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BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO

Felice sei tu,

Vergine Maria, Madre di Dio, che credesti al Signore;

trovò compimento in te ciò che ti era stato detto:

fosti innalzata sui cori degli Angeli:

intercedi per noi presso il Signore Gesù.

 

     La Salutazione angelica comprende tre parti.

    L’Angelo ha composta la prima. Ecco le sue parole: «Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con Te, tu sei benedetta fra le donne» (Lc 1,28).

    Elisabetta, la madre di Giovanni Battista, ha composto la seconda. Son queste le sue parole: «Benedetto il frutto del tuo seno» (Lc 1,42).

    La Chiesa ha aggiunto la terza parte, che consiste nel nome di «Maria». L’Angelo infatti non disse: «Ti saluto, o Maria», ma: «Ti saluto, o piena di grazia».

    Questo nome tuttavia, per il significato che contiene, è in perfetta armonia con quanto l’Angelo ha detto. Lo dimostriamo nel corso di questa nostra esposizione.

    Nella antichità l’apparizione degli angeli agli uomini costituiva un avvenimento di grande importanza, ed era onore inestimabile per gli uomini il poter loro testimoniare venerazione. A lode di Abramo infatti è scritto che diede ospitalità agli angeli e che li trattò con onore.

    Ma che un angelo si inchinasse davanti a una creatura umana, non si era mai inteso dire, se non dopo che salutò la beata Vergine, dicendole con grande rispetto: «lo ti saluto».

    Maria fu piena di grazia per la ridondanza della grazia della sua anima sulla sua carne e sul corpo. È grande cosa infatti che i santi posseggano tanta grazia, che santifichi la loro anima; ma l’anima della beata Vergine ne fu talmente piena, che ridondò la grazia sulla carne così che da questa carne concepisse il Figlio di Dio.

    Per questo dice Ugo da S. Vittore: «Perché nel suo cuore l’amore dello Spirito Santo ardeva in modo singolare, operava tali meraviglie nella sua carne che da lei nascesse l’Uomo-Dio», secondo quanto disse l’Angelo alla Vergine: «Il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35).

     La beata Vergine fu talmente piena di grazia da spanderla su tutti gli uomini.

   Certamente è gran cosa che ciascun santo possegga tanta grazia, quanta è sufficiente alla salvezza di molti uomini; ma sarebbe cosa grandissima, se ne avesse tanto quanto basta alla salvezza di tutti gli uomini che sono nel mondo. Ora una tale pienezza è in Cristo e nella beata Vergine.

    In ogni pericolo infatti puoi ottenere salvezza da questa gloriosa Vergine. «Mille scudi (cioè rimedi contro i pericoli) pendono da essa» (Ca 4,4). Parimenti puoi averla in aiuto per ogni opera di virtù: perciò le son poste sulla bocca queste parole: «In me ogni speranza di vita e di virtù» (Ec 24,25).

    La Vergine, dunque, è piena di grazia in modo tale da superare nella pienezza della medesima gli angeli. Per questo le conviene il nome di Maria, che si interpreta: «illuminata interiormente». A lei si applicano le parole di Isaia: «Dio riempirà di splendore la tua anima» (Is 58,11); e «illuminatrice degli altri», in relazione al mondo intero. Per questo è paragonata al sole e alla luna.

 

Dal commento alla Salutazione Angelica di san Tommaso D’Aquino,
sacerdote e dottore della Chiesa