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Messa del Vescovo per i Grigiorossi al Centro sportivo “Giovanni Arvedi” di Cremona

Assemblea delle grandi occasioni nel pomeriggio di venerdì 23 settembre, alle 16, per la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo presso il Centro sportivo “Giovanni Arvedi” di Cremona, in occasione del quinto anniversario dell’inaugurazione, avvenuta il 19 settembre 2011.

Il gradevole sole di settembre ha fatto da cornice all’incontro cordiale tra il cav. Arvedi, accompagnato dalla moglie Luciana Buschini, e mons. Napolioni, alla sua prima visita all’Unione Sportiva Cremonese. Presenti le autorità cittadine e provinciali: il prefetto Paola Picciafuochi, il questore Gaetano Boccorso e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, colonnelli Cesare Lenti e Antonio Costa. L’Amministrazione comunale era rappresentata dall’assessore con delega al welfare di comunità, servizi alle famiglie e alla persona Mauro Platè. Anche il delegato provinciale del CONI Achille Cotrufo ha partecipato alla celebrazione, insieme agli inviati dell’informazione locale, e ai dirigenti e allenatori dei circa 180 ragazzi e giovani dagli 8 ai 18 anni delle diverse squadre di calcio dell’U.S. Cremonese.

Don Alberto Mangili, parroco di Bosco ex-parmigiano, che svolge un servizio di accompagnamento educativo e spirituale tra gli atleti e i dirigenti, ha accolto il Vescovo e predisposto la celebrazione, con la collaborazione di don Claudio Corbani, presso la piccola cappella costruita nel centro sportivo con l’effigie della Vergine di Lourdes.

Il cav. Arvedi, dopo un semplice e sincero benvenuto al vescovo Antonio, ha ribadito la volontà che la struttura – messa a disposizione di ragazzi e giovani per l’attività sportiva – continui ad essere luogo di educazione cristiana e civile.

Rivolgendosi ai tanti ragazzi e giovani presenti, in uno stile diretto e incisivo, il Vescovo ha tenuto la breve omelia a commento della splendida pagina biblica, letta da portiere della prima squadra Nicola Ravaglia, tratta dal libro del Qoelet, che invitata a vivere nella consapevolezza che esiste un diverso tempo per ogni cosa sotto il cielo. Mons. Napolioni ha giocato sul richiamo ai tempi di una partita di calcio, invitando i presenti ad accettare che ci siano vittorie e sconfitte, tempi di fragilità e di riscatto. Solo la “roccia” della nostra vita, il Cristo – come ripeteva il ritornello al Salmo 143, letto dal giovane difensore Ivan Marconi – può dare senso al tempo, ad ogni tempo della nostra esistenza. Solo il Cristo, riconosciuto come il Signore della vita dà la forza di rialzarsi dalle cadute, ma anche di ripartire, di lottare, di amare senza condizioni.

Al termine dell’Eucaristia, il difensore della prima squadra Matteo Procopio ha letto la bella “preghiera del calciatore della Cremonese”, seguita in silenzioso raccoglimento da tutti i giovani atleti. “Se penso alla mia vita come a quel campo di gara – recita la preghiera – aiutami a vincerla con lo stesso entusiasmo, con lo stesso impegno e con la stessa passione (…) allontana ogni tentazione di falsi o illusori compromessi”. Un corale spontaneo applauso è stato l’ “Amen!” più sincero ed espressivo.

Prima della benedizione finale e del congedo, al Vescovo Antonio – che candidamente ha confessato di non essere stato stato in gioventù un grande campione in questo sport – il capitano della Cremonese Andrea Brighenti ha simpaticamente consegnato la maglia con i colori grigiorossi, recante il numero 1 e l’affettuoso nome “don Antonio”. Il Vescovo, da parte sua, ha promesso di impegnarsi a seguire con maggiore attenzione le pagine sportive dei quotidiani locali, augurando a dirigenti e giocatori che gli eventi agonistici della Cremonese possano spesso essere riportati in prima pagina.

 

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