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Messa di ringraziamento in Cattedrale per padre Spinelli modello di santità

Si è celebrata domenica 28 ottobre in Cattedrale a Cremona la solenne Messa di ringraziamento per la canonizzazione di padre Francesco Spinelli, a conclusione della settimana in cui l’urna con le reliquie del santo hanno sostato nella navata centrale per la visita e la preghiera dei fedeli.

A presiedere la Messa il Vescovo Antonio che introducendo la celebrazione ha salutato e ringraziato la presenza delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, che hanno animato “con freschezza” – ha sottolineato – la settimana della peregrinatio dell’urna del loro fondatore.

“Il 14 ottobre è una data ormai scritta nella storia”, ha esordito poi nella sua omelia, Mons. Napolioni, ricordando la data della canonizzazione di padre Spinelli. “Queste settimane – ha aggiunto – ci hanno riempito il cuore di gioia, entusiasmo e commozione”, ma l’invito è quello di non fermarsi all’evento: “Oggi – ha aggiunto – è il tempo in cui gli eventi si consumano in fretta. Li archiviamo, come le reliquie…”. Non basterà dunque fare memoria di San Francesco una volta l’anno. Per questo la riflessione del Vescovo riconduce al cuore dell’esperienza e del carisma di padre Spinelli: “Al centro di tutto questo – ha ricordato – c’è il pane dell’Eucaristia”, il continuo e appassionato ritorno all’adorazione che il fondatore ha voluto anche come carisma dell’Istituto che ha fondato a Rivolta d’Adda. “Per noi quel pane è la Messa. Per lui quel pane è Gesù”.

Ed è in questa relazione intima (“Don Francesco ha dato del tu a quel pane in cui ha riconosciuto Gesù vivente”) che si manifesta la chiamata alla santità che padre Spinelli indica oggi a tutta la Chiesa ed in modo particolare alla diocesi di Cremona. “Quel tu ci libera dalle paure, di non essere noi stessi, di non farcela, di non essere capiti, dalla paura dell’altro e persino dalla paura di Dio – riflette Mons. Napolioni – e ci aiuta a capovolgere lo sguardo”. Come per san Francesco Spinelli che ha riconosciuto quel Sacramento in ogni persona e in ogni esperienza di vita un’occasione di carità e santità.

“Chiedo al Signore – ha concluso il Vescovo – che questi giorni lascino  il desiderio e l’impegno di una chiesa più… francescana”. Pensando a padre Spinelli, a San Francesco d’Assisi, a Papa Francesco e a  “tutti i piccoli Francesco che Gesù vuole continuare a generare nel nascondimento ed esalta al momento opportuno perché siano fari sul nostro cammino”.

Poco dopo, conclusa l’orazione dopo la comunione, mentre il coro intonava il canto “Beati qui”, il Vescovo è sceso in navata per incensare le reliquie del Santo.

Dopo la benedizione la Madre Generale dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento ha preso la parola per ringraziare la Chiesa locale per “il bene e l’accoglienza ricevuta. Ci siamo sentite abbracciate – ha detto – abbracciate dalla nostra Madre Chiesa di Cremona”. Un segno di condivisione e di appartenenza alla Chiesa che Madre Isabella Vecchio ha voluto sottolineare leggendo un passaggio significativo del testamento di padre Spinelli: “l’Intendo morire – scriveva – nelle braccia di questa infallibile maestra e madre dolcissima, con la più umile e profonda devozione e gratitudine”.

Parole sottolineate anche dal Vescovo prima della benedizione finale e dell’accompagnamento con i concelebranti e tutta l’assemblea delle reliquie di San Francesco Spinelli all’esterno della Cattedrale. Sul sagrato l’urna, accompagnata dal suono delle campane, è stata caricata sul mezzo che la riporterà a Rivolta d’Adda, nella sede originaria presso la Casa Madre delle Suore Adoratrici.

 

Photogallery della celebrazione