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Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

L’Agnello immolato è degno di ricevere potenza

e ricchezza, sapienza, forza e onore:

a lui la gloria nei secoli dei secoli!

   Molte volte e in molti modi Dio non solo parlò per mezzo dei profeti, (cfr. Eb 1,1) ma fu anche visto da essi. Davide lo conobbe reso inferiore agli angeli; Geremia pure lo vide conversare sulla terra con gli uomini; Isaia attesta di averlo visto ora su un altissimo trono, ora non solo fra gli angeli o fra gli uomini, come un lebbroso, e cioè non solo nella carne, ma come rivestito di una carne di peccato.

   Anche tu, se desideri vedere Gesù eccelso, procura prima di vederlo umile.

   Guarda prima il serpente esaltato nel deserto, se desideri vedere il Re che siede in trono. Quella visione ti abbassi affinché questa ti esalti perché ti sarai umiliato.

   Quella mortifichi e guarisca il tuo orgoglio, perché questa colmi e sazi il tuo desiderio.

   Lo scorgi annientato? La visione non sia inutile, perché non sia per te inutile quella gloriosa.

   Sarai simile a lui quando lo vedrai come egli è; sii anche ora simile a lui, contemplando ciò che è diventato per causa tua.

   Se non rifuggi una certa somiglianza con lui nell’umiltà, sicuramente ti spetterà anche la somiglianza con lui nella gloria. Egli non sopporterà che sia escluso dalla comunione della gloria chi gli è stato compagno nella tribolazione. In una parola, non disdegna chi è consorte della sua passione e lo accoglie nel suo regno, come il ladrone che si pentì sulla croce fu nello stesso giorno con lui in paradiso.

   Ecco perché disse agli apostoli: «Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno» (Lc 22,28-29). Poiché dunque se soffriamo con lui, con lui anche regneremo, ora la nostra meditazione, fratelli, sia Cristo e Cristo crocifisso. Mettiamolo come sigillo sul cuore, come sigillo sul braccio. Abbracciamolo con l’amplesso dell’amore vicendevole seguiamolo con l’impegno di una vita santa. Questo nostro cammino, che è lo stesso percorso da lui, salvezza di Dio, non è davvero privo di bellezza e di splendore, ma anzi è tanto luminoso da riempire con la sua maestà l’universo intero.

Dai “Discorsi”di san Bernardo, abate.

Immagine: Beato Angelico, Armadio degli argenti, part. con il Giudizio universale, Firenze, Museo Nazionale di S. Marco.