia della zona terza, tramite i sacerdoti presenti, un segno che, collocato adeguatamente, vuole essere un richiamo di appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa: una pianta di fiori che sappia portare, poco alla volta, nella fatica della conversione e del rinnovamento, fioriture di speranza in ogni situazione di sofferenza, dove c’è bisogno di speranza e di impegno educativo, in mezzo alla vicende liete e tristi…

Contributi audio della monaca di clausura di Soresina:

20 febbraio 2015