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Mezzo secolo di Caritas: «L’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore»

Il vescovo Antonio Napolioni, insieme a don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana, e una delegazione di operatori diocesani, ha partecipato nella mattinata di venerdì 2 luglio alla Messa celebrata in Duomo a Milano in occasione dei 50 anni di Caritas Italiana. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, affiancato dai vescovi delle diocesi lombarde. Alla celebrazione hanno partecipato le dieci Caritas diocesane della Lombardia con i loro presidenti e direttori, alcuni dei volontari e degli ospiti.

Esattamente 50 anni fa, il 2 luglio 1971, nasceva Caritas Italiana, l’organismo costituito dalla Cei – ha ricordato nel suo intervento introduttivo monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliario di Milano – «al fine di promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in forme consone ai tempi e ai bisogni in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con una particolare attenzione agli ultimi».

«Celebrando 50 anni di Caritas Italiana – ha detto l’arcivescovo Delpini nella sua omelia – non ci basta di dire grazie, non ci basta elencare le opere compiute e descrivere i progetti futuri, perché quello che ci importa è farci avanti, ancora una volta, per praticare la logica del seme, e non accontentarci di operare bene facendo il bene, piuttosto ci sentiamo parte dell’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore».
L’impegno nella carità è un compito che contribuisce all’opera di Salvezza come ha poi commentato l’arcivescovo di Milano: «La Caritas non svolge un compito che vuole restare nel suo settore in cui si sente capace e organizzata, pronta per far fronte alle emergenze, perché come tutti gli aspetti della vita della Chiesa deve essere capace, insieme a Gesù, di indicare la via che può consentire di aggiustare tutto il mondo».

«La Caritas – ha aggiunto – non è il pronto soccorso per le emergenze, non è l’ostello per coloro che nessuno vuole accogliere; piuttosto ci sentiamo parte dell’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore».

La Caritas è stata, e continua ad essere, una presenza attenta ai bisogni delle persone, a partire dagli ultimi ed è uno strumento pastorale per promuovere le comunità cristiane come soggetti di carità al fine di far crescere nella società uno spirito di forte solidarietà. Oggi le Caritas della Regione Lombardia rinnovano il loro impegno a favore delle popolazioni coinvolte in tragici eventi naturali, l’attenzione ai senza fisa dimora, alle famiglie in stato di bisogno, agli immigrati, ai carcerati, alle più varie e nuove forme di povertà non limitandosi ai vicini. Infatti, la Caritas Italiana ha cercato di soccorrere le popolazioni colpite da calamità in ogni angolo del pianeta, favorendo concreti percorsi di sviluppo. Anche in questo tempo di pandemia le Caritas diocesane della Lombardia, come in tutta Italia, sono state interpellate dalle necessità primarie, come il cibo, l’alloggio, il sostegno a chi improvvisamente si è trovato senza lavoro, la solitudine e il disagio degli anziani, dei giovani e degli adolescenti. Oggi questa celebrazione in Duomo è stata anche l’occasione per ringraziare tutti gli operatori Caritas, per aver sostenuto la Chiesa nel testimoniare l’amore del Padre anche in un momento così difficile, con forme inedite a fronte di bisogni sempre nuovi.

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(foto: cortesia ITL/stefanomariga )

 

 

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