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CLAUSURA E COMUNIONE SPIRITUALE

Per noi monache di clausura, il silenzio e la separazione dal mondo sono abituali. É la nostra risposta alla chiamata di Dio a vivere la comunione spirituale con la Chiesa: con il Papa, il nostro Vescovo, i Sacerdoti, gli annunciatori del Vangelo e tutti gli uomini.

La nostra separazione però non ha il tono della costrizione, della difesa, della paura che in questi giorni molti stanno vivendo a causa dell’epidemia che si è diffusa. La nostra è una scelta libera. E noi stiamo pregando perché la paura e il disagio di questo delicato momento possano trasformarsi in una scoperta positiva: siamo stati messi nella possibilità di restare uniti e presenti gli uni agli altri anche senza vederci e incontrarci. In Comunità stiamo pregando perché tutti possano sperimentare la ricchezza e la bellezza della comunione spirituale di cui godiamo noi ogni giorno in clausura.

Certo, è un sacrificio non poter visitare una mamma anziana ricoverata in casa di riposo; è un sacrificio non poter far visita a un parente ammalato in ospedale… Ma in questo sacrificio è racchiuso il tesoro della comunione spirituale: un modo nuovo e diverso di essere in relazione gli uni con gli altri. Quello che noi monache viviamo per vocazione, in questi giorni è diventato patrimonio comune e può essere sperimentato da tutti.

Vorremmo incoraggiare le persone a mettersi in ascolto del proprio cuore per scoprire quelle potenzialità nascoste che forse ancora non sono venute alla luce.

Non può mancare anche un incoraggiamento ad avere fiducia nel Signore che è sempre con noi, anche in questi giorni in cui non è possibile partecipare alla S. Messa e ricevere il sacramento dell’Eucaristia. Il Signore è con noi insieme a molti fratelli.

Ci sia di aiuto in questo cammino la benedizione del nostro Vescovo e dei nostri Sacerdoti insieme alla preghiera di tante persone anziane e ammalate.

Le Monache Domenicane di S. Sigismondo